Islanda

Dove dormire in Islanda: Guesthouse, fattorie, ostelli, cottage e hotel

07/11/2017
Dove dormire in Islanda

Una delle domande che mi sento fare più spesso riguarda il dove dormire in Islanda. Premettendo che la scelta dell’alloggio è sempre legata al proprio stile di viaggio e alla disponibilità economica, per non avere brutte sorprese è bene studiare un po’ l’argomento e non scegliere a casaccio i luoghi in cui pernottare. L’isola, dopo il boom turistico, ha visto crescere la domanda nel settore dell’accoglienza in modo esponenziale, ed ecco che anche i prezzi sono lievitati rapidamente. Se non ci si muove con anticipo o si dispone di un budget ampio, può diventare una sfida. 

In questo articolo cercheremo di fare una panoramica su dove dormire in Islanda, dandoti dei consigli su come prenotare i tuoi alloggi e riportandoti la nostra esperienza in ostelli, guesthouse e cottage. Mentre in questo altro articolo abbiamo già parlato di come organizzare un viaggio in Islanda.

In fondo a questo articolo trovi una barra di ricerca Booking per visualizzare tutti i risultati di strutture in Islanda * Tutte le strutture che consigliamo qui sotto sono state dai noi visitate in prima persona!

Dove dormire in Islanda

Fagrabrekka Guesthouse (Hella)

Dove dormire in Islanda: Guesthouse, fattorie, ostelli, cottage e hotel

1. Alcune cose da sapere su dove dormire in Islanda

2. Guesthouse, fattorie, ostelli, cottage e hotel

1. Alcune cose da sapere su dove dormire in Islanda

– Esistono diverse tipologie, per tutte le tasche e per tutti i gusti, ma la quantità non è ancora tale da soddisfare sempre completamente la richiesta. Per questo motivo anche il rapporto qualità/prezzo  spesso non equilibrato; talvolta ci si trova a pagare cifre fuori luogo per servizi estremamente basici. Evitiamo paragoni con altre destinazioni perché non ne usciremmo vivi.

Nei periodi di alta stagione, soprattutto i mesi centrali di Luglio e Agosto, gli alloggi disponibili esauriscono rapidamente. Per chi intende viaggiare in questa stagione, si consiglia di prenotare con un po’ di anticipo, così da poter avere più scelta e cercare la soluzione più conveniente in termini di prezzo e gusto. In inverno, invece, alcune strutture chiudono per alcuni mesi, ma in generale non si incontrano grosse difficoltà nel trovare un alloggio. Noi, per metà settembre, abbiamo prenotato gli alloggi circa due settimane prima della partenza.

– Verificare sempre se la colazione è inclusa nel prezzo o meno. Ho notato che solitamente non è compresa nella tariffa, ma calcolata come extra e fatta pagare profumatamente. Mi sento di consigliarla nelle fattorie o guesthouse in cui vengono offerti prodotti freschi e locali. Ho ancora negli occhi e nella bocca il sapore della colazione consumata alla Fagrabrekka Guesthouse. Per saperlo scrivi direttamente alla struttura oppure leggi le recensioni di altri utenti su Booking e Trip Advisor. La colazione è uno degli aspetti più importanti, menzionata spessissimo dai viaggiatori nei feedback sul loro viaggio.

– Se vuoi risparmiare tempo e denaro, un’idea può essere quella di pernottare in un posto che offra la cucina condivisa. Quest’opzione permette di spendere qualcosa meno, dato che cenare fuori non è così economico, ed evitare di perdere troppo tempo a cercare un ristorante aperto e alla portata del proprio portafoglio. Non sto dicendo che non sia importante o bello conoscere la cucina locale, ma che possono esserci situazioni di viaggio in cui ciò non rappresenta una priorità ogni singolo giorno.

– Negli alloggi con la cucina condivisa non sono sempre presenti tutti gli utensili per prepararsi un pasto all’italiana. Noi ad esempio non abbiamo trovato lo scolapasta in dieci giorni di viaggio. E così mi sono mi sono trovata su Google a cercare come scolare qualsiasi cosa senza questo prezioso strumento (adesso ne ho acquistato uno da viaggio in silicone e richiudibile).

