Spagna

Un giorno di primavera a Formentera sulle tracce di pescatori e pirati

16/04/2015

Formentera è la più piccola isola dell’arcipelago delle Baleari ed è conosciuta come “l’ultimo paradiso del mediterraneo“. Una costante politica di protezione ambientale ha permesso infatti di proteggere le acque cristalline e mantenere molte zone quasi del tutto incontaminate. La si raggiunge in barca/traghetto solo da Ibiza e per questo risulta un luogo tranquillo e lontano dal turismo di massa. Abbiamo speso un giorno della nostra mini-vacanza per visitarla e vi assicuro che, pur girando in lungo e in largo, ci siamo rilassate moltissimo. L’isola, fuori stagione, è ancora più disabitata e selvaggia.

Da Ibiza (stazione marittima) è possibile prendere un traghetto o aliscafo che in circa 35/40 minuti vi porterà a Formentera. Ci sono due compagnie che offrono questo servizio: Mediterranea Pitiusa e Trasmapi. Il prezzo per la tratta a/r si aggira in media sui 45 euro comprandolo in loco (prenotando online spenderete un po’ meno). In alcuni periodi dell’anno la compagnia Mediterranea Pitiusa offre un pacchetto offerta interessante che, allo stesso prezzo, include andata e ritorno in giornata e il noleggio di uno scooter o di una bicicletta.

Il tragitto in traghetto vi permetterà di osservare da un punto di vista insolito il profilo della parte sud dell’isola di Ibiza e scattare numeroso fotografie (vento permettendo ovviamente).

Appena scesi dal traghetto vi consigliamo di recarvi presso il piccolo ufficio informazioni situato proprio davanti l’area di sbarco. Qui potrete ricevere numerose informazioni e prendere una mappa. L’impiegata con cui abbiamo parlato è stata molto gentile e completamente esaustiva, consigliandoci i punti più particolari dell’isola e qualche ristorante.

Poco distante dalla stazione marittima troverete numerosi noleggi di auto, scooter e biciclette; noi abbiamo noleggiato un’auto (fuori stagione il prezzo si aggira intorno ai 30 euro) per poter arrivare da una punta all’altra dell’isola.  Avendo a disposizione un solo giorno è la scelta più consigliata; se invece avete intenzione di rimanere qualche giorno, potete noleggiare uno scooter o delle biciclette: Formentera è assolutamente “ciclabile” grazie una serie di diciannove itinerari, “rutas verdes”, che coprono quasi tutta l’isola.

Formentera Cala SaonaUn giorno di primavera a Formentera sulle tracce di pescatori e pirati

Cala Saona

Il nostro itinerario comincia da Savina (dove sbarcano i traghetti) e la prima tappa è Cala Saona. Percorriamo una strada secondaria che passa per campi coltivati, distese di fiori colorati e graziose villettine dal sapore rustico. La spiaggia è molto piccola (200 metri di lunghezza e 400 di larghezza) ma è comunque una delle più frequentate. Ci sono almeno due buoni motivi per visitarla: è l’unica spiaggia nella parte ovest dell’isola ed è inserita in un magnifico contesto naturalistico caratterizzato da due scogliere di roccia rossa. La sabbia è bianca e finissima e l’acqua è tendenzialmente cristallina. Noi abbiamo trovato una giornata un po’ ventosa in questa zona e quindi l’acqua era mossa e meno limpida del normale. Alle due estremità della spiaggia noterete dei binari in legno che servono per far scivolare agilmente in acqua le vecchie barche dei pescatori.

Cosa puoi fare qui? Un bel bagno in limpidissime acque, una bella passeggiata nella radura attraverso il sentiero che porta a Punta Rasa o ammirare la “puesta del sol” (tramonto).

Formentera Cala SaonaFormentera Cala Saona barchette

Cap de Barbaria

Da Cala Saona ci dirigiamo verso Cap de Barbaria, estremo sud-ovest di Formentera. Nel tragitto passiamo la città di San Francesc Xavier, il più grande centro abitato dell’isola. Il luogo del faro è pieno di fascino e meraviglia già a partire dal nome che evoca avventurose storie di mare. “Barbariasi riferisce infatti al fatto che, in antichità, fossero molte le navi pirata che si avvicinavano all’isola giungendo su questo promontorio isolato. Il faro, alto 18 metri e visitabile all’interno, si apre su una scogliera di roccia a strapiombo. In assoluto uno dei momenti più magici del viaggio. Sedersi sulle rocce, guardare il mare e riflettere sulla meraviglia della vita. Come ci ha informate l’impiegata dell’ufficio turistico, un po’ a destra del faro c’è una spaccatura nella roccia, una grotta naturale in cui si può entrare abbastanza facilmente e che porta a una piattaforma naturale a picco sul mare. Se entrate, dovete costruire una piramide con tre sassi  ed esprimere un desiderio…pare che si avveri! Inoltre qui è stata girata una scena del film di Julio Medem Lucia y el Sexo.

