Come organizzare un viaggio alle Svalbard? Partiamo dal presupposto che le isole Svalbard non sono una meta come tante altre, anche solo per essere un arcipelago di isole situato nel cuore del Mar Glaciale Artico a circa mille chilometri di distanza dal Polo Nord. Un luogo che appare lontano e remoto, ma che si può comunque raggiungere in aereo da Oslo a prezzi ragionevoli. Ma come organizzare un viaggio fai da te alle Svalbard?
Contenere i costi è possibile fino a un certo punto, dato che per alcuni motivi di sicurezza la maggior parte delle esperienze che si possono vivere necessitano di un tour organizzato. Per questo viaggio, come per la Groenlandia, si necessita ovviamente di un budget un po’ più alto rispetto altre mete europee. Troverai tutte le informazioni che ti servono in questa guida completissima e, se non dovessero bastarti, puoi sempre venirci a trovare sul gruppo Facebook Amici delle Svalbard.
Stai cercando un viaggio organizzato per le Isole Svalbard? Con Amici delle Svalbard, abbiamo un gruppo in partenza dal 23 al 29 luglio 2020 grazie al supporto del tour operator Natura da Vivere. Qui trovi il programma e tutte le informazioni per poter iscriverti e partire con noi!
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Come organizzare un viaggio alle Svalbard: tutto quello che devi sapere
1. Cosa sono le Isole Svalbard e dove si trovano
2. Come arrivare alle Svalbard
2.1 Il volo per Oslo
2.2 Il volo da Oslo a Longyearbyen
2.3 Voli nazionali
2.4 Crociera alle Isole Svalbard
3. Documenti necessari per un viaggio fai da te alle Isole Svalbard
4. Come muoversi alle Svalbard
4.1 La navetta
4.2 Il Taxi
4.3 L’auto a noleggio
4.4 A piedi
4.5 Con la motoslitta in inverno
6. Dove noleggiare un fucile e come comportarsi
6.1 Attrezzatura per muoversi in autonomia sulle Isole Svalbard
7. Clima e temperature delle Isole Svalbard
8. Quando andare alle Svalbard
9. Dove dormire alle Isole Svalbard
9.1 Hotel (categoria di prezzo alta)
9.2 Le guesthouse (categoria economica)
9.3 Appartamenti (categoria medio-alta)
9.4 Campeggio
9.5 La nostra esperienza alla Gjestehuset 102
10. Dove mangiare e fare la spesa
12. Scegliere le escursioni alle Svalbard
13. Come essere sostenibili alle Svalbard
15. Elettricità e prese elettriche
17. Cosa mettere in valigia: abbigliamento e accessori per il tuo viaggio alle Svalbard
18. Il costo di un viaggio alle Svalbard?
1. Cosa sono le Isole Svalbard e dove si trovano
Le Svalbard sono un arcipelago formato da più isole e isolette collocate come latitudine tra i 74° e gli 81° Nord. L’isola principale, la più grande, è quella di Spitsbergen dove si trova il principale centro abitato di Longyearbyen.
Nonostante le Svalbard facciano parte del regno di Norvegia, ci sono sull’arcipelago due centri a maggioranza russa e ucraina. Il primo è Barentsburg, centro minerario con circa 450 abitanti, mentre il secondo è Pyramiden che conta solo una decina di persone. Atmosfere puramente sovietiche sulla scia di una sana ostalgie.
Oltre a Longyearbyen, Barentsburg e Pyramiden ci sono altri tre “villaggi”. Ny-Alesund, posto sulla riva sud del Kongsfjord e che funge principalmente da base di ricerca internazionale, e Svea, il terzo insediamento per numero di abitanti fino al 2016 quando la miniera ha cessato la sua attività (adesso ci vivono solo 25 abitanti che contano su un piccolo aeroporto privato).
2. Come arrivare alle Svalbard
Nonostante le Svalbard siano definite come un “remoto” arcipelago di isole nello sconfinato deserto artico, raggiungerle non è così complicato. Un moderno aeroporto, collocato nelle vicinanze dell’unico vero centro abitato dell’area chiamato Longyearbyen (si trova a 5 chilometri di distanza), permette numerosi collegamenti con diverse città norvegesi quali Oslo e Tromso e indirettamente con il resto d’Europa e del mondo.
Lo Svalbard Airport è l’aeroporto con voli commerciali più a nord del mondo. Fu costruito dalla compagnia norvegese di governo Avinor e inaugurato il 2 Settembre del 1975. Tutto poggia sul permafrost ed è per questo che la pista è isolata rispetto al terreno per evitare che si allaghi durante l’estate.
La soluzione migliore sarebbe quella di effettuare una prenotazione unica con Norwegian con scalo a Oslo, ad esempio Milano/Roma per Longyearbyen. In questo modo avremo un buon prezzo e il bagaglio in stiva da pagare solo una volta. Nell’Ottobre 2015 pagammo 150€ a persona il volo di ritorno Longyearbyen-Roma con un bagaglio da 20 chili in stiva, lo stesso prezzo pagato dal nostro compagno e amico di viaggio Andrea per effettuare nel Marzo 2018 Milano-Longyearbyen.
Purtroppo non sempre si riesce a sfruttare questa soluzione, dovendo invece dividere il viaggio nelle due tratte Italia-Oslo e Oslo-Longyearbyen.
Fotografia di Ottavio Giannella
Anche se può sembrare strano, questa prima parte del viaggio è quella che incide maggiormente sul costo finale. Dall’Italia infatti non è così semplice trovare voli per Oslo a buon prezzo, spesso è meno costosa la tratta Oslo – Longyearbyen. Il volo per Longyearbyen parte dall’aeroporto di Oslo Gardermoen, il principale aeroporto della capitale.