– Molte strutture non hanno un proprio sito e si possono contattare e prenotare solo attraverso portali come Booking. Su questo portale è possibile trovare offerte per alcuni alloggi se si prenota con largo anticipo o solo qualche giorno prima, oppure se si è clienti Genius (è previsto in questo caso uno sconto del 10%  o del 15% sulle strutture che aderiscono al programma). Ovviamente è da considerarsi anche la possibilità della cancellazione gratuita, talvolta fino al giorno prima dell’arrivo, o la scelta della tariffa non rimborsabile che costa qualcosa meno ma appunto non può essere annullata gratuitamente.

Dormire in Islanda

La colazione alla Fagrabrekka Guesthouse

2. Guesthouse, fattorie, ostelli, cottage e hotel

Le guesthouse

Le guesthouse sono tantissime e sparse su tutta l’isola. Dormire in Islanda in una guesthouse è la scelta migliore in termini di qualità, prezzo ed esperienza, al pari della fattoria.

Questa tipologia di alloggio è particolare e spesso si tratta di case di privati trasformate e allargate così da accogliere i turisti. Nella maggior parte dei casi, sono strutture piccole con poche camere e aree comuni da condividere con gli altri ospiti. L’atmosfera e la gestione sono familiari e si entra facilmente in contatto con la cultura islandese. Ho notato che, scegliendo con un minimo di attenzione, è possibile trovare guesthouse curate, pulite e dotate di carattere. Il rapporto qualità/prezzo in genere è ottimo e talvolta, in alcune zone, è facile che il prezzo sia equiparabile a quello di una doppia in un ostello ma con più intimità e tranquillità. Noi abbiamo scelto di dormire nelle guesthouse, spendendo qualcosa di più pur di avere un’atmosfera più rilassata rispetto al caos degli ostelli.

La prima notte in Islanda l’abbiamo passata in una guesthouse vicinissima all’aeroporto, arrivando nel pieno della notte dopo una giornata di viaggio. Si chiama Alex Guesthouse, ha molte camere e spazi in comune ed è comoda per il fatto di trovarsi vicinissima a molte compagnie di noleggio. L’unica pecca è che ci è toccata una camera con una luce di emergenza enorme sopra il letto (probabilmente non era propriamente un locale nato per ospitare persone), che ho prontamente coperto con un asciugamano per poter dormire senza l’effetto “sole di mezzanotte”.  Per il resto, devo ammettere che è molto comoda come posizione, soprattutto se si arriva in orario notturno e la mattina dopo si sceglie di ripartire prontamente alla volta della costa sud.

Ad Akureyri abbiamo soggiornato alla Guesthouse Hvítahúsid, vicinissima al centro e alla piscina comunale della città. Come in altri casi, si trattava di una villetta in cui una sezione era stata convertita in affittacamere. Pulita, ben tenuta, tranquilla e con una proprietaria gentile che ci ha dato molte informazioni su come spendere le poche ore a disposizione ad Akureyri. Mi è piaciuto moltissimo lo stile semplice ma comunque particolare.

hvitahusid Dove dormire in Islanda Guesthouse in IslandaUn’altra guesthouse in Islanda in cui abbiamo pernottato è la Gerdi Guesthouse che si trova a soli 13 km dalla laguna di ghiaccio. Un po’ più cara rispetto alle altre, ma praticamente allo stesso prezzo del Puffin Hostel a Vik (che in quella zona era il più conveniente come qualità/prezzo). Offre camere doppie con bagno privato, Wi-Fi e una bellissima vista sul mare, ma non è inclusa la colazione. C’è anche un ristorante, un po’ costoso, per cenare. Ci è piaciuta molto per la sua posizione e la vista che si aveva dall’enorme finestra della nostra camera.

Anche nella penisola di Snaefellsness, a Grundafjordur, abbiamo deciso di dormire in una guesthouse. Si chiama The Old Post Office e si trova proprio davanti al Monte Kirkjufell. La proprietaria è stata gentilissima e abbiamo chiacchierato un po’ sulla passata stagione estiva. La camera era spaziosa e la vista semplicemente meravigliosa. Ammetto di averlo scelto soprattutto per questo motivo. Al piano inferiore avevamo  a disposizione una cucina ben attrezzata che abbiamo utilizzato sia a cena che a colazione.

