Ve l’abbiamo già detto ma non ci stancheremo mai di ripeterlo: Ibiza non è solo locali, discoteche, movida e nightlife, è anche e soprattutto natura incontaminata e piccoli paesini in cui il tempo sembra essersi fermato. Ed è proprio questo aspetto che ci ha spinte ad andare sull’isola fuori stagione e che ce ne ha fatte innamorare.
Dopo aver visitato la città di Eivissa e il centro storico Dalt Vila, abbiamo preso un’auto a noleggio e abbiamo passato il secondo giorno della nostra breve vacanza alla scoperta di alcuni paesini ibizenchi percorrendo strade circondate da campi, vigneti e uliveti, mangiando in ristoranti e bar tipici, e ovviamente facendo brevi soste nelle spiagge deserte. Una piacevole giornata all’insegna del relax e del vivere con lentezza.
I più bei paesini di Ibiza: Dove il tempo sembra essersi fermato
Sant Carles de Peralta
È una piccola Ibiza in miniatura e ne conserva le caratteristiche più peculiari. Piante di fichi, mandorli e carrubi, villette bianche, bar rimasti inalterati dagli anni ’60 e splendide spiagge che attirano migliaia di turisti: il villaggio di Sant Carles conta infatti circa 3.500 abitanti, ma il numero triplica durante l’estate.
Il centro è costituito da due viottoli pedonali con tanti piccoli negozietti di abbigliamento e accessori tipici, ristoranti e bar dove gustare montaditos e bere liquori alle erbe.
Il più famoso è il Bar Anita, locale dall’atmosfera rustica che in passato era un punto di ritrovo per gli hippy. E da allora poco è cambiato. Le varie sale sono tappezzate da illustrazioni e antichi dipinti di artisti ibizenchi, e un’intera parete è ricoperta da vecchie cassette postali dove molti degli abitanti della zona continuano a ricevere la propria posta.
Noi abbiamo pranzato sotto il fresco pergolato esterno ricoperto di piante, fiori e uccellini. Ci hanno accolte con un immancabile assaggio di olive e salsa allioli composta da aglio, olio di oliva e sale, dal sapore molto forte (che non vi abbandonerà fino a fine giornata) ma assolutamente da provare. La specialità sono le tapas, la tortilla e i montaditos, ma il menù comprende anche piatti originali come il riso alla cubana.
Ma ciò che rende famoso il Bar Anita è la Hierbas, liquore a base di anice ed erbe ibizenche prodotto da donne contadine del posto e venduto in bottiglie di vetro riciclato, considerato il migliore dell’isola. Noi ovviamente ce ne siamo fatte servire un bel bicchiere con ghiaccio prima di fare una breve sosta in spiaggia.
La chiesa di San Carles, risalente al 1785, è caratterizzata dall’architettura bianca tipica di Ibiza, che nelle belle giornate di sole crea un suggestivo contrasto con l’azzurro del cielo. Ha una pianta rettangolare e un singolare campanile spostato verso sinistra. Una delle sale attigue ospita un centro culturale, e nel piccolo giardino si trovano un pozzo tradizionale e i resti di un frantoio romano per fare l’olio.
Alla periferia della città si trova il leggendario mercatino hippy Las Dalias, nato il giorno di San Valentino del 1985, quando un piccolo gruppo di venditori dette inizio a quello che di lì a pochi anni è diventato uno dei più grandi mercati ibizenchi e che oggi costituisce un’istituzione della isla.
Tra le sue 200 bancarelle potrete trovare i tradizionali abiti di cotone bianco e pizzo sangallo, accessori di artigianato e bigiotteria di ispirazione gipsy proveniente da mezzo mondo.
Las Dalias si tiene ogni sabato dalle 10 alle 20; da Giugno a Settembre apre al pubblico anche il lunedì e martedì sera, e ad Agosto anche la domenica dalle 19 all’1 di notte. Inoltre organizzano serate con musica live ed eventi a tema come il Namastè.
