Come fotografare e filmare l’aurora boreale? Per rispondere a questa domanda non possiamo semplicemente limitarci a elencare l’attrezzatura fotografica necessaria o indicare le impostazioni da utilizzare sulla fotocamera.
Ti aiuteremo a capire quali sono i passi da compiere per poter ottenere belle immagini delle aurore polari. Ecco un elenco degli argomenti che devi conoscere per fotografare l’aurora boreale:
- conoscere dove e quando si manifesta
- utilizzare una fotocamera con impostazioni in manuale
- scattare con un’ottica grandangolare luminosa
- non dimenticare il treppiede
In questa guida cercheremo quindi di darti tutte le informazioni più utili su come fotografare e filmare le luci del nord, inserendo per ogni capitolo l’intervento di un esperto in materia. Cominceremo con una serie di premesse che ci permetteranno di conoscere questo meraviglioso fenomeno e, successivamente, continueremo con un approfondimento più tecnico relativo a come fotografarla.
Potrai saltare da un capitolo all’altro, a seconda delle tue esigenze, semplicemente cliccando sull’indice qui sotto.
Ti ricordo che puoi saperne di più sul fenomeno dell’aurora boreale leggendo il nostro articolo “10 infallibili consigli per avvistarla”.
Fotografare un’aurora boreale è un’esperienza unica, un sogno che ogni fotografo paesaggista moderno ha dentro di sé, a cui ha contribuito nel nostro immaginario l’avvento dei social che hanno portato questi fenomeni naturali dei cieli del Nord nelle nostre vite.
Ogni giorno siamo bombardati da annunci e proclami vari sul “VIENI A CACCIARE LE AURORE CON NOI!”; la realtà è che “La Signora”, come una bella donna, si mostra solo quando vuole lei. Pertanto sarà indispensabile farsi trovare pronti al nostro appuntamento galante.
Andrea Celli, fotografo freelance
Come fotografare l’aurora boreale: La guida definitiva
1. Premesse per conoscere dove e quando avvistare il fenomeno
- Quando vedere l’aurora boreale
- Dove vedere l’aurora boreale
- Le condizioni meteo
- Previsioni per l’aurora
- La condizione fisica e l’abbigliamento tecnico
2. Attrezzatura e impostazioni
- Attrezzatura tecnica per fotografare l’aurora boreale
- Impostazioni della fotocamera
- Diaframma, tempo di esposizione e ISO
- La messa a fuoco, rigorosamente manuale
- Accorgimenti per evitare lo sbalzo termico e la condensa
- Come filmare l’aurora boreale
1. Dove e quando vedere l’aurora boreale
Quando si vede l’aurora boreale
Bazzicando numerosi gruppi Facebook dedicati ai viaggi, mi sono resa conto che c’è moltissima confusione sull’argomento, essendo in molti a chiedere quando è possibile osservare l’aurora boreale.
L’aurora si può manifestare tutto l’anno, ma è visibile in realtà solo quando c’è buio a sufficienza. Possiamo quindi stabilire che la stagione delle aurore boreali comprenda indicativamente i mesi che vanno da settembre a marzo, estendendo poi anche a fine agosto e i primi di aprile. Dunque, non è possibile osservare questo fenomeno in estate, se non altro non nei mesi centrali come giugno, luglio e la prima parte di agosto che in determinate zone artiche e subartiche sono caratterizzati dal sole di mezzanotte.
Un’ulteriore domanda immagino sorga spontanea: ci sono mesi migliori di altri per osservarla? Partendo dal presupposto che con la natura non c’è mai certezza, i mesi migliori sembrano essere marzo/aprile e settembre/ottobre, in prossimità degli equinozi in cui si registrano più tempeste geomagnetiche e di conseguenza maggiore attività (a tal proposito si fa riferimento allo studio condotto dall’astrofisico della Nasa David Hathaway che ha confrontato i dati raccolti in 75 anni di ricerca). Come orario, è difficile fare previsioni in modo generico. Solitamente si registra una maggior frequenza di aurore boreali dalle 21 alle 1 della notte, ma non fidiamoci troppo e alziamo comunque gli occhi al cielo.