Scendendo da Snaefellsness verso Reykjavik, all’altezza di Borgarnes, si trova un’altra guesthouse molto accogliente gestita da due italiani, Virginio e Cinzia, che hanno scelto di trasferirsi sull’isola. Milli Vina si trova all’interno della fattoria Hvítárbakki ed è il loro nuovo progetto di vita. Purtroppo non ho avuto modo di fermarmici durante il mio ultimo viaggio, dato che dalla penisola siamo scesi direttamente nella capitale, ma ho ascoltato i racconti di altri amici che lì hanno assaporato l’Islanda e il suo meraviglioso paesaggio. La chicca? La caldissima hot pot nel giardino della guesthouse

Guesthouse a Jokulsarlòn

La Gerdi Guesthouse a Jokulsarlòn

Guesthouse nella penisola di Snaefellsness

La camera di The Old Post Office

Old-Post-Office

Grundafjordur vista dalla guesthouse The Old Post Office

Le fattorie

Dormire in una fattoria in Islanda è stato esaltante, da fare una volta nella vita e da ripetere nei prossimi viaggi. Sinceramente la considero un’esperienza autentica, pur essendo un po’ più cara rispetto al dormire in ostelli, campeggi o guesthouse. Le fattorie sono pezzi di storia dell’Islanda e sono lì da tempo immemore, ben prima dell’arrivo di villaggi e città. Come per le guesthouse, anche in questo caso molte fattorie sono state adattate per poter ospitare i turisti. Chi possedeva un appezzamento di terreno per allevare gli animali ha ben pensato di integrare questa tradizionale attività con quella turistica, sicuramente più redditizia. Sono piccole perle incastonate nel paesaggio rurale islandese.

Spesso le fattorie comprendono un allevamento di pecore o cavalli e dispongono di hot pot esterne a disposizione degli ospiti. Tutte le fattorie in Islanda sono associate nell’Icelandic Farm Holidays che ne classifica circa 170, suddividendole in fattorie (in cui si dorme nello stessa abitazione dei proprietari), fattorie guesthouse (ospiti e proprietari dormono in edifici separati), country hotel (che hanno gli stessi servizi di un hotel) e cottage. L’associazione nacque nel 1980 con lo scopo di fornire alloggi ed attività ai viaggiatori.

I siti a cui fare riferimento per scovare le fattorie più belle in Islanda in cui dormire sono farmholiday.is e heyiceland.is.

Dove dormire in Islanda

La fattoria della Fagrabrekka Guesthouse

Dove dormire in islandaFagrabrekka Guesthouse: un piccolo sogno tra cavalli e cibo genuino

Durante il nostro viaggio di settembre 2017, abbiamo avuto la fortuna di dormire in una fattoria guesthouse sulla costa sud, tra Selfoss e Hella, Fagrabrekka Guesthouse. Mi aveva colpito per la sua posizione, comoda per spostarsi verso Landmannalaugar e poi procedere ancora più a sud, ma soprattutto per il contesto naturale in cui era inserita e la gestione familiare. Volevo avere un’autentica esperienza di fattoria in Islanda e devo dire che con Fagrabrekka siamo stati al di sopra delle aspettative.

La fattoria è gestita da una gentilissima signora islandese di nome Ragnhildur che qualche anno fa ha deciso di lasciare il suo lavoro in una grande azienda della capitale per cambiare vita e dedicarsi alla gestione di questa splendida fattoria guesthouse orientata verso i vulcani Hekla e Eyjafjallajökull. Nei suoi gesti e nel suo raccontarsi si nota tutto l’amore per quello che fa e per l’Islanda, oltre a una dolcezza d’animo incredibile. Appena scendi dall’auto, la tranquillità ti pervade in un batter d’occhio. E tutta quella eccitazione che si prova viaggiando in Islanda sembra quietarsi all’improvviso.

Fattoria in Islanda - FagrabrekkaFagrabrekka offre 4 loft, di 30 m² ciascuno, indipendenti e dotati di un terrazzino che affaccia sulla valle e dal quale si ammirano i due sopracitati vulcani. Ogni loft ha un letto matrimoniale/due letti singoli, un bagno, un piccolo salottino e un angolo cucina super attrezzato e moderno. C’è il Wi-Fi, la televisione a schermo piatto con Netflix e una vista spettacolare. Poco distante dai loft, c’è la zona dedicata alla fattoria con l’allevamento dei cavalli di razza islandese e la coltivazione di ortaggi. I cavalli sono dolcissimi, teneri e abituati a ricevere coccole dagli ospiti della fattoria. 

