Forse sulla scia del successo di Game of Thrones che vi ha girato molte epiche scene, negli ultimi anni sempre più turisti scelgono l’Islanda come meta delle proprie vacanze. Il numero di visitatori stranieri ha avuto un incremento di quasi il 30% annuo, solo nel 2016 sono stati ben 1,6 milioni, un numero enorme rispetto ai 331.000 abitanti islandesi. Proprio in questi giorni è uscito un articolo che definisce tale fenomeno “tremendous“, alla luce dei 131.700 turisti che hanno visitato il paese nel solo mese di Novembre, 50.000 in più rispetto allo scorso anno.
In molti partono all’avventura senza prima documentarsi su ciò che li attende. Ecco così che restano delusi per non aver assistito al fenomeno dell’aurora boreale in piena estate, o di non essersi imbattuti in colonie di orsi polari e pinguini. Ma nei casi peggiori deturpano il paesaggio e mettono a repentaglio la propria vita e quella di chi deve correre in loro soccorso.
Con il recente boom del turismo infatti sono avvenuti molti stupidi ma tragici incidenti, che avrebbero potuto essere evitati con un po’ di buonsenso o semplicemente informandosi sui possibili pericoli insiti in un ambiente “wild” come quello islandese. Una guida locale ha dichiarato al New Yorker che «Se sei un tipo che vuole venire qui e fare tutto quello che vuole per poi mettere le foto su Facebook, tornerai a casa in un sacco nero».
Ecco allora un vademecum per visitare consapevolmente l’Islanda e tornare a casa sani e salvi, con il ricordo di un viaggio indimenticabile.
Islanda: Come sopravvivere nella terra del ghiaccio e del fuoco
1. Siti web
Gli islandesi conoscono molto bene la propria terra, quindi se ti sconsigliano o impediscono di fare qualcosa, affidati alla loro esperienza e ascolta sempre le loro direttive.
Prima di partire per un’escursione, consulta il sito vedur.is per conoscere le condizioni meteo, il rischio di valanghe e di inquinamento vulcanico, e road.is per monitorare in tempo reale le condizioni delle strade attraverso le webcam dislocate in tutto il paese; registrati su safetravel.is e inserisci il tuo itinerario, in modo da poter essere raggiunto più facilmente nel caso in cui qualcosa andasse storto, e scarica la app del 112 per lanciare l’SOS in caso di pericolo.
2. F-Roads e guida off-road
Se hai intenzione di visitare l’Islanda in auto, prima di metterti in viaggio, controlla sempre le condizioni stradali, e una volta che sei al volante presta attenzione ai segnali, alle altre auto e alle tante tantissime pecore che attraversano senza alcun preavviso.
Se decidi di noleggiare un’auto, considera che per guidare sulle cosiddette F-Roads, le strade nella zona delle Highlands, aperte solo in alcuni periodi dell’anno, è obbligatorio avere una vettura 4×4, utile per guadare i fiumi e per evitare di restare impantanati nel fango. Se invece pensi di restare sulla Ring Road, potrebbe bastarti una più economica utilitaria; in inverno però alcuni tratti sono coperti di neve a tal punto da rendere necessaria una fuoristrada.
Spesso la Ring Road non ha barriere stradali, non ci sono lampioni, e alcuni tratti non sono asfaltati. Le F-Roads sono persino più rudimentali, c’è il rischio di collisione frontale o di finire fuori strada. Evita quindi di avventurarti, a meno che tu non sia accompagnato da una guida locale esperta che conosce bene la zona. E se proprio vuoi farlo, almeno sii prudente e poni al primo posto la sicurezza tua e di chi viaggia con te.
Ricorda inoltre che guidare off-road in Islanda è illegale, e le multe possono essere molto salate (fino a 500.000 ISK / 3.225€). Oltre al rischio di metterti in grave pericolo, danneggeresti in modo permanente la delicata natura e il morbido muschio, che potrebbe impiegare secoli per ricrescere.
3. Meteo pazzo
In Islanda un detto dice “Se non ti piace il tempo, aspetta cinque minuti” perché qui il meteo cambia costantemente. Può variare in pochi minuti nello stesso posto, ma può anche cambiare drasticamente da un luogo a un altro: se a Reykjavík è sereno e soleggiato, nelle Highlands potrebbe essere in corso una tempesta di neve.
Questo significa che potrai guidare tra sole, vento, pioggia, neve e nebbia, tutto nel giro di un’ora. E ovviamente questo può accadere anche durante un’escursione a piedi.
