Consigli di viaggio

Graphic Novel di viaggio: Come viaggiare rimanendo in poltrona

30/10/2015

Un viaggio si può raccontare in molti modi. La maggior parte di noi viaggiatori si limita a scattare fotografie da custodire come ricordi della propria vita, oppure accumula taccuini su cui sono riversate impressioni (che spesso diventano materiale primario per il blog). Ci sono poi quelli che, dotati del grande dono di saper disegnare, riescono a trasformare le proprie esperienze in una serie più o meno lunga di schizzi e vignette. Uno storytelling potente ed evocativo che non ci lascia impassibili. Un viaggio può diventare così un fumetto, una graphic novel o un libro illustrato, un’occasione per conoscere un territorio da un punto di vista umano e particolare.

E allora lanciamo fuori dalla finestra le guide turistiche, che tra l’altro vanno scelte con la dovuta attenzione e non sempre sono sinonimo di viaggio, e godiamoci queste letture che vi consigliamo caldamente.

josemoleskine5Guy Delisle – Shenzhen, Pyongyang, Cronache Birmane, Cronache di Gerusalemme

Guy Delisle è senza dubbio uno degli autori più autorevoli in termini di reportage a fumetti, vincitore di un prestigioso premio al Festival di Angouleme. Ma c’è molto di più. Il fumettista canadese ha infatti viaggiato per il mondo, seguendo sua moglie che lavora per Medici Senza Frontiere e vivendo così per un certo periodo in Francia, Germania, Cina, Corea del Nord e Palestina. Le sue esperienze di vita sono raccontate in diverse graphic novel: Shenzhen (2001), Pyongyang (2003), Cronache Birmane (2007) e Cronache di Gerusalemme (2011). Lo stile è minimale e le vignette non contengono molti dettagli. Intervallate alla storia, ci sono mappe e riproduzioni di luoghi. Quello di Guy Delisle è un racconto vivido e umano, che ti accappona la pelle usando pochissime parole. Attraverso scene di piccola quotidianità, egli testimonia la difficile situazione geopolitica di territori quali la Birmania o la Palestina, senza la pesantezza di un saggio e con la leggerezza di una matita che scivola sulla pagina. Per chi conosce un po’ di francese, è molto interessante leggere il blog del periodo in Palestina

“I don’t know. I don’t want to look like…a tourist. I like to go deeper.”

Delisle 1delisle 2Igort – Quaderni Ucraini

Nel 2010 esce Quaderni Ucraini di Igort, frutto di due anni in una terra ancora poco compresa e vicina a una guerra civile. Il fumettista italiano parte per realizzare un libro sullo scrittore Cecov, ripercorrendo la sua vita. La realtà ucraina però prevale sulla finzione letteraria, così Igort si ritrova a fermare persone per la strada intervistandole con una videocamera. Poi, nel quaderno degli appunti, disegna le storie ascoltate come per mettere tutto in ordine. Incontra persone, visita luoghi e realizza schizzi che svelano quello che l’Occidente non vede. Il risultato è una graphic novel corale che, attraverso la voce e i volti delle persone, racconta un paese in cui si sopravvive ai giochi della politica. Tutto è concentrato sul piccolo, sul dettaglio, su quel micro-mondo personale fatto di ricordi e profonda tristezza. Ciò che mi piace maggiormente di Quaderni Ucraini è il fatto che Igort si sia immerso completamente nel territorio per poterlo raccontare con concretezza. Non dovrebbe essere questa l’essenza di ogni viaggio? Raccontare un luogo, arrivando alle sue viscere più profonde.

“Il mio lavoro non è solo fumetto. Ma questo, fatalmente, è il linguaggio che amo di più. Dunque sì, credo di continuare a raccontare, a raccogliere le testimonianze, a disegnare quello che vedo.”

Igortigort 3Silvia Rocchi – L’esistenza delle formiche

Questo non è il caso di una graphic novel su un viaggio ma piuttosto su tanti viaggi, quelli che il grande Tiziano Terzani ha compiuto in tutta la sua vita da giornalista. Racchiudere tutto ciò in un solo volume potrebbe sembrare un’impresa impossibile. Ma Silvia Rocchi ci è riuscita, grazie a un misto tra xilografia ed espressionismo. Di fumetto forse c’è poco. Prevalgono infatti le atmosfere e i pensieri, scritti nero su bianco senza dover ricorrere alla nuvoletta e accompagnati da illustrazioni, talvolta decise (come quelle xilografiche) e talvolta accennate (la parte finale con l’acquerello). Sfogliando questa piccola opera d’arte si viaggia con Terzani, dal Vietnam alla Cambogia fino alla Cina e al Giappone. Sottolineando sin dal titolo quell’attenzione al dettaglio e al piccolo che, come diceva Terzani, è in grado di svelarti il mondo. Un memorandum per ogni viaggiatore: capire il mondo diventando esperti di formiche.

Mi ha lasciato una grande vitalità, ha confermato la forte voglia di continuare a viaggiare, ma soprattutto quello che più mi ha colpita è l’umiltà che aveva e che ha mantenuto nonostante la sua vita così densa di avvenimenti, risultati e riconoscimenti.” (tratto dall’intervista rilasciata per PaginaQ).

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