Un’altra domanda ricorrente sull’argomento ha a che vedere con le migliori location per avvistare l’aurora boreale. Sapere in quali luoghi si manifesta è infatti il punto di partenza se si desidera fotografarla o filmarla.
La prima regola è che occorre spingersi verso nord, in quelle che chiamiamo zone artiche e subartiche. L’aurora boreale infatti si manifesta indicativamente tra i 60° e i 75° di latitudine, all’interno cioè del cosiddetto ovale aurorale, una banda ellittica che definisce il limite di visibilità in latitudine del fenomeno. Occorre precisare che con l’aumentare dell’intensità, questo ovale tende a espandersi verso sud permettendo così di osservare l’aurora anche a latitudini inferiori.
L’aurora boreale si può avvistare in Alaska, Canada, Groenlandia, Islanda, Lapponia, Norvegia, Russia (zona della Carelia e penisola di Yamal) e Isole Svalbard. Nel Nord America ci sono location molto al di sotto della linea del Circolo Polare Artico che comunque rientrano all’interno dell’ovale e sono quindi ottime zone per l’avvistamento, alcune addirittura sono considerate le migliori al mondo come i Territori del Nord-Ovest o lo Yukon.
Dato che il Nord America (Groenlandia inclusa) è meno accessibile per una questione economica, in Europa la soluzione migliore è rappresentata dalla zona della Lapponia o dall’Islanda.
Sempre parlando del “dove” fotografare l’aurora boreale è essenziale cercare un luogo lontano dall’inquinamento luminoso dei centri urbani, che siano città o piccoli villaggi. Occorre avere più buio possibile, e questo non sempre è facile. Alcune aree del mondo sono ovviamente più avvantaggiate da questo punto di vista, essendo più isolate e remote rispetto ad altre. Mi viene da pensare ad esempio all’Alaska, al Canada del nord o alla Groenlandia (soprattutto la zona Est). Esistono alcuni siti web che, grazie a delle mappe, evidenziano i luoghi più bui e quelli più colpiti dall’inquinamento luminoso, ad esempio la Blue Marble Light Pollution Map.
Per scattare delle ottime fotografie, questo aspetto è molto importante. Puoi provare a chiedere consiglio nei gruppi di fotografia o viaggio, oppure provare a fare un giro di ricognizione se avrai modo di passare più giorni nella stessa zona.
L’Islanda è sovraffollata di location ideali per immortalare le danze colorate delle aurore. A differenza della Via Lattea tuttavia, di cui conosciamo posizione e movimento durante la notte, sarà più difficile pensare prima una composizione perfetta della nostra immagine, ma dobbiamo comunque provare ad aspettarla e idealmente immaginarla già dietro a un soggetto forte come potrebbe essere una cascata, una montagna o un edificio particolare come ad esempio una delle tante piccole chiesette sparse sul territorio islandese.
Pensare prima lo scatto quindi in questo caso non è abbastanza, si potrebbe rimanere delusi dopo ore di attesa nella composizione desiderata, ma non c’è altro modo se non aspettarla lì, come l’abbiamo immaginata, magari aiutati da alcune applicazioni dedicate che possono darci percentuali più o meno positive sulla visibilità di questi fenomeni durante la notte.
Andrea Celli, fotografo freelance

Andrea Celli – Jokulsarlon in Islanda
Le condizioni meteo
Dopo aver capito dove e quando è possibile vedere l’aurora boreale, dobbiamo indicare quali sono le migliori condizioni meteorologiche per il nostro scopo. Il meteo è uno dei primi fattori da prendere in considerazione: nessuna aurora boreale se il cielo è coperto, quest’ultimo deve essere infatti interamente limpido, o quasi.
Ovviamente ciò non implica che a un cielo limpido corrisponda sempre un’aurora boreale. Ma se essa si manifesterà, avrete bisogno di queste condizioni per poterla osservare e fotografare decentemente. Quindi applicazioni per il meteo a portata di mano.
Chiaramente le caratteristiche fisiche di un luogo influenzano il clima ed ecco allora che alcuni luoghi sono più papabili di altri. In Europa, tra i più quotati troviamo ad esempio la zona del Parco Nazionale di Abisko, considerato uno dei luoghi migliori per osservare e fotografare l’aurora boreale grazie al fatto di avere un clima molto secco per la presenza di alte montagne che fanno da barriera alle perturbazioni provenienti dall’Atlantico.