Anche se le tempeste di neve tendono a verificarsi principalmente in inverno, talvolta avvengono anche in piena estate, soprattutto sugli altopiani, dove non avrai molte possibilità di trovare rifugio. Quindi preparati sempre al peggio con un abbigliamento adeguato a qualsiasi tipo di tempo atmosferico. Altrimenti rischierai di fare la fine del turista svedese che qualche anno fa si è avventurato sul Sólheimajökull per scattare qualche foto, si è ritrovato avvolto in un’improvvisa tempesta di ghiaccio, ed è caduto in un crepaccio, morendo congelato prima che arrivassero gli aiuti.
4. Abbigliamento
Vestirsi bene in Islanda non significa seguire la moda, ma indossare abiti adatti a qualsiasi condizione meteorologica. Anche se è estate e il sole splende alto nel cielo, non sottovalutare quanto velocemente possa cambiare il tempo. Evita di indossare pantaloncini corti, jeans o abiti di cotone, che una volta bagnati perdono la propria capacità di isolamento termico e impiegano molto tempo per asciugare. Vestiti a cipolla sovrapponendo vari strati, e prediligi abiti di lana o pile, soprattutto durante la stagione invernale.
In caso di pioggia, non pensare di poterti riparare sotto a un ombrello: non ti sarà di alcuna utilità perché di solito il vento è talmente forte che la pioggia attacca da tutti i lati, persino dal basso. Meglio indossare un k-way o una mantella waterproof.
Nel Giugno 2004, in una giornata d’estate, un ragazzo israeliano di 25 anni partì per un’escursione da Landmannalaugar indossando scarpe da ginnastica, pantaloni leggeri e una giacchetta. A nulla servirono gli avvertimenti dei locals che gli sconsigliarono di partire con questo outfit. Quattro ore più tardi chiamò la squadra di soccorso perché si era perso in una fitta nebbia; un team di circa 70 persone andò a cercarlo, ma lo trovarono morto, ad appena 1 km da una capanna dove avrebbe potuto trovare riparo dal freddo.
5. Ghiacciai
Sembra superfluo dirlo ma, mai andare su un ghiacciaio senza l’attrezzatura adatta e senza una guida esperta. Né a piedi, né in auto.
A certe altitudini il rischio di trovarsi in mezzo a un’improvvisa tormenta è altissimo, si può perdere il senso dell’orientamento, cadere in una crepa e restare bloccati all’interno di grotte di ghiaccio.
E se volete fare un piacevole pic nic, forse questa non è la location più adatta. Altrimenti, se vi va bene, farete una gran figuraccia come il gruppo nelle foto qui sotto, se vi va male, rischiate di diventare dei polaretti.
6. Iceberg instabili
Jökulsárlón è il più grande e profondo lago di origine glaciale dell’Islanda, ed è una delle mete più popolari. La sua principale caratteristica è la presenza di tanti piccoli iceberg che si distaccano dal ghiacciaio Vatnajökull e arrivano fino al mare. Uno scenario magico e altamente suggestivo.
La zona è tappezzata di cartelli che vietano di camminare sul ghiaccio; tuttavia c’è sempre qualche incosciente che preferisce ignorare il pericolo e sfidare la sorte cavalcando i blocchi di ghiaccio, magari per scattarsi un selfie in mezzo al lago.
A tal proposito ti segnalo questa simpatica video guida di Inspired by Iceland per scattare safe selfies, perché “even though Iceland has a scenery to die for, it doesn’t actually mean you need to die for it!“
I blocchi sono ovviamente scivolosi, quindi potresti facilmente cadere e restare intrappolato sotto il ghiaccio. Raggiungerti per soccorrerti potrebbe essere complicato, e l’acqua è talmente fredda che basterebbero pochi minuti per andare in ipotermia. Inoltre nel lago c’è una forte corrente che potrebbe trascinarti via verso l’oceano.
Quindi, non fare come Jinna Yang. Si ok ha scattato delle splendide foto ed è sempre qui tra noi per poterlo raccontare, ma tu potresti essere meno fortunato.
7. Cascate
Tra le attrazioni più spettacolari dell’Islanda, ci sono sicuramente le innumerevoli cascate. Dall’imponente Goðafoss alla scenografica Selfoss, passando per le celebri Skógafoss e Seljalandsfoss, ognuna è uno spettacolo a sé. Ma tutte, con il loro incessante boato, sono un emblema della forza della natura di questa terra.