Fattoria in Islanda - Fagrabrekka Fattoria in Islanda - FagrabrekkaLa colazione è inclusa nel prezzo e fa venire l’acquolina in bocca solo vedendola. Pane con i semi e dolci fatti in casa, yogurt fresco, cereali, frutta, salato e marmellata al rabarbaro come guest star. Assolutamente una delle migliori colazioni mai consumate nei miei viaggi all’estero. Oltre alla colazione, è possibile anche cenare in compagnia degli altri ospiti, assaggiando agnello, pesce fresco, pollo o manzo accompagnati da verdure di stagione. Il bello di Fagrabrekka è anche questo spirito di convivialità. Ci si siede tutti insieme, ma comunque ognuno con il proprio spazio e la propria intimità, e si condivide il pasto chiacchierando o ammirando in silenzio la natura circostante. Un posto così è “Islanda” in ogni metro quadro.

Guesthouse farm in IslandaLa Guesthouse Brunahlid: pecore, cavalli e la vita in una fattoria del Nord dell’Islanda

Un’altra Guesthouse fattoria che abbiamo visitato è la Guesthouse Brúnahlíð, nel nord dell’Islanda, sulla strada che dal lago Myvatn arriva a Húsavík. In questo caso si tratta di una fattoria preesistente, basata sull’allevamento di pecore e cavalli, a cui si è integrata l’attività ricettiva della guesthouse con l’inserimento di tre piccoli mini appartamenti con camera matrimoniale, bagno e piccolo angolo cottura. Anche qui si ha modo di entrare in contatto con la cultura islandese e con la vita rurale. Ci siamo addormentati con il belare delle pecore e svegliati con la vista dei cavalli nel campo dietro il loft. Silenzio, tranquillità e buio totale per ammirare le stelle o le luci del nord.

Fattorie in IslandaGuesthouse in IslandaOstelli

Gli ostelli in Islanda non sono moltissimi e la maggior parte di essi fanno parte della catena internazionale Hi Hostels, che in Islanda va sotto il nome di Hi Iceland, molto sensibile al tema della sostenibilità e dell’ambiente. Di questa associazione fanno parte 34 ostelli sparsi su tutta l’isola che offrono sia camere doppie, anche con bagno privato, sia letti in camerate con servizi igienici condivisi. In media una doppia si aggira sui 100/120€ a seconda che abbia o meno il bagno, un prezzo che per un ostello non è proprio bassissimo. I letti in dormitorio invece scendono di molto e costano sui 30/40€ a persona a notte. In alcuni è possibile portare il proprio sacco a pelo, oppure scegliere di noleggiare le lenzuola e gli asciugamani.

Per usufruire delle tariffe indicate sul sito di Hi Hostels occorre essere membri, pena il pagamento di un supplemento per ogni notte, ottenendo così un risparmio di circa il 10%. L’iscrizione ha validità di un anno e si può acquistare online sul sito hihostels.com (formato virtuale) o direttamente presso un qualsiasi ostello della catena, sia in Islanda che altrove nel mondo (nel primo caso vi sarà consegnata una card fisica).

Esistono poi altri ostelli che non fanno parte della catena. I più belli li troviamo nella capitale, ad esempio il Kex o il Bus Hostel, mentre al di fuori se ne trovano altri ancora, spesso un po’ sottotono e meno curati rispetto all’ambiente familiare delle guesthouse. Questa soluzione è sicuramente una delle più convenienti in assoluto ed è perfetta per i backpackers o per le coppie che hanno un budget più ristretto. L’aspetto positivo è l’entrare in contatto con altri viaggiatori provenienti da tutto il mondo, confrontandosi e conoscendo altri punti di vista sull’Islanda.

A Vík non riuscivamo a trovare un alloggio decente a un buon prezzo, sempre parlando degli standard islandesi, e alla fine abbiamo optato per una camera doppia al Puffin Hostel per 120€ euro a notte. Il prezzo era abbastanza alto rispetto ai servizi e alla location; difatti in altre zone abbiamo alloggiato in loft con bagno privato per la stessa cifra. Credo che in questo caso fosse la posizione ad aver alzato il prezzo. Il posto era pulito ma i comfort erano pochi, ad esempio il letto era abbastanza scomodo. La posizione era però il nostro interesse maggiore e quindi abbiamo ritenuto fosse indispensabile scendere a compromesso.