Formentera Cap de Barbaria faro
Formentera Cap de Barbaria faroEs Calò

La nostra terza tappa è il piccolo villaggio di pescatori di Es Calò, nel nord di Formentera. Un piccolo porticciolo naturale che ancora accoglie le tradizionali barche dei pescatori e una costa rocciosa molto adatta per le immersioni rendono il luogo un altro “mustdel viaggio. Proprio sulla roccia si trova un ristorante che offre un menù di alta qualità con pesce freschissimo (pescato in giornata) e una vista spettacolare sul mare. Consigliamo di assaggiare la tartara di tonno fresco e il tipico riso di mare con crostacei (una porzione da due persone in realtà ne sfama almeno quattro). Il prezzo è ovviamente un po’ altino ma ne vale veramente la pena…in fondo siamo a Formentera!

Formentera Es CalòIl faro della Mola

A poca distanza da Es Calò, salendo lungo una strada asfaltata, si trova il faro della MolaIl faro in sé è molto meno evocativo di quello di Cap de Barbaria, la scogliera a picco però, forse perchè più alta e a strapiombo, è mozzafiato. Il mare è di un blu più intenso e la vegetazione sulla roccia va dal lilla al giallo chiaro. Ho avuto l’impulso irrefrenabile di sedermi sul bordo della scogliera e guardare giù. Una sensazione di profonda tranquillità. Vi cito le parole del libro Formentera non esiste di Stefania Campanella che ben dipingono la poesia insita in questo luogo: “La Mola è un luogo trascendentale, poco terreno. Durante le notti estive i delfini urlano dal basso per ricordare che si tratta di un posto incantato. L’energia entra ed esce dalle sue innumerevoli grotte e anima i personaggi delle sue leggende. Pirati uccisi dal fumo dei nemici (Cova de Fum), sagome bianche (come le streghe di Sa Cala) o grotte malefiche (nella Cova Mala si può entrare solo due volte, alla terza si muore).”

Formentera il faro della Mola panoramica
Formentera il faro della MolaSes Illetes

Dalla cima di Cap de Mola ci dirigiamo nuovamente verso la zona della Savina, puntando verso la spiaggia di Ses Illetes. Passiamo dalla zona delle saline, una vera e propria riserva naturale dal 1995. La produzione del sale aveva grande valore economico nel passato mentre oggi la zona è prettamente di interesse turistico e naturalistico (per il passaggio di uccelli migratori e la straordinarietà dei fondali marini). Superiamo due stagni salini e arriviamo alla famosisima spiaggia di Ses Illetes. Questa è una Formentera con la F maiuscola. Sabbia fine dalla tonalità rosa e acqua cristallina: i Caraibi a portata di Mediterraneo. In estate è la più affollata e la più vip dell’isola, noi abbiamo trovato una spiaggia quasi deserta e, nonostante fossimo quasi tutte raffreddate e influenzate, non abbiamo perso l’occasione di immergerci in quel turchese da sogno.

Formentera Ses Illetes panoramicaIl nostro giorno a Formentera è già finito e ci apprestiamo a prendere il traghetto per tornare a Ibiza. Anche quest’ultima parte di gita ci regala degli scorci meravigliosi. Navigare all’ora del tramonto ci permette di vedere un profilo ibizenco dai colori caldissimi. E ancora una volta la mente  comincia a  vagare. E ancora una volta mi dico “prima o poi qui devo ritornare”.

Per chi volesse farsi un’idea di Formentera consigliamo il libro di Stefania Campanella Formentera non esiste e il film di Julio Medem Lucia y el Sexo (parleremo di entrambi prossimamente).

Formentera

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2 Comments

  • Reply stefania 23/09/2015 at 11:58

    Questa è la Formentera che amo, grazie!

    • Reply Spiccando il Volo 23/09/2015 at 23:31

      Ciao Stefania, grazie a te e al tuo meraviglioso libro che racconta la vera essenza di Formentera. Tra l’altro ci è rimasta davvero nel cuore…e speriamo di tornarci presto (fuoristagione ovviamente).

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