Per le previsioni meteo consigliamo il sito Vedur per l’Islanda, dove nella mappa si indicano con il bianco le aree limpide e il verde quelle nuvolose, mentre per la Norvegia e le Isole Svalbard segnaliamo yr.no, il servizio meteo web dell’Istituto Metereologico Norvegese.

Andrea Celli – Islanda
Previsioni per l’aurora
Dopo aver spiegato il dove e il quando, bisogna fare i conti con le previsioni per l’aurora. Il fenomeno è poco prevedibile, almeno sul lungo termine, ma ci sono comunque previsioni che possiamo e dobbiamo tenere in considerazione quando ci troviamo a fotografare. Le previsioni attendibili solitamente sono a 48 ore. Come fotografare l’aurora boreale senza sapere se si manifesterà o meno?
Grazie ai satelliti si possono rilevare le eruzioni solari che sono fonte di forti aurore. Poi incrociando l’attività solare con i dati relativi alla velocità delle particelle del vento solare è possibile anche prevederne l’intensità e la posizione.
Il primo fattore è l’indice Kp (in italiano K planetario) che identifica l’intensità del fenomeno. Si tratta di una scala da 0 a 9 che indica per ogni area quale Kp è necessario affinché l’aurora sia visibile, se sussistono ovviamente anche le condizioni meteo favorevoli. Si parte dal valore minimo di 0 per arrivare a 9; più alto è il Kp, più intensa sarà l’aurora e più sarà visibile a Sud dell’ovale aurorale. Da Kp5 a Kp9 si parla di tempesta geomagnetica e si utilizza una scala da 1 a 5 e la sigla G. (Kp5 ad esempio corrisponde a G1).
Sempre parlando di previsioni, anche la cosiddetta “ovation map” è molto utile per capire se saremo nelle condizioni di vedere l’aurora, sempre meteo permettendo. Questo tipo di mappa indica l’intensità e la localizzazione dell’ovale delle aurore, fornendo delle previsioni piuttosto accurate a breve termine. Potete trovare questo tipo di mappa ai seguenti link:
- Space Weather Live
- Space Weather Prediction Center
- Aurora Service
- Geophysical Insitute University of Fairbanks (solo per l’Alaska) – (per l’europa)

Andre Celli – Islanda
La condizione fisica e l’abbigliamento tecnico
Fotografare in inverno, a temperature rigide, non è semplicissimo se non si è un minimo abituati dal punto di vista fisico e accessoriati di un buon abbigliamento. Se abbiamo intenzione di fotografare l’aurora boreale, probabilmente dovremo stare per un certo periodo di tempo fuori all’aperto. Senza contare che, di notte, le temperature si abbassano sempre.
Il primo consiglio è quello di non sopravvalutare mai la propria resistenza al freddo. Non fare il supereroe e non rischiare un assideramento. Proteggi il tuo corpo con un buon abbigliamento, utilizzando la tecnica degli strati e indossando indumenti termici, magari di lana, a contatto con la pelle (evitare assolutamente il cotone).
In merito a questo argomento, è necessario indossare dei guanti. Io ne avevo portati un paio fini che mi permettessero di maneggiare la fotocamera senza problemi. Appena sentivo un po’ di dolore alle dita, le infilavo prontamente nella tasca cercando di muoverle per scaldarle. Delle muffole sono perfette per l’occasione. E infine rimani idratato, questo vale per tutte le stagioni, bevendo magari qualche bevanda calda.
Come fotografare l’aurora boreale? È una domanda che può far credere di ricevere una risposta molto complicata e con istruzioni difficili da mettere in pratica. Potrei lasciarvi spiazzati ma… non è difficile come può sembrare! Anzi, è molto più semplice scattare foto notturne anziché diurne in condizioni di forte luce! L’unica cosa un po’ più difficile è quella di raggiungere i paesi nordici e starsene al freddo per ore e ore nelle notti invernali a temperature molto basse. Vi potrei raccontare di una notte in cui mi ero intestardita e sono stata 4 ore fuori da sola a -30° fino a quando mi sono resa conto che non avevo più sensibilità alle mani e non riuscivo più a riporre il treppiede perché non si muovevano più. Bisogna stare attenti con le basse temperature invernali nei paesi nordici, io ho rischiato ed ho avuto molta paura quella volta!