Poco fuori dal villaggio di Sant Carles si trova l’Orangerie S’hort Den Josepet nata da una fattoria dedita alla coltivazione degli agrumi. Con 5€ potrete bere un litro di succo di arancia e di limonata freschissima spremuta espressa proprio davanti a voi.
Santa Gertrudis de Fruitera
Tranquillo paese dell’entroterra immerso in uno splendido paesaggio rurale, Santa Gertrudis de Fruitera si trova in un crocevia di strade tra Eivissa, Sant Miquel, Sant Llorenç e Sant Mateu.
Le sue specialità gastronomiche sono i panini al prosciutto e il Pa amb tomaquet, una specie di bruschetta con il pomodoro. Sia per i residenti che per i turisti, è tradizione mangiarli sulle terrazze del paese o nei tanti bar del centro, all’interno dei quali non è insolito trovare numerosi quadri.
Durante l’epoca hippy infatti, molti artisti, scultori e musicisti provenienti da tutta Europa, si recavano nel paese per vendere i propri quadri e prodotti artigianali in cambio di cibo, dando vita a vere e proprie gallerie d’arte; un esempio è il Bar Costa, uno dei più antichi dell’isola che conserva ancora il fascino di quarant’anni fa, in cui tra i tanti prosciutti appesi al soffitto potrete ammirare una ricca selezione di dipinti. Noi purtroppo lo abbiamo trovato chiuso; se voi ci siete stati o riuscirete ad andarci, fateci sapere se i panini sono davvero all’altezza della fama che li precede.
Nella zona pedonale del centro si trova la chiesa di Santa Gertrudis Mártir. Inaugurata nel 1797, negli anni ha subito varie modifiche, come l’aggiunta del campanile nel XIX secolo. Ciò che la differenzia dalle più comuni chiese ibizenche, caratterizzate dalla tipica facciata bianca, sono alcuni dettagli colorati di un bel giallo acceso.
Santa Eulària des Riu
Dopo la città di Eivissa, è il secondo comune più popoloso dell’isola, ma è comunque particolarmente adatto per chi vuole godersi il mare, i paesaggi, le tradizioni gastronomiche e culturali.
Santa Eulària des Riu si trova lungo la costa nord-orientale dell’isola, vicino ad alcune delle più belle spiagge di sabbia fine, isolotti, scogliere e torri di difesa. Particolarmente meritevoli di una sosta sono la Platja Pou d’es Lleó e Cala Mastella.
Il paese è coronato dalla piccola collina Puig de Missa da cui potrete godere di una splendida vista sulla baia. Altro punto panoramico è la Torre de Campanitx, tra Pou d’es Lleó e Cala Boix, da cui si può contemplare il tramonto vista mare sullo sfondo dell’isolotto di Tagomago.
Sulla cima della collina svetta la chiesa fortificata dedicata a Saint Eulalia, insieme al cimitero, varie case intonacate e vecchi mulini.
La peculiarità di questa chiesa è il campanile, il più grande fra quelli di tutte le chiese rurali. Al suo interno, l’altare conserva ancora la pala originale della santa a cui è dedicato il tempio.
Santa Eulalia è rinomata per essere la capitale gastronomica di Ibiza: qui potrete fare un aperitivo a base di tapas e sangria, ma anche una cena con le migliori specialità della cucina locale.
Da Aprile a Ottobre, ogni mercoledì, si tiene il mercadillo hippy di Es Canar che riunisce più di 400 bancarelle; un mercato molto vivo e frenetico che purtroppo nel tempo è diventato meta di turisti e curiosi perdendo qualcosa dello splendore dei primi anni in cui tutti i venditori erano artigiani che vendevano i propri lavori.
La nostra breve gita tra i paesini ibizenchi finisce qui, ma state certi che torneremo sulla isla per proseguire il giro alla scoperta di Sant Antoni, Sant Joan, Sant Mateu…voi quali ci consigliate?
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