Lo chiamano Parco dei Mostri di Bomarzo, Sacro Bosco o ancora Parco delle Meraviglie, ed è uno scenario unico nel suo genere visto che di parchi così in Italia non ce ne sono altri. Immaginatelo immerso in un verde selvaggio popolato da giganti, orchi, animali e creature mitologiche. Questo è il Parco dei Mostri di Bomarzo, in provincia di Viterbo. Sinceramente ne avevo sentito parlare molto negli ultimi anni e diversi amici mi avevano raccontato di averlo visitato rimanendone colpiti. E allora un sabato, appena staccato da lavoro, mi sono decisa a prendere l’auto e partire con il mio ragazzo per un weekend tra Toscana, Umbria e Lazio, includendo ovviamente il Parco dei Mostri tra le nostre mete.
Visitarlo è un’esperienza divertente, ma senza conoscerne la storia o la simbologia che vi è dietro, il tutto perde un po’ di sapore. Ti lascio allora qualche consiglio e informazione utile per passare una giornata piacevole e interessante nel parco più grottesco d’Italia. Ti assicuro che alla fine di questo articolo tutto sarà più chiaro e avrai colto l’essenza autentica di un luogo così insolito.

Il Parco dei Mostri a Bomarzo: Consigli per visitarlo e curiosità
Come arrivare al Parco dei Mostri
Ci troviamo per l’esattezza nella zona della Tuscia, che comprende il Lazio settentrionale e alcuni territori di confine tra Toscana e Umbria. Forse per alcuni il nome Tuscia potrebbe risultare insolito ma, chiamando in causa l’etimologia, possiamo fare chiarezza. Tuscia non è altro che un sinonimo di Etruria, così entrambi i termini si riferiscono alla terra originariamente abitata dagli etruschi, detti anche “tusci”.
Bomarzo si raggiunge molto facilmente in auto, attraverso l’autostrada del Sole A1 uscendo ad Orte o Attigliano. Dall’uscita al parco ci sono circa dieci minuti e le indicazioni stradali sono molto chiare e visibili. Ovviamente si può raggiungere anche con i mezzi pubblici, prendendo un treno fino a Orte Scalo e poi un autobus, ma è molto meno comodo e semplice.
Un parco, un giardino, un percorso
Il parco racchiude in sé una storia che ci racconta e giustifica la sua creazione. Torniamo indietro nel tempo e arriviamo al 1552 quando Vicino Orsini, figlio del Signore di Bomarzo e residente nell’omonimo paese, decise di ideare un giardino meraviglioso per il suo grande amore Giulia, che morirà pochi anni dopo. Il parco, dedicato al ricordo dell’amata, nasceva come un percorso che potesse avvicinare Orsini all’aldilà. Questo arduo compito fu affidato all’architetto napoletano Pirro Ligorio, successore di Michelangelo nella fabbrica di San Pietro, che realizzò tutta una serie di statue in peperino oltre a un mausoleo, un tempio e una casa pendente. Entrare nel Parco dei Mostri è un’esperienza unica, tra la fiaba e il grottesco. Sembra di essere una “Alice” caduta nella tana del coniglio, un paese delle meraviglie meno vittoriano e più inquietante.
Tre ettari di fantasia e terrore che si aprono con due emblematiche sfingi che accolgono i visitatori. E poi un proteo, due giganti che lottano, tre ninfee e un nettuno, pegaso, una balena, una tartaruga, un elefante, un drago e un orco. E per non farsi mancare niente c’è pure una casa pendente, costruita su un masso inclinato e decisamente storta, i cui interni pendono in senso opposto all’esterno. Capogiro assicurato e senso di smarrimento infinito.
All’apparenza ci troviamo davanti a una sfilata di creature mitologiche un po’ spaventose ma in realtà c’è molto di più. E poi perché dedicare un parco del genere alla propria amata? Non suona proprio romantico e, oltretutto, questo stile “manierista” non era usuale all’epoca. Indaghiamo? Direi di sì, andiamo oltre l’apparenza delle cose e capiamo cosa c’è dietro questo parco dei mostri.