Francesca Dani
2. Attrezzatura e impostazioni
Attrezzatura tecnica per fotografare l’aurora boreale
La fotografia notturna, e nello specifico quella dell’aurora boreale, richiede un minimo di conoscenza del mezzo e delle regole della fotografia. Diciamo che non si improvvisa nel fotografare l’aurora boreale. Oltre a questa conoscenza, è necessaria anche un’attrezzatura tecnica adatta allo scopo, al fine di evitare scatti che non siano degni di essere chiamati tali. Ti assicuro che quando tornerai a casa e guarderai le fotografie, non ti pentirai dell’investimento fatto.
Quale attrezzatura serve per fotografare l’aurora boreale?
- Un treppiede di buona qualità, stabile e possibilmente di buon materiale, dato che si tratta di scattare a temperature di molto sotto lo zero. Spesso infatti, a causa della condensa, i meccanismi si intoppano e le aste del treppiede si bloccano. E più spesso ancora succede che a un economico treppiede corrisponda una poca stabilità. Il consiglio è di non tirarlo fino al massimo della sua altezza perché, con un po’ di vento, potrebbe muoversi.
- Fotocamera reflex o mirrorless (Micro Quarto-Terzi, APS o Fullframe) che lavori in manuale (meglio se con sensore full frame).
- Ottica grandangolare (dal 14mm al 24mm) più luminosa possibile, dunque con un’apertura di diaframma minima di 2.8 e massima 4.
- Molte batterie di ricambio dato che, con il freddo, le batterie si scaricano velocemente. Portane sempre un po’ di scorta e tienile dentro la giacca fino al momento di utilizzarle (non tenerle inserite dentro la fotocamera).
- Una torcia da indossare sulla testa (magari con doppia luce rossa/bianca) e una da mano per creare giochi di luce e aiutarti a montare tutta l’attrezzatura. La luce rossa è particolarmente indicata per la fotografia notturna per il fatto di riuscire a illuminare il minimo indispensabile senza disturbare/accecare il tuo occhio che dopo un po’ di tempo si abituerà al buio.
- Un thermos con una bevanda calda per riscaldarsi in attesa dell’aurora.
- Un buon abbigliamento tecnico in grado di ripararti dal freddo (soprattutto intimo termico, guanti e scarponi).
Dopo un po’ di pratica e aver capito bene come funziona la vostra macchina fotografica, è veramente tutto molto semplice. Occorre però un’adeguata attrezzatura, sopratutto per quanto riguarda la lente che andrete a usare: quella farà la vera differenza. Io uso una buonissima lente montata su una reflex che ormai inizia ad avere qualche annetto, ma di solito gli scatti che porto a casa sono sempre molto belli. Non serve tanto una grandiosa attrezzatura da svariati mila euro in fatto di corpo macchina, basta una buona lente molto luminosa e soprattutto…un grande occhio fotografico per la composizione.
Francesca Dani
Come per ogni foto notturna è indispensabile l’utilizzo di un treppiede, meglio se ben fermo e saldo, in modo tale da non avere spostamenti durante uno o più scatti. Il problema principale, dando scontato di avere un bel cielo limpido, sarà il vento. L’Islanda è un paese molto ventoso e specie sulle zone costiere la presenza di folate e raffiche anche notturne potrebbe rovinare tutto il vostro lavoro creando immagini non ferme.
Il mio consiglio è quello di procurarsi un cavalletto con gancio sottostante dove poter utilizzare il vostro zaino come zavorra dando così maggiore stabilità alla propria attrezzatura.
Andrea Celli, fotografo freelance

Una delle aurore più belle mai viste nei miei viaggi al Nord – scattata alle Svalbard in Marzo 2018
Impostazioni della fotocamera
Prima di capire come gestire tempi e diaframmi, voglio darti qualche consiglio su come impostare alcuni elementi della fotocamera per scattare nelle migliori condizioni. Qualche accorgimento su come fotografare l’aurora boreale, partendo dalla base.