Il Bus Hostel a Reykjavík: un ostello che è più di un comune ostello

Nella capitale abbiamo pernottato al Bus Hostel, comodissimo per chi ha l’auto a noleggio dato che dispone di un ampio parcheggio gratuito ma si trova comunque a 10/15 minuti a piedi dal centro. Il Bus Hostel è moderno, dotato di moltissimi servizi e in linea con le ultime tendenze in fatto di ostelli.

L’ostello offre i classici dormitori (da 4, 6, 10, 16 e 24 letti), con sacco a pelo da portarsi o noleggiare in loco, e camere doppie con bagno in comune e asciugamani e lenzuola incluse. La cosa positiva è che i prezzi sono da ostello, ma la qualità è un po’ più alta. Ad esempio su ogni piano ci sono toilette singole con bagno e doccia per avere un po’ più di privacy. Il bar e l’area lounge sono molto accoglienti, e infatti ci abbiamo passato un po’ di tempo, sorseggiando birra, in attesa di tornare verso l’aeroporto. Il Bus Hostel ha all’interno un ufficio della compagnia di noleggio Sad Cars e il banco per prenotare le escursioni. Io ho acquistato anche il tipico maglione islandese di lana, la lopapeysa, realizzato a mano da un’associazione locale e il cui ricavato andava devoluto in beneficenza. Piccola curiosità: al Bus Hostel troverai esposto l’ultimo panino McDonald venduto il 30 Ottobre 2009, quando il fast food americano ha chiuso definitivamente i battenti sull’isola. 

Ostello a Reykjavik Bus Hostel a ReykjavikOstello a Reykjavik Ostello a Reykjavik Cottage e appartamenti

Un’altra soluzione per dormire in Islanda sono i cottage e gli appartamenti, spesso più periferici ma inseriti in meravigliosi contesti naturalistici. In questo caso sono la comodità e l’intimità a caratterizzare questo tipo di soggiorno. I cottage solitamente offrono molto spazio, tra cui varie camere da letto, ampio soggiorno-cucina, toilette e area esterna con giardino/hotpot. Ovviamente non è sempre così, ma diciamo che lo standard si avvicina a questo. I cottage possono ospitare più persone e credo sia la scelta giusta per coloro che viaggiano in un piccolo gruppo di persone così da dividere le spese. Il prezzo potrebbe sembrare altissimo, ma se si pensa che può essere diviso ci si rende conto che è un’ottima idea per dormire in Islanda. Gli stessi islandesi, per le loro vacanze sull’isola, amano moltissimo questa soluzione.

Esiste tra l’altro un ottimo motore di ricerca dedicato esclusivamente ai cottage in Islanda che si chiama Bungalo.

MinniBorgir: un piccolo villaggio di cottage e delle meravigliose hot pot

Nel nostro ultimo viaggio in Islanda abbiamo vissuto anche l’esperienza del cottage. Abbiamo soggiornato al MinniBorgir, un delizioso “villaggio” composto da più cottage e area ristorante nel sud dell’Islanda, lungo la strada che dalla zona del Golden Circle scende fino a Selfoss. Lo abbiamo scelto per la sua posizione strategica (il mattino seguente in meno di venti minuti eravamo a Selfoss per partire alla volta di Landmannalaugar con il bus 4×4 della Trex) e per il fatto di trovarsi in aperta campagna. La notte speravamo di vedere e fotografare l’aurora boreale, ma ci siamo dovuti accontentare di un cielo completamente zeppo di stelle ammirato dalla nostra caldissima hotpot esterna. Un contesto tranquillo, immerso nella campagna islandese, con moltissimi servizi offerti (hotpot, barbecue, prenotazione escursioni e ristorante).

Dove pernottare in Islanda - Minni Borgir CottagesCottage in IslandaHotel

In Islanda si può pernottare anche negli hotel. Sono presenti infatti alcune catene alberghiere sia islandesi che internazionali, ma quest’ultime sono meno frequenti (ad esempio Hilton, Best Western e Radisson). Le più note e diffuse sono Fosshotel e Icelandair Hotels che includono alberghi 3 e 4 stelle. Alcuni sono piccoli hotel a gestione familiare, altri invece sono enormi complessi con moltissime camere a disposizione.

