Anni fa, frequentando lo IED, ho conosciuto una ragazza originaria della Basilicata che per i “compiti a casa” portava sempre bellissime foto da cui traspariva tutto l’amore per la sua terra. È stato grazie a lei che ho conosciuto Matera e che è nato in me il desiderio di visitarla, prima o poi.
Approfittando di qualche giorno di ferie a fine Settembre, mi sono concessa un weekend in solitaria al Sud, e la prima tappa è stata proprio la città dei Sassi.
Li avevo visti in foto centinaia di volte, ma trovarmi davanti a questo paesaggio incredibile mi ha lasciata a bocca aperta. Sono rimasta a osservare in silenzio per qualche minuto prima di tirare fuori la reflex e iniziare a scattare.
La città è disseminata di belvedere e affacci da cui lo sguardo può spaziare per chilometri, dal Duomo arroccato sul promontorio della Civita alle case grotta e le abitazioni decadenti del Sasso Caveoso, dal canyon in cui scorre il torrente Gravina alla terra desolata del Parco della Murgia.
Sembra impossibile che un tempo non troppo lontano Matera sia stata definita “vergogna nazionale”. Ma quella che voglio raccontarti è una storia di rinascita e riscatto, che ha portato l’ultima ruota del carro d’Italia a diventare Patrimonio dell’Umanità e Capitale della Cultura 2019.
Cosa vedere in un giorno a Matera, Capitale della Cultura 2019
Cenni storici: Da vergogna d’Italia a Patrimonio dell’Umanità
Come raggiungere Matera
Dove parcheggiare a Matera
Cosa vedere in un giorno a Matera
- La Civita e il Duomo
- Chiesa di Santa Maria De Idris
- Chiesa di San Francesco d’Assisi
- Chiesa del Purgatorio
- Palazzo Lanfranchi e il Belvedere della Piazzetta Pascoli
- Piazza Vittorio Veneto
- La Casa Grotta del Casalnuovo e La Storica Casa Grotta di Vicolo Solitario
- Parco della Murgia Materana
Dove dormire a Matera: Dormire in un Sasso
Cenni storici: Da vergogna d’Italia a Patrimonio dell’Umanità
Sorta 10.000 anni fa, Matera è la terza città più antica del mondo dopo Aleppo e Gerico. Camminare in mezzo ai Sassi equivale a intraprendere un viaggio attraverso secoli di storia, civiltà, stili e culture diverse, dal Paleolitico ai giorni nostri, passando per il Medioevo, il Rinascimento e il Barocco.
Se oggi i Sassi di Matera sono un sito UNESCO, fino agli anni ’50 il capoluogo lucano era totalmente isolato dal resto del mondo e versava in gravi condizioni di degrado e arretratezza. Nel suo libro “Cristo si è fermato ad Eboli” pubblicato nel 1945, Carlo Levi paragonò l’ammasso di case grotta sovraffollate, in cui persone e animali condividevano gli stessi spazi, alla rappresentazione Dantesca dell’Inferno.
Grazie alla sua denuncia, la politica italiana si interessò alla questione, e il leader del Partito Comunista Togliatti visitò Matera per vedere con i propri occhi la situazione in cui vivevano gli abitanti dei Sassi. Fu proprio lui a definire la città “vergogna nazionale”.
Ma è quando si tocca il fondo che si trova la spinta per risalire, e inizia da qui la rinascita di Matera, scelta da molte case cinematografiche e registi come set per i propri film, da Pasolini che vi ambientò “Il Vangelo secondo Matteo” a Mel Gibson che vi ha girato “La passione di Cristo”.
Dopo anni di abbandono coatto, durante i quali gli abitanti dei Sassi furono costretti a lasciare le proprie case per trasferirsi nei nuovi rioni costruiti dallo Stato, negli anni ’80 il centro storico si rianima e da città fantasma diventa un’apprezzata meta turistica: i Sassi vengono dati in comodato d’uso per aprire botteghe artigiane, negozi di souvenir, ristoranti, b&b, e le chiese rupestri e le case grotta vengono tramutate in musei.