Il primo è sicuramente la scelta del file RAW che permette una maggiore qualità e resa dello scatto, oltre a più possibilità di editing in post produzione.
Scattando in RAW, il bilanciamento del bianco può essere modificato in fase di editing. Impostarlo correttamente in fase di scatto aiuta però ad avere un istogramma più accurato (che ti servirà per capire se hai abbastanza dettagli sia per le zone chiare che quelle scure). Ho letto moltissimo sul web in merito a come impostare il bilanciamento del bianco per le fotografie dell’aurora boreale. La maggior parte degli “esperti” consiglia di scattare in Kelvin, con un valore compreso tra 2800 e 4000, in poche parole in modalità “tungsteno”, per avere un cielo con dominanti più blu.
Disattiva poi lo stabilizzatore di immagine, se lo hai acceso, sia per la fotocamera che per l’ottica che utilizzerai.
Per quanto riguarda l’esposimetro in molti consigliano il Matrix, ma la cosa migliore è fare un test e verificare cosa si addice alla nostra fotocamera.
Controlla sempre l’istogramma dei colori per essere sicuro di non aver bruciato qualche zona. Il consiglio in generale è comunque di sottoesporre un po’ per non bruciare proprio il colore dell’aurora. Con una buona fotocamera riuscirai tranquillamente a recuperare le zone sottoesposte (di solito 3-4 stop si possono recuperare).
Utilizza un controllo remoto (con cavo o senza), un autoscatto rapido o un’applicazione (vedi Sony) per scattare senza dover toccare la fotocamera, cercando così di ridurre al minimo le vibrazioni.
Qualcuno pensando a una notte di luna piena potrebbe pensare, vista l’esperienza con foto notturne magari per immortalare la via lattea, che non varrebbe la pena scattare o che ci potrebbero essere problemi nel farlo. La presenza della luna in cielo durante le aurore boreali in realtà, se da un lato può ridurre l’intensità del fenomeno, dall’altro però aiuta i nostri scatti ad avere un bel cielo azzurro, grazie alle lunghe esposizioni, e a definire così un bel fondale nonché i soggetti stessi presenti nello scatto, come ad esempio dei blocchi di ghiaccio, evitando così di utilizzare tecniche più forzate come il Light Painting.
Andrea Celli, fotografo freelance
Diaframma, tempo di esposizione e ISO
Adesso passiamo a tempi, diaframma e ISO. Tutto ovviamente da impostare in modalità manuale. Come fotografare l’aurora boreale, se non impostando i tempi e il diaframma corretti?
Potrei darvi dei parametri “base”, ma il fatto è che l’aurora non si manifesta sempre nelle stesse condizioni e con la stessa intensità. Dunque meglio capire come funziona il tutto e impostare correttamente di volta in volta. Il diaframma migliore per fotografare l’aurora boreale è 2.8, ma anche con aperture dai 3.5 ai 4 si possono realizzare buoni scatti. Si consiglia di non scendere sotto 2.8 di diaframma perché avremmo un’apertura troppo ampia e diventerebbe più difficile la messa a fuoco. Ma spesso questa considerazione è da farsi anche in base all’ottica scelta.
Per quanto riguarda la velocità dell’otturatore, si consiglia di utilizzare tempi di scatto compresi tra i 2 e i 30 secondi al massimo. Dai 2 agli 8 se è particolarmente intensa, da 15 a 30 se invece è più soffusa. Ricorda però che l’aurora boreale si muove velocemente, quindi utilizzare un tempo dilatato potrebbe non essere sempre una buona idea. Se fosse particolarmente “movimentata”, meglio scendere a 4-5 secondi al massimo per evitare un effetto “impastato” e riuscire invece a catturarne il movimento.
Per gli ISO vale la regola generale di mantenerli i più bassi possibile, anche se oggi le fotocamere riescono a reggere perfettamente ISO altissimi senza creare molto rumore. Questa scelta comunque è legata all’intensità e alla velocità dell’aurora e di conseguenza ai tempi di scatto impostati. Se hai tempi più rapidi, porta gli ISO in un range da 1600 a 3200, sempre tenendo conto se la tua fotocamera regge o meno gli ISO alti.