Esiste anche una catena di alberghi più spartana, Edda, che offre alloggi durante i mesi estivi. La storia della catena alberghiera Edda è particolare e rivela molto sulla creatività del popolo islandese. Alla fine degli anni ‘50 l’Islanda vide un aumento delle rotte aeree intercontinentali tale da portare un buon numero di turisti sull’isola, seppur le infrastrutture fossero comunque scarse ed esigue. Così nella primavera del 1961 si concretizzò l’idea di trasformare, solo per il periodo estivo, alcuni collegi scolastici in strutture alberghiere con camere e camerate. Adesso gli Hotel Edda sono strutture ricettive per tutto l’anno e i dormitori hanno lasciato spazio a confortevolissime camere doppie. Ma il fascino di un tale progetto, molto avanti per l’epoca in cui fu ideato, resta inalterato.

Ammetto che la soluzione degli hotel è quella più costosa e adatta a coloro che non intendono sacrificare la propria comodità e hanno a disposizione un budget più ampio. Viaggiando lungo il perimetro della Ring Road per dieci giorni, ho avuto modo di notare che alcuni di questi grandi complessi alberghieri sono davvero mal inseriti nel contesto naturale islandese, un po’ come accade purtroppo anche in tante altre parti del mondo. Spero solo che la crescente domanda non porti alla costruzione di altri eco-mostri di questo tipo.

Campeggi e mini van

Anche il campeggio è un’ottima scelta se si vuole ridurre un po’ il budget previsto per gli alloggi. I prezzi sono ovviamente tra i più bassi per dormire in Islanda e c’è possibilità di sfruttare questa possibilità sia in estate che in inverno. Noi non abbiamo fatto questo tipo di esperienza e quindi vi riporto soltanto alcune informazioni che ho trovato sul web.

Nei campeggi in Islanda si può pernottare con la classica tenda, il minivan o il camper. La maggior parte offrono i canonici servizi quali area toilette con docce, spazio cucina condiviso, area barbecue e molto altro ancora.

I campeggi sono moltissimi e coprono tutta l’isola. In media il prezzo si aggira sui 15€ a notte. Ovviamente attenzione all’attrezzatura giusta per poter vivere serenamente l’esperienza del campeggio (soprattutto un buon sacco a pelo e una tenda adatti alle temperature che incontrerai). La puoi noleggiare in loco presso uno dei negozi specializzati che si trovano sull’isola o portarla da casa.

Mi va di spendere due parole sul campeggio libero che non è più largamente consentito come una volta. Non si può campeggiare liberamente nei parchi nazionali, su terreni coltivati o privati. Nelle altre aree in cui è possibile, la sosta è consentita al massimo per una notte. Il discorso è soprattutto riferito ai camper e minivan. Il The Icelandic Nature Conservation Act, modificato a tal proposito nel 2015, detta legge in merito, prescrivendo l’assoluto divieto di sosta per camper e affini al di fuori di campeggi e aree urbane, eccetto nei casi in cui si possegga il permesso del proprietario del terreno.

Mini van in IslandaSpero che questa panoramica possa aiutarti nel scegliere gli alloggi più adatti al tuo viaggio in Islanda. Ovviamente questo articolo è frutto della mia esperienza personale. Non avevo intenzione di dirti quale fosse il miglior posto per dormire in Islanda, dato che purtroppo non li ho ancora provati tutti, ma volevo semplicemente portarti qualche consiglio e le mie considerazioni in merito.

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2 Comments

  • Reply Silvia Demick 07/11/2017 at 21:18

    Adesso il problema è che vorrei partire immediatamente per l’Islanda! Bellissimo lo stile molto essenziale, pulito e lineare delle strutture, e sicuramente la vista non manca.
    Ma quindi McDonald’s non esiste più in Islanda? Non lo sapevo proprio e sono felice che questi “vichinghi” isolati dal resto del mondo siano riusciti a cacciare l’odioso pagliaccio dalla loro isola ;)
    Ma sei poi riuscita a scoprire come si scola qualcosa senza lo scolapasta?
    Buona serata ❤️

    • Reply Spiccando il Volo 12/11/2017 at 15:36

      Ciao Silvia, a scrivere questo articolo è venuta voglia anche a me di tornare. Mc Donalds ha lasciato l’Islanda perché i costi di importazione della carne erano troppo elevati. In realtà ad oggi ci sono comunque altre catene rinomate come ad esempio Hard Rock Café. Devo ancora trovare una soluzione per il prossimo viaggio. Se tu hai consigli, sono ben accetti. Buona domenica a te! :) ❤️

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