Alcune sono facilmente accessibili ed è persino possibile passare dietro al getto d’acqua, altre sono recintate da barriere protettive e cartelli. Le rocce e le sporgenze intorno alle cascate possono essere molto scivolose, specialmente in inverno, quando si ricopre tutto di ghiaccio. Inoltre il flusso può essere molto potente, e non si sa mai cosa si possa nascondere sotto. Quindi mantieni sempre la distanza di sicurezza, o rischieresti di annegare ma anche di battere la testa su qualche roccia.
8. Spiagge mortali
La splendida spiaggia nera di Reynisfjara nella costa sud, è famosa per la sabbia color pece, le colonne di basalto, e le onde dell’Oceano Atlantico, imponenti ed estremamente imprevedibili.
Dovresti sempre tenere una distanza di sicurezza dall’oceano, e non voltargli mai le spalle. Le onde sono molto più forti di quanto si possa immaginare, possono essere molto grandi ed elevate, e le forti correnti (tra le più forti del mondo) possono trascinarti nell’oceano in un istante.
Quasi ogni giorno qualcuno viene raggiunto dalle onde. La maggior parte delle persone se la cava con vestiti e scarpe bagnati, alcuni si ritrovano con l’attrezzatura fotografica rovinata, ma un paio di persone purtroppo sono tragicamente morte.
Nel Febbraio scorso un uomo cinese di 40 anni si è arrampicato sulla roccia centrale, quando un’improvvisa ondata lo ha trascinato in mare ed è annegato. La moglie e i due bambini erano con lui, ma non hanno potuto fare niente per salvarlo.
Nel 2007 una donna americana di 75 anni è stata catturata da un’onda ed è annegata. Tre persone si sono buttate in acqua nel tentativo di salvarla, ma non hanno potuto raggiungerla, e hanno messo anche se stessi in grande pericolo.
Entrambi gli incidenti hanno avuto luogo in belle giornate limpide e soleggiate; puoi immaginare come possono essere le onde in pieno inverno, quando il mare è burrascoso.
9. Geyser
Uno dei fenomeni più curiosi a cui si possa assistere in Islanda, è l’improvviso getto di un geyser. A intervalli irregolari, il sottosuolo inizia a gorgogliare per poi sprigionare un’enorme colonna d’acqua bollente, circondata da fumi sulfurei.
Le aree geotermiche sono molto instabili, e cosa stia succedendo sotto la superficie è sempre un’incognita. Per questo è fondamentale seguire i sentieri tracciati e fare attenzione ai segnali. Se incappi in un cartello con su scritto ÓFÆRÐ / DO NOT PASS / DANGER stai certo che se lo oltrepassi la situazione peggiorerà a ogni metro percorso.
Presta attenzione anche intorno alle sorgenti e non avvicinarti troppo: le più calde raggiungono temperature superiori ai 100°C e anche il fango che le circonda può essere altrettanto caldo.
10. Vulcani
L’Islanda è un’isola di origine vulcanica che conta più di 200 vulcani, di cui circa 130 sono attivi.
Nella primavera del 2010 il vulcano Eyjafjöll, ricoperto dal ghiacciaio Eyjafjallajökull, si risvegliò dopo un letargo durato 187 anni ed emise nell’atmosfera una quantità di ceneri tale da mandare in tilt il traffico aereo di tutta Europa per settimane.
Quattro anni dopo, il vulcano Bárðarbunga dette vita all’eruzione più forte degli ultimi 240 anni, lanciando lava e ceneri per 6 mesi e rilasciando 2 km quadrati di materiale vulcanico.
Nel mese di Agosto di quest’anno invece ha fatto parlare di sé il vulcano Katla, uno dei più pericolosi dell’isola, addormentato da quasi 100 anni e la cui prossima eruzione potrebbe essere imminente.
Nonostante le autorità rendano noto il pericolo, molti turisti continuano ad avvicinarsi sempre troppo alle zone interessate dall’eruzione, in cui la pericolosità è costituita anche dall’aria densa di diossido di zolfo.
Riassumendo, se stai pianificando il tuo prossimo viaggio in Islanda, documentati e chiedi consigli a chi ci è già stato (ad esempio sul gruppo Facebook Amici dell’Islanda), e tieni sempre a mente che sarai ospite in un ambiente fragile ma selvaggio in cui, se non vuoi fare danni e metterti in pericolo, l’unica grande regola da ricordare è usare il buonsenso.
No Comments