A differenza di altri tipi di fotografia notturna, non ci sono problemi se nel cielo è presente la luna. Ovviamente in questo caso, avendo più luce, sarà necessario adeguarsi con le impostazioni di scatto. Potremmo abbassare gli ISO (800 andrebbe benissimo) e utilizzare tempi di scatto più rapidi.
Se l’aurora è debole, di solito uso un tempo di esposizione di 30 secondi, f/2.8, ISO 2500-3200. Se l’aurora si sta muovendo (o come si dice in gergo “sta danzando”) 5/15 secondi, f/2.8, ISO 1600/3200. Quando c’è la luna piena uso il valore ISO molto basso, 800 di solito va più che bene, per evitare che la forte luce lunare bruci interamente lo scatto in lunga esposizione.
Francesca Dani, guida fotografica e artista
In molti mi hanno scritto in questi mesi chiedendomi i settaggi ideali in camera per riprendere l’aurora. La realtà è che non esistono tabelle prestabilite perché il fenomeno non è mai identico. Aumenta di intensità, essendo fenomeno dinamico, e pertanto quello che dobbiamo fare è adattarci a quello che abbiamo davanti. Il settaggio base sul quale basarsi sarà quello della massima apertura della nostra lente più luminosa, preferibilmente un grandangolo, impostando gli Iso a seconda dell’intensità del fenomeno su una base ad esempio di 800/1250 per i primi test, lavorando poi sulla velocità dell’otturatore; ci accorgeremo presto che 20 secondi possono essere pochi, ma a volte 5 secondi ad esempio possono rivelarsi invece troppi. Concludendo: non perdiamoci in calcoli, godiamoci il momento guardando il display il meno possibile
Andrea Celli, fotografo freelance

Scattata in Groenlandia ad Aprile – tempi troppo lenti per catturare il movimento dell’aurora
La messa a fuoco, rigorosamente manuale
Parlando di messa a fuoco per fotografare l’aurora boreale abbiamo due certezze: manuale e su infinito. Ok, non è così semplice, ma con qualche piccola indicazione e un po’ di allenamento riuscirai senza problemi. Forse questa è la parte più complessa, almeno agli inizi.
Dopo aver inserito la messa a fuoco manuale, si va in cerca dell’infinito. Ci sono molti modi per farlo e, tra questi, l’utilizzo del simbolo dell’infinito sulla ghiera dell’obiettivo. Fai attenzione però che non sempre è perfettamente corrispondente. Se la tua fotocamera ha il Live View, consiglio assolutamente questa opzione. Io mi sono trovata benissimo e nel giro di qualche minuto avevo individuato il mio infinito. In pratica punti un oggetto luminoso, ad esempio una stella o un pianeta, che grazie al Live View potrai ingrandire. Dopodiché giri la ghiera e aggiusti il tutto fino a quando non hai il punto di messa a fuoco migliore (non sempre corrisponde al simbolo dell’infinito che ti appare sullo schermo – sulla mia era poco prima). L’oggetto in questione deve apparire come un puntino preciso. A questo punto il fuoco c’è; attenzione però a bloccare il tutto (anche con dello scotch), dato che un minimo movimento potrebbe portarti fuori fuoco. Il più su come fotografare l’aurora boreale è andato!
La notte è molto difficile mettere a fuoco l’immagine, io uso sempre la stella più luminosa in cielo mettendola a fuoco tramite il Live View della macchina fotografica, fino a quando non diventa un cerchio perfetto: il focus a infinito sulla ghiera della lente non è mai precisissimo come molti credono.
Francesca Dani

Francesca Dani – aurora boreale in Finlandia
Come filmare l’aurora boreale
Riprendere l’aurora boreale non è cosa impossibile, ma rispetto al semplice fotografarla è un po’ più complesso e richiede un’attrezzatura specifica. Abbiamo allora chiesto a Ottavio Giannella, fotografo documentarista e paesaggista che studia il fenomeno delle aurore boreali da tempo e ne ha fotografate e riprese moltissime in tutto l’Artico.