Il parco ha probabilmente un contenuto esoterico e per molti si configura come un vero e proprio percorso filosofico e iniziatico: un itinerario fatto di ostacoli, sfide e pericoli che porta l’anima ad elevarsi. Proprio come afferma un’iscrizione nel palazzo Orsini a Bomarzo: “Sii in grado di superare con fede e tenacia forti prove e forti brame fino a raggiungere il punto più alto dove troverai una superiore armonia.” In questo senso il tutto è meno spaventoso di quello che potesse sembrare a prima vista e si comincia a comprendere la volontà di Orsini di creare un parco con queste caratteristiche. Dietro le varie figure della mitologia classica c’è allora un intenso simbolismo. Così il famoso orco di Bomarzo non è semplicemente un orco con la bocca aperta perché affamato di bambini.
Consigli per visitare il parco
– Negli ultimi anni i visitatori sono aumentati notevolmente e nei giorni del weekend il parco è spesso affollato. Noi siamo andati di domenica e ovviamente abbiamo trovato diverse comitive e famigliole, così abbiamo tentato di percorrere il parco all’inverso in modo da evitare di trovarci in mezzo a chiassosi gruppi di persone. Se potete andare a Bomarzo solo nel fine settimana, cercate perlomeno di arrivare già nella prima mattina quando è un po’ più tranquillo.
– Alla biglietteria ti forniranno una mappa, con brevi cenni storici, per seguire il percorso in ordine (che poi pare non essere quello originario) ma durante la visita non avrai spiegazioni sulle sculture. Non sono infatti presenti cartelli esplicativi. Per questo motivo ti consiglio di acquistare uno dei libri presso lo shop (oppure su Amazon prima di recarti al parco) o di scaricare sul tuo smartphone l’ebook gratuito del sito Bomarzo.net. Altrimenti vedrai una rassegna di statue senza sapere effettivamente che cosa rappresentino.
– Se vuoi fotografare l’Orco senza che vi sia gente in mezzo, ti consiglio di arrivare subito per l’apertura del parco e dirigerti immediatamente lì. Essendo la scultura più famosa del parco, è anche la più fotografata.
– Ti segnalo inoltre che gli animali non sono ammessi nel parco, neppure se si tratta di piccolissimi cani. La segnalazione di una nostra lettrice ci dice che si possono depositare i nostri amici a quattro zampe in alcune gabbie poste all’ingresso, ma non ci sembra la soluzione più adatta.
Se hai altre considerazioni sul parco, condividile con noi. Lascia un commento se hai qualche dubbio o se ti serve qualche altra informazione. E poi? Prendi l’auto, imbocca l’autostrada A1 e rilassati con un bel giro tra Toscana, Lazio e Umbria. Ti racconterò presto il mio in un altro articolo!
Ti segnalo un appuntamento interessante che riguarda il Parco. Si tratta di una visita guidata che si terrà il 25 Giugno al costo di 10€ (incluso l’ingresso al parco) e che verterà sia su aspetti storici che esoterici. Per maggiori informazioni visita il sito percorsietruschi.it oppure guarda l’evento su Fb.
6 Comments
Mi piacerebbe davvero visitare il Parco dei Mostri! Grazie per i consigli.. peccato solo per il divieto di accesso ai cani
Il parco è davvero interessante. Ti consiglio di scaricare l’ebook o leggere il libro prima di visitarlo per apprezzare ancora di più la simbologia che sta dietro alle sculture e al percorso. Per i cani è davvero un peccato. Domenica scorso eravamo a visitare Sammezzano e c’era una ragazza con un canino e ha fatto l’accesso senza problemi nonostante sia tutto al chiuso e di grande valore.
Speriamo prendano provvedimenti per questa cosa!
Ero stato al parco dei mostri circa 40 anni fa. Ho ritrovato una specie di disneyland non saprei dire se mal riuscita o peggio organizzata, con vegetazione crescita a dismisura e altra che sembra piantata per togliere la visuale o intralciare il passo (allori piantati praticamente in mezzo ai sentieri), guide, con microfono, bercianti come galline e un biglietto di ingresso, che rapportato al altre realtà della zona, risulta decisamente esoso. Decisamente una delusione.
Che peccato Giuliano che non ti sia piaciuto. Quando siamo andati noi, c’era un po’ di gente ma non molti gruppi con guide. Sicuramente un miglior mantenimento del parco gioverebbe a tutti e renderebbe l’esperienza più piacevole.
Grazie del feedback!
È una VERGOGNA che non facciate entrare i cani !!!!
Ciao Tiziana,
non siamo noi a gestire il parco che abbiamo solo visitato. Anche a mio parere, dovrebbero consentire l’accesso agli animali.
Saluti