Ma la svolta arriva quando nel 1993 l’UNESCO dichiara i Sassi Patrimonio Mondiale dell’Umanità in quanto “notevole esempio di insediamento rupestre perfettamente adattato al contesto geomorfologico e all’ecosistema attraverso una continuità di oltre due millenni“. Per l’occasione l’UNESCO conia il concetto di Paesaggio Culturale, in seguito utilizzato per motivare l’iscrizione di altri siti nel mondo.
Un’ulteriore occasione di riscatto è giunta con la designazione a Capitale Europea della Cultura 2019. Proprio in questi giorni si terrà una grande festa per avviare il conto alla rovescia per la cerimonia di apertura che si terrà il 19 Gennaio 2019 e che darà il via a un anno di eventi e manifestazioni culturali.
Come raggiungere Matera
A seconda della tua città di partenza, il modo più rapido ed economico per raggiungere Matera potrebbe essere un volo low cost fino all’aeroporto di Bari Palese, con trasferimento in navetta alla stazione di Bari Centrale da cui partono i treni delle F.A.L. (Ferrovie Appulo Lucane) e i pullman Flixbus.
Io ho preferito viaggiare di notte con la compagnia Marino Autolinee: pullman comodo, pulito, con il wi-fi a bordo, che in “appena” 12 ore mi ha portata da Livorno direttamente a Matera passando da Firenze e Bologna. Così facendo ho risparmiato un pernottamento in albergo e non ho perso ore preziose viaggiando. In alternativa, ti segnalo anche le compagnie Marozzi e Liscio.
Dove parcheggiare a Matera
Se invece decidi di andare a Matera in auto, da Nord percorri l’autostrada A14 Bologna-Taranto fino a Bari Nord e prosegui per Altamura-Matera; da Roma prendi la A3 Salerno – Reggio Calabria, esci a Potenza e continua prima per Metaponto lungo la SS 407 Basentana poi per il Racc. SS 7 Appia; dal Sud percorri la Reggio Calabria-Salerno fino a Sibari, prendi la SS 106 Jonica in direzione Taranto ed esci a Matera nei pressi di Metaponto.
Ovviamente i Sassi sono ZTL, quindi dovrai parcheggiare fuori dal centro storico. Una soluzione a pagamento è il parcheggio della Stazione Centrale FS di Matera, in Piazza della Visitazione, al costo di 0,50€/h dalle 8:00 alle 20:00 (nelle restanti ore e nei giorni festivi il parcheggio è gratuito). Altrimenti puoi tentare la fortuna nei parcheggi gratuiti in via Lanera, via del Castello, via Passarelli, via Gramsci, via Ugo La Malfa.
Cosa vedere in un giorno a Matera
L’insediamento più antico di Matera, il rione Civita, divide la città in due parti: a nord il Sasso Barisano, la zona più moderna, e a sud il Sasso Caveoso, vero e proprio centro storico con chiese rupestri e case grotta scavate nella roccia di tufo. Sul versante opposto della Gravina si estende il Parco Archeologico della Murgia, che purtroppo non ho potuto visitare per mancanza di tempo.
La mia visita è iniziata con un breve tour in ape calessino con Antonio che, “sfrecciando” per le vie acciottolate della città, mi ha raccontato aneddoti storici e consigliato alcuni punti di interesse meno conosciuti per proseguire il mio giro di Matera a piedi.
Successivamente ho partecipato a un tour organizzato dell’Agenzia Martulli Viaggi. Partendo da Palazzo Lanfranchi, la guida Simone ci ha accompagnati per due ore tra le vie e i saliscendi del Sasso Caveoso, mostrandoci belvedere meno inflazionati ma altrettanto mozzafiato e raccontandoci la storia di Matera attraverso i secoli. Durante il tour abbiamo visitato la casa grotta del Casalnuovo e la Cripta Sant’Andrea, e assaggiato alcuni prodotti tipici lucani come il famoso e buonissimo pane di Matera, l’olio di Majatica e i taralli.