Per filmare l’aurora boreale è richiesta in primis una macchina fotografica all’altezza della situazione, complicata per quanto riguarda la luminosità. Infatti, laddove con una qualunque reflex si va a compensare allungando i tempi di posa per lo scatto, nella ripresa video non è possibile farlo, quindi è necessario che la nostra macchina lavori in modo eccellente ad altissimi iso.
Per poter riprendere il fenomeno dell’aurora boreale nel modo più realistico possibile, cioè fluida come noi la vediamo e con i medesimi movimenti che compie in quell’attimo, è necessario utilizzare un minimo di 1/25 come velocità di apertura dell’otturatore.
Occorre sfruttare tutta la luce possibile e per farlo occorrono lenti con aperture del diaframma molto spinte, come il Sigma Art 20mm 1.4. Utilizzando un diaframma come F1.4, la messa a fuoco è complicata e va ovviamente impostata sulle stelle, facendo attenzione ai soggetti vicini che saranno ovviamente fuori fuoco a causa della grande apertura utilizzata.
Le riprese che effettuo hanno solitamente questa configurazione: 1/30 20mm ad 1.4 e 36.000 iso (sì, trentaseimila iso!!!). In caso di presenza della luna, si può scendere anche a 26.000. Le uniche fotocamere che al momento possono effettuare riprese di questo tipo con una grandissima qualità sono la Sony A7S e Sony A7S2.
Ottavio Giannella
Accorgimenti per evitare lo sbalzo termico e la condensa
Non pensare che il tuo lavoro sia terminato dopo aver fotografato l’aurora boreale. Devi ancora prestare attenzione a un paio di cose, due nemici della fotocamera chiamati sbalzo termico e condensa. Non è tanto il freddo a creare problemi, quanto piuttosto il passaggio rapido da un ambiente caldo a uno freddo e viceversa (il secondo soprattutto). Lo sbalzo termico crea la condensa, che silenziosa può pervadere ogni centimetro della fotocamera. Questo è l’inconveniente da evitare nel fotografare l’aurora boreale.
Si deve sempre fare il possibile per evitare grossi sbalzi termici, sia prima di scattare che dopo. Come? Quando esci, aspetta un po’ prima di estrarre la fotocamera dalla borsa o dallo zaino. Così si raffredderà più lentamente e, una volta vicini al suo utilizzo, non avremo la condensa sull’obiettivo.
Allo stesso modo, quando hai finito la tua sessione, togli la SD e le batteria (mettile dentro la giacca così da aiutarle a scaldarsi piano piano) e riponi la fotocamera, con l’obiettivo ancora attaccato, in una busta ermetica di plastica dove la lascerai per un paio d’ore. In questo modo l’eventuale condensa dovuta allo sbalzo termico si creerà all’esterno della busta e non sulla macchina. Se non avete a disposizione il sacchetto ermetico, va bene anche riporla dentro lo zaino (che poi però non dovrete aprire per qualche ora se siete all’interno).
Qualora qualcosa andasse storto in termini di condensa, asciuga subito la fotocamera con un panno (possibilmente in micro-fibra). Mettila poi vicina, ma non sopra, al riscaldamento e attendi. Questa è una questione molto importante per conoscere come fotografare l’aurora boreale evitando di danneggiare l’attrezzatura.
Per le situazioni in cui il panorama è molto buio (terreno e dintorni) uso la tecnica dell'”ISO bracketing”: due foto distinte l’una dall’altra ma identiche. Una per il terreno a circa ISO 400/800 per ½ minuti di esposizione e la seconda per il cielo con ISO molto più alti (vedi esempi sopra), poi unisco i due raw su Photoshop tramite maschere per poi passare al foto-ritocco colore e luminosità su Lightroom, lavorando quindi su una immagine sola con un’esposizione corretta per entrambi i parametri visivi (terreno e cielo).
Francesca Dani
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Consiglio la lettura di Aurore Polari. Ottava meraviglia del pianeta. Viaggio al centro delle Aurore tra scienza, letteratura, arte e mito di Ada Grilli e il numero 1 anno 2013 della rivista il Polo. In lingua inglese invece segnaliamo l’opera del ricercatore giapponese Yun-Ichi Akasofu dal titolo The Northern Lights: Secrets of the Aurora Borealis. Fotografare l’aurora boreale è anche lo studio e la scoperta di questo bellissimo fenomeno.
