Di ritorno dal blog tour #milanoAColori vi ho raccontato tutto ciò che Cristiana Viaggevolmente e Nicoletta One Two Frida hanno organizzato per la due giorni alla scoperta di una Milano variopinta e lontana dagli stereotipi. Stavolta voglio farvi conoscere più da vicino l’area di Porta Nuova e le vie del quartiere Isola, dove siamo stati guidati dal Dott. Piervito Antoniazzi, coordinatore del Distretto Isola che qui ci vive da sempre, e che ci ha raccontato interessanti aneddoti e curiosità come un amorevole nonnetto a spasso coi nipotini.
Milano Porta Nuova e Isola: Tra grattacieli eco-sostenibili e tradizione
Porta Nuova: Altezze vertiginose, innovazione e attenzione per l’ambiente
Porta Nuova è un interessante progetto di riqualificazione urbanistica in cui gli enormi grattacieli vetrati di Piazza Gae Aulenti creano un armonico contrasto con i palazzi Liberty, i cortili di ringhiera e le case popolari del quartiere Isola.
Nel progetto sono stati coinvolti diversi architetti, ognuno dei quali ha interpretato a modo suo l’idea di grattacielo, dando vita a un’area caratterizzata da un’architettura eterogenea.
Degno di nota è il complesso di tre edifici dalla forma sinuosa progettato dall’architetto argentino César Pelli, tra cui svetta la Torre Unicredit, che coi suoi 230 metri di altezza è il grattacielo più alto d’Italia.
L’aspetto più interessante che riguarda questi edifici è la loro ecosostenibilità: si calcola infatti una riduzione del consumo energetico del 37% rispetto a un equivalente edificio realizzato con sistemi tradizionali, grazie a un totale riuso dell’acqua piovana, alla penetrazione della luce naturale, e a tecnologie avanzate di filtrazione dell’aria esterna per assicurare un livello ottimale di comfort termico.
Alle loro spalle si trova il Bosco Verticale, due torri progettate da Boeri Studio di rispettivamente 112 e 80 metri (27 e 19 piani) la cui peculiarità sta nella presenza di cento diverse specie di piante (900 alberi, 5.000 arbusti e 11.000 piante floreali) distribuite su 8.900m² di terrazze. Una geniale opera architettonica che nel 2015 si è aggiudicata il meritatissimo premio di grattacielo più bello e innovativo del mondo.
Pare che il costo degli appartamenti all’interno di questi edifici oscilli tra i 7.000€ al m² nei piani bassi e i 12.000€ al m² nei piani alti. Oltre a 6.300m² di uffici, ospitano anche spazi collettivi, una piscina e una palestra, e 500m² di pannelli solari e altre soluzioni di riscaldamento geotermico.
La manutenzione degli alberi è affidata a dei “giardinieri volanti” che come dei ninja urbani si calano dal tetto, e l’irrigazione avviene mediante il recupero delle acque grigie prodotte dall’edificio, e attraverso l’utilizzo dell’acqua di falda.
I lavori proseguono un po’ a rilento, ma presto nell’area adiacente dovrebbero sorgere i Giardini di Porta Nuova, un grande parco pubblico di 100.000m² nel quale saranno presenti circa 1.500 esemplari di piante per creare una “biblioteca botanica”; il progetto infatti viene spesso denominato Biblioteca degli Alberi, e dovrebbe essere costituito da tante piccole foreste di specie gemelle, ma anche aree dedicate alla musica e al cinema, e centri formativi come il “Museo dei fiori e degli insetti”.
Il quartiere Isola: Palazzi Liberty, case popolari e botteghe artigiane
Inevitabilmente il progetto Porta Nuova ha portato a un dialogo talvolta conflittuale con il vicino quartiere Isola, caratterizzato da una forte identità indipendente e anarchica.
Nell’immediato dopoguerra era il quartiere della malavita, e le sue strade sono state teatro di scorribande di fuorilegge, ma anche di personaggi leggendari e affascinanti come Ezio Barbieri, bandito gentiluomo che, come un moderno Robin Hood, distribuiva il malloppo delle sue rapine tra gli abitanti più bisognosi del quartiere.
Ora come allora, nelle strette stradine del quartiere si trovano innumerevoli botteghe artigiane e piccoli negozi. Tra questi abbiamo conosciuto UrOburo, atelier di oreficeria artistica che porta avanti due progetti molto interessanti e coraggiosi. Il primo consiste nel coinvolgimento di sofferenti psichici e persone svantaggiate nel processo creativo di realizzazione dei gioielli. La vera sfida è riuscire a distinguere le loro creazioni da quelle degli orafi.
Altro progetto, decisamente più romantico, è “Fai la tua fede”: i futuri sposi possono portare i propri metalli (vecchie collanine, braccialetti etc.) affinché vengano fusi, e con il lingotto così ottenuto possono realizzare le fedi seguendo il proprio estro creativo.

La leggenda della Chiesa Santa Maria alla Fontana
Nel quartiere Isola trova spazio anche l’arte rinascimentale con la Chiesa Santa Maria alla Fontana, il cui progetto architettonico è stato a lungo attribuito prima a Leonardo da Vinci poi a Bramante.
Il nome nasce dalla credenza che qui sorgesse una fonte di acqua benefica: la leggenda narra che nel 1506 il governatore di Milano Charles II d’Ambroise, che stava perdendo la vista, sia guarito dopo esservisi bagnato. L’elemento religioso portò vantaggi a tutta la zona che divenne meta di pellegrinaggi.
A fine ‘800, a causa di un disastro in una fabbrica di bitume, la fonte fu inquinata e chiusa; dalle 11 bocchette oggi zampilla comune acqua di rubinetto proveniente dall’impianto idrico dell’acquedotto cittadino, ma molti fedeli continuano a bagnarsi con queste acque sostenendo di trarne benefici.
E voi da che parte state? Siete più tipi da Porta Nuova, da altezze vertiginose e innovazione, ma con una più che mai attuale attenzione per l’ambiente, o siete più tipi da quartiere Isola, legati al passato e intenti a preservare con orgoglio le tradizioni?
1 Comment
davvero un bel modo per farci scoprire una milano innovativa e colorata, di solito la si pensa sempre così grigia…
http://www.audreyinwonderland.it/