Nel pomeriggio invece ho continuato il mio giro da sola. Prima di partire avevo preparato un itinerario, ma mi sono presto resa conto che sarebbe stato alquanto difficile seguirlo. Essendo completamente sprovvista di senso dell’orientamento, Matera si è rivelata un vero labirinto. Così mi sono addentrata tra i suoi vicoli, ho salito e sceso centinaia di scalini, mi sono lasciata sorprendere dai belvedere che spuntavano all’improvviso dietro ogni angolo, e la sera mi sono mescolata ai materani in festa per celebrare i Santi Medici Cosma e Damiano (patroni di Alberobello).

La Civita e il Duomo
La Civita, racchiusa entro le mura fino al XVI secolo, è una sorta di fortezza naturale arroccata su di un promontorio circondato dal burrone della Gravina. Sul punto più alto sorge la Cattedrale di Maria SS. della Bruna, edificio in stile romanico-pugliese edificato nel 1270 sulle rovine di precedenti cripte, il cui interno è riccamente decorato in stile Barocco.
Su Piazza del Duomo si affacciano gli eleganti palazzi delle famiglie nobiliari che un tempo abitavano Matera, come Palazzo Gattini, Palazzo Venusio e Palazzo Malvinni Malvezzi.


Chiesa di Santa Maria De Idris
Interamente scavata nello sperone roccioso del Monterrone, visibile da ogni parte della città, la Chiesa di Santa Maria De Idris è sicuramente la chiesa rupestre più suggestiva, e una delle tappe del mio itinerario che non volevo assolutamente perdermi. Si raggiunge salendo una lunga scalinata, e una volta in cima potrai vedere dall’alto tutto il Sasso Caveoso e la Murgia.
L’interno (in cui non è possibile scattare foto) è costituito da una navata irregolare e le pareti sono affrescate con immagini religiose. Gran parte degli affreschi però, deteriorati dall’umidità, sono stati staccati per essere restaurati e conservati presso la Soprintendenza ai Beni Storici ed Artistici di Matera.
Attraverso un cunicolo interno si accede alla cripta rupestre di San Giovanni in Monterrone, costruita tra il XII e il XIII secolo.
ingresso 3€
è possibile fare un biglietto di 5€ o 6€ per visitare due o tre chiese rupestri a scelta tra Madonna de Idris e S. Giovanni in Monterrone – Santa Lucia alle Malve – San Pietro Barisano

Chiesa di San Francesco d’Assisi
Nella centralissima e omonima piazza San Francesco si trova la Chiesa di San Francesco d’Assisi, caratterizzata da una facciata tardo barocca, edificata sull’antica chiesa rupestre dei Santi Pietro e Paolo, ancora oggi visitabile.
La prima struttura risale al Duecento, due secoli dopo si ebbe un primo ampliamento, e infine nel Settecento raggiunse il massimo splendore insieme all’adiacente convento.
Chiesa del Purgatorio
Da Piazza San Francesco si raggiunge via Ridola, la via principale dell’area settecentesca della città, all’inizio della quale sorge la Chiesa del Purgatorio, costruita a metà Settecento con il contributo dei cittadini. La facciata è convessa con decorazioni in stile barocco che rappresentano il tema della morte e della redenzione delle anime.
Palazzo Lanfranchi e il Belvedere della Piazzetta Pascoli
Dalla parte opposta di via Ridola si trova Palazzo Lanfranchi, oggi sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, costruito nel Seicentesco per ospitare il Seminario diocesano, e che fino agli anni ’50 è stato utilizzato come liceo in cui ha insegnato Giovanni Pascoli, che dà il nome all’adiacente belvedere.
Proprio a fianco di tale palazzo infatti si trova il Belvedere della Piazzetta Pascoli con l’affaccio sul Sasso Caveoso e sulla Civita, una scenografia spettacolare sia di giorno che di notte, quando la città sembra un presepe illuminato. Insieme al Belvedere del pittore Luigi Guerricchio, è uno dei più fotografati della città, e ci troverai sempre schiere di turisti muniti di selfie-stick.
Piazza Vittorio Veneto
È la piazza principale di Matera, su cui si affacciano il Palazzo dell’Annunziata, ex convento e oggi sede della biblioteca comunale, il Palazzo della Prefettura, la Chiesa di San Domenico e la Chiesa dei Cavalieri di Malta.