Hanno collaborato alla stesura dell’articolo, in qualità di opinionisti:
Francesca Dani ex famosissima cosplayer internazionale, è oggi una grande fotografa specializzata in fotografia notturna (Via Lattea e aurore boreali) e paesaggio. Oltre alla sua attività di fotografa, accompagna gruppi in Lapponia e a Chernobyl e svolge workshop di fotografia in Toscana.
Andrea Celli è un fotografo freelance fiorentino specializzato in reportage, street e paesaggi. Viaggia per raccontare storie attraverso le sue fotografie ed è un grande appassionato dell’Islanda e del cielo notturno. Fa parte dell’associazione Wild Dreamers che riunisce 8 fotografi italiani e organizza workshop per imparare la tecnica fotografica.
Ottavio Giannella è un fotografo professionista che ha pubblicazioni su riviste come Dove Viaggi, National Geographic e The Post International. Ha visitato oltre 20 paesi nel mondo, percorso più di 9000 chilometri nell’Artico e fotografato e ripreso in più di 40 notti di ricerca lungo le vie dell’Artico innumerevoli aurore boreali.
10 Comments
Bellissimo articolo, molto interessante. A dicembre 2018 andrò in Lapponia a Rovaniemi per portare mio figlio da babbo Natale. Spero di riuscire a vederla e di essere in grado di fotografarla!
Ciao Veronica, La Lapponia è un posto meraviglioso che vorremmo visitare prestissimo anche noi. Attendiamo di vedere le tue fotografie. Tuo figlio sarà felicissimo!
Saluti
Gogo
[…] http://www.spiccandoilvolo.com/blog/2017/10/06/come-fotografare-laurora-boreale/ […]
Ciao Simone, quando si tratta di aurore boreali il condizionale è sempre d’obbligo, a meno che non si parli di previsioni a meno di 48 ore (e anche in questo caso niente è comunque certo). Dunque ti possiamo dire che, incrociando le varie fonti che abbiamo utilizzato per documentarci, è comune questa teoria che tu hai citato. Gli studi scientifici sul fenomeno non sono moltissimi tra l’altro e quindi credo sia difficile avere molte certezze su un fenomeno che continua a sorprenderci infinitamente.
Saluti
Ok, grazie. Era una domanda legata al fatto che il circolo aurorale comunque si sviluppa in una ben determinata zona per cui cercavo di capire se ci fosse una spiegazione scientifica per collocarlo, come avete scritto, molto più vicino alle Svalbard che non all’Islanda e alla Lapponia in caso di indice kp basso.
Ciao ho una domanda! Visto che trovo il Vostro articolo veramente ben fatto e che tra 2 settimane andrò in Islanda x provare a vedere questo spettacolo la mia domanda è;
Io ho un obiettivo fisso da 14mm……come posso fare x avere la messa a fuoco? Io ho il live view man in questo caso non posso zoomare….
Grazie mille
Massimo
Ciao Max, tecnicamente il live view dovrebbe consentirti di poter mettere a fuoco su infinito in modo preciso grazie a quella sorta di zoom che menzioni. Innanzitutto imposta la messa a fuoco su manuale e successivamente inquadra un punto luminoso che poi con il live view vedrai più nel dettaglio. Che fotocamera hai? Se ci fosse la luna, potresti mettere a fuoco in automatico quella e poi passare alla modalità di messa a fuoco manuale, ricomponendo l’inquadratura ovviamente.
Che bello questo post! Se lo avessi letto prima di partire avrei fatto delle foto all’aurora boreale bellissime!!! Grazie!
Ciao, ho letto con interesse il tuo articolo, molto interessante, ho in programma una vacanza per fine febbraio a Tronso.
Ho una domanda da farti, con una Tamrom 28/75 f. 2.8 su Sony a7II si riesce a fare qualcosa di buono?
Grazie
Enea
Ciao!
Rimanendo sul 28 con un 2.8 di apertura qualcosa riesci a fare. Chiaramente una lente grandangolare più spinta sarebbe migliore in questo caso. Io ti consiglio di valutare il Samyang 14 mm che ha un prezzo onesto, anche nella versione AF.