Italia

Civita di Bagnoregio, informazioni e curiosità sulla “città che muore”

03/01/2017
Civita di Bagnoregio

Civita di Bagnoregio è un piccolo borgo del viterbese, a soli venti chilometri da Orvieto, posto sulla cima di una collina di tufo. Forse il nome non ti dirà molto, anche se oggi è uno dei borghi più famosi d’Italia. 

Civita di Bagnoregio è nota per essere la “città che muore”, epiteto datole dal saggista italiano Bonaventura Tecchi. Ne avevo sentito parlare come di un borgo fantasma la cui esistenza è appesa a un ponte, e avevo voglia di osservare con i miei occhi quel fantastico scorcio che la caratterizza. Così ho approfittato di un weekend di libertà per esplorare la zona della Tuscia includendo, oltre alle città di Orvieto e il Parco dei Mostri di Bomarzo,  anche il piccolo paese di Civita di Bagnoregio.

Civita di Bagnoregio

Come arrivare a Civita di Bagnoregio e dove parcheggiare

Siamo in provincia di Viterbo in quella terra chiamata Tuscia, culla della civiltà etrusca. Questa è zona di confini, quelli tra Umbria, Lazio e Toscana. Gli accenti si mescolano in un ibrido che ricorda di tutto un po’ e i dolci paesaggi della collina Toscana si uniscono con il verde dei boschi dell’Alto Lazio e il romanticismo dei borghi umbri.

Dall’autostrada A1, si raggiunge facilmente prendendo l’uscita di Orvieto (per chi viene da nord) o quella di Orte (per chi viene da sud), seguendo poi le indicazioni per Civita di Bagnoregio. Per parcheggiare (a pagamento) si può fare riferimento al piazzale del Belvedere (prima di Civita) o a piazza Battaglini. Da quest’ultimo ci sono poi venti minuti a piedi oppure una comoda navetta al costo di 1€. Noi abbiamo parcheggiato gratuitamente vicino a un cimitero e poi abbiamo fatto una passeggiata a piedi di circa trenta minuti passando per il centro di Bagnoregio.

A Civita di Bagnoregio si accede da Bagnoregio, il paese in basso, attraverso un ponte pedonale in cemento lungo 300 metri e costruito nel 1965. Il ponte può essere percorso solo a piedi, ma negli ultimi anni il comune ha concesso agli esigui residenti di potervi passare in determinati orari con cicli e motocicli. L’accesso al piccolo borgo ha un costo di 1,50€, importo che serve per sostenere la conservazione dello stesso.

Civita di Bagnoregio

La città che muore e uno dei borghi più belli

Civita è un minuscolo borgo medievale sospeso a 443 metri s.l.m. sulla cima di una collina di tufo. Quest’area è caratterizzata dalla presenza di argilla, tufo e lava che rendono il territorio instabile e soggetto a frane ed erosioni causate da torrenti, eventi atmosferici e uno sfrenato disboscamento. La collina sopra cui poggia Civita è soggetta a questo fenomeno e ogni anno le sue pareti si assottigliano di circa 7 cm, andando a ridurre la superficie su cui poggia il paese. Tutto intorno, si apre il paesaggio dei calanchi, solchi su un terreno argilloso creati dall’erosione dell’acqua.

Civita di Bagnoregio è tante cose. Innanzitutto la città che muore, nonché uno dei borghi più belli d’Italia con circa 700.000 visitatori all’anno. La Regione Lazio ha chiesto che venga riconosciuta Patrimonio Mondiale UNESCO. In poche parole, si tratta di un luogo unico nel panorama paesaggistico culturale italiano, visto che come Civita non ci sono altri paesi (forse quello che più gli si avvicina è Toiano in provincia di Pisa).

Civita di Bagnoregio

Civita nella storia e perché si chiama “città che muore”

Civita fu insediamento umano sin dai tempi più antichi, pur assumendo la forma di una fiorente città solo in epoca etrusca. Gli Etruschi l’avevano scelta per molte ragioni, tra cui l’isolamento che ne facilitava la sua difesa e la posizione strategica vicina alla via che collegava il Tevere al Lago di Bolsena.

Anche i romani continuarono ad abitare il piccolo borgo, che già all’epoca, faceva i conti con terremoti e smottamenti, proseguendo le opere di canalizzazione per mettere in sicurezza il già precario paese. Passarono poi anche i barbari, Carlo Magno, la Santa Sede e un terribile terremoto che nel 1695 fece franare mezzo paese e crollare l’unica via che lo collegava a quello che oggi è Bagnoregio. Fu proprio da questo momento in poi che cominciò il declino del borgo che, anno dopo anno, perse d’importanza e vide diminuire il numero degli abitanti.

Civita di Bagnoregio

Civita di Bagnoregio, cosa vedere

Oggi Civita di Bagnoregio ha pochissimi abitanti (qualcuno dice tra i 7 e i 10) e alcune attività commerciali per lo più legate all’ingente flusso di turisti. Vivere in una città che muore non deve essere semplice, un po’ per il suo futuro incerto e un po’ per la difficoltà di affrontare la quotidianità senza i servizi essenziali a portata di mano.

Ma visitando Civita ti renderai conto che è molto più viva di quanto si possa pensare. Non ha certo le sembianze di una città fantasma. I turisti sono moltissimi, circa 600 mila nell’ultimo anno, e lungo il ponte pedonale sono moltissimi i bastoncini da selfie alzati al cielo ogni giorno.

Civita di Bagnoregio

Una volta percorso tutto il ponte, si arriva alla porta di Santa Maria, l’unica rimasta delle 5 originarie, decorata con una coppia di leoni che artigliano delle teste umane. Questo è il simbolo della storia del paese e della sconfitta dei tiranni da parte dei bagnoresi.

Da questo punto in poi, l’unico consiglio valido è quello di perdersi nei vicoli di Civita di Bagnoregio. Camminando si ammirano edifici medioevali e palazzi rinascimentali che mostrano ciò che è tipico dell’architettura della zona di Viterbo in epoca medioevale, cioè logge e scalette esterne dette profferli, ma anche cortili e archetti.

E poi ci sono gatti distesi al sole, fiori a decorare le pareti delle case e moltissimi ristorantini con piatti della tradizione. Mentre esplori, affacciati per ammirare la bellezza del paesaggio dei calanchi. Il posto migliore per farlo è alla fine del centro abitato, dal terrazzino rinominato il “Belvedere di Peppone”, una dimora privata che consente l’accesso ai turisti in cambio di una piccola offerta.

Civita di Bagnoregio

Se vuoi continuare a scoprire la nostra penisola, ecco tutti i nostri spunti di viaggio sull’Italia.

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2 Comments

  • Reply Lilly 03/01/2017 at 14:01

    Bellissimo questo paesino, lo visitai molti anni fa. Il ponte è vertiginoso però @_@
    Buon anno!!!

    • Reply Spiccando il Volo 03/01/2017 at 22:18

      Ciao Lily, il ponte è bello altino e stretto però non ho provato sensazioni strane. Se ci pensi, è molto meno solida la collina di tufo! :)

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