Al centro si trova una scalinata da cui si accede alla grande cisterna del Palombaro Lungo e alla chiesa rupestre del Santo Spirito del X secolo.
Se durante il giorno Matera è invasa dai turisti, la sera le strade si riempiono di famiglie, comitive di amici, giovani e anziani. Così mi sono confusa tra la folla e seguendo la scia ho scoperto che proprio da Piazza Vittorio Veneto partiva una luminaria che portava alla piccola Chiesa dei SS. Medici Cosma e Damiano dove quella sera si festeggiavano i santi patroni di Alberobello, dove infatti l’indomani ho trovato una splendida luminaria tipica delle feste patronali del Sud Italia.

La Casa Grotta del Casalnuovo e La Storica Casa Grotta di Vicolo Solitario
Per avere un’idea di cosa significasse vivere all’interno dei Sassi prima dello sfollamento, ti consiglio di visitare la ricostruzione di una tipica abitazione in grotta, in cui è possibile vedere gli arredi e gli strumenti di lavoro originali, gli indumenti e le foto delle famiglie che vi hanno vissuto.
Durante la visita, una voce registrata racconta come si svolgeva la vita al loro interno, qual era il ruolo degli uomini, che passavano la maggior parte della giornata al pascolo o a lavorare nei campi, mentre le donne si occupavano dell’economica domestica e dei figli.
La Casa Grotta del Casalnuovo è composta da 5 ambienti, inclusi la stalla e la cantina, scavati su tre livelli. È stata abitata fino al 1958 da una numerosissima famiglia composta da 11 persone, i genitori e 9 figli, ovviamente spalla a spalla con gli animali.
da Aprile a Ottobre ore 9:30 – 19:30
da Novembre a Marzo ore 9:30 – 17:30
ingresso 2€
Anche la Storica Casa Grotta di Vicolo Solitario è arredata con mobilio e attrezzi dell’epoca, un grande letto/giaciglio con il materasso di foglie di granturco, il tavolo attorno al quale si riuniva tutta la famiglia, il focolare e la mangiatoia per gli animali.
Aperta tutto l’anno ore 9:00 – 20:30
ingresso 3€
A circa 3 chilometri dalla città, sul versante opposto a quello su cui sorge Matera, si estende il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, meglio conosciuto come Parco della Murgia Materana. Un paesaggio rupestre, arido, selvaggio, in cui si trovano i resti degli insediamenti più antichi del territorio risalenti al Neolitico, e oltre 150 chiese rupestri.
Fino a qualche tempo fa era possibile raggiungere la zona a piedi attraversando il Ponte Tibetano (che in realtà di tibetano aveva soltanto il nome); ora purtroppo non è più agibile a causa di una frana nel parcheggio, quindi l’altopiano può essere raggiunto soltanto in auto tramite la Statale 7 Appia direzione Taranto.
Dove dormire a Matera: Dormire in un Sasso
Se passerai la notte a Matera, non puoi perderti l’esperienza di dormire in un Sasso. Sia nella zona del Sasso Barisano che in quella del Sasso Caveoso ci sono tantissimi alberghi e bed & breakfast. Io ho alloggiato in un appartamento scavato nella roccia trovato su Airbnb: una sorta di loft molto spazioso e arredato con gusto, in un mix tra architettura antica e mobilio di design, vicinissimo a Piazza Vittorio Veneto, e quindi alla stazione e ai principali punti di interesse.
Un solo giorno per visitare Matera è sicuramente troppo poco, ma sufficiente per innamorarsi dei suoi vicoli stretti, i ripidi saliscendi, gli angoli decadenti e gli splendidi panorami. E adesso non vedo l’ora di tornarci.
2 Comments
Stiamo programmando di andare a Matera per le vacanze di Pasqua, mi salvo il tuo articolo!
Grazie!
Ciao Gaia! Matera vi piacerà tantissimo, e sicuramente per Pasqua saranno organizzate molte iniziative e manifestazioni interessanti. Se vi serve qualche consiglio, chiedete pure! :)
Emi Mei