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Soluzione con Ryanair su Oslo Torp
I voli più economici sono quelli proposti da Ryanair che volano però sull’aeroporto secondario di Oslo, il Sandefjord Torp. Da qui dovremmo quindi spostarci in città e successivamente verso l’aeroporto di Gardermoen. La distanza tra i due aeroporti è di circa 2 ore di treno.
Si può prendere il bus Torpekspressen fino a Oslo e poi da qui un altro treno per l’aeroporto di Gardermoen (la fermata del bus è accanto alla stazione dei treni). Costo totale circa 35/40€.
Oppure si può optare per percorrere tutta la tratta in treno partendo dalla stazione dei treni di Torp, raggiungibile con una navetta bus dall’aeroporto, per arrivare direttamente a Gardermoen (direzione Lillehammer). Costo totale circa 30€.
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Soluzione su Gardermoen
La soluzione più comoda che richiede meno spreco di tempo in spostamenti e altro, ma anche la più costosa. Spesso infatti i voli per Oslo Gardermoen dall’Italia sono operati dalle compagnie di bandiera come Lufthansa e KLM e hanno un prezzo superiore a quelli della low-cost Ryanair. Nel nostro secondo viaggio abbiamo volato con Lufthansa (con scalo a Monaco), prenotando i voli con un’unica prenotazione così da essere protetti in caso di annullamenti e affini.
2.2 Il volo da Oslo a Longyearbyen
Le compagnie aeree operanti le tratte da Oslo sono rispettivamente Sas e Norwegian (la low-cost). Il volo ha una durata di circa 3 ore e offre panorami meravigliosi quando ci si accinge a volare sopra le Svalbard.
La Norwegian ha 3 voli settimanali per Longyearbyen in partenza da Oslo, che vanno ad aumentare durante l’alta stagione da marzo a agosto (tutti i giorni eccetto la domenica). Sui alcuni voli Norwegian è attivo il servizio Wi-Fi.
Sas ha voli giornalieri con scalo a Tromso, che vanno ad aumentare durante l’alta stagione da marzo a agosto includendo anche diretti da Oslo (tutti i giorni inclusa la domenica, più di una volta al giorno).
Fotografia di Ottavio Giannella
I voli interni alle Isole Svalbard non sono moltissimi e in vari casi sono destinati al trasporto privato di persone che lavorano presso le destinazioni interessate, come nel caso dell’insediamento di Svea.
Per Ny-Alesund ci sono due voli settimanali due volte al giorno con Kings Bay As e con Lufttransport (è preferibile contattare l’ente del turismo o la compagnia per avere maggiori informazioni).
Per Svea ci sono voli privati con Lufttransport.
2.4 Crociera per le Isole Svalbard
Un’altra opzione è quella di navigare da Tromso fino alle Isole Svalbard con una crociera; sicuramente più costosa rispetto all’aereo ma meno impattante a livello ambientale. A seconda delle condizioni meteo il tempo per raggiungerle può variare dai due ai tre giorni. Il servizio è disponibile solo da maggio a settembre con un’offerta variegata e diversi punti di partenza in Europa.
Fotografia di Ottavio Giannella
3. Documenti necessari per un viaggio fai da te alle Isole Svalbard
* Documento di identità: dato che le Svalbard non fanno parte dell’area Schengen, occorre essere muniti di passaporto o carta di identità per poter superare i controlli di sicurezza. Per i bambini invece è previsto il passaporto, trattandosi di destinazione che non fa parte dell’area Schengen. La normativa prevede infatti che, dal 26 Giugno 2012, i minori viaggino fuori dall’Europa solo se in possesso del passaporto individuale. Essendo le Svalbard fuori dall’area europea non è quindi possibile iscriverli su quello dei genitori.
* Patente: qualora si intenda noleggiare un’auto o effettuare delle escursioni con la motoslitta è necessario avere con sé ed esibire la propria patente. Prima di ogni escursione in motoslitta dovrete mostrarla e firmare il relativo contratto assicurativo.
* Assicurazione sanitaria: la tessera sanitaria europea non può essere utilizzata al di fuori dello spazio economico europeo. Per questo motivo non è valida sul territorio delle Svalbard, non facenti parte dell’area Schengen. Eventuali visite mediche all’ospedale di Longyearbyen non sono quindi coperte e incluse in essa, perciò è necessario stipulare un’assicurazione sanitaria privata. Le assicurazioni sanitarie di base non coprono eventuali infortuni avvenuti durante attività sportive invernali, per questo occorre attivare una speciale opzione sport invernali che includa attività come snowboard, pattinaggio su ghiaccio, ski board, motoslitta e sci fuori pista, purché in presenza di una guida abilitata ufficiale. Se hai bisogno di una buona assicurazione di viaggio, usufruisci del 10% di sconto su Hey Mondo con cui abbiamo stipulato una polizza multiviaggio annuale di coppia.
4. Come muoversi alle Svalbard
4.1 La navetta
Una volta arrivato all’aeroporto di Longyearbyen è possibile usufruire di un bus shuttle, in concomitanza con l’orario di arrivo dei voli, che ferma nelle principali strutture ricettive di Longyearbyen. Uscendo dall’aeroporto troverai il bus sulla sinistra. Il biglietto puoi farlo direttamente a bordo, pagando con carta di credito o corone norvegesi. Non si accettano contanti in valute straniere. Il tragitto andata e ritorno ha un costo di 120 NOK.
Le fermate previste sono il porto, il Mary Ann’s Polarygge, la Unis, il Radisson, il Basecamp, lo Spitsbergen Hotel Funken, il Coal Miner’s Cabin e la Gjestehuset 102.
4.2 Il Taxi
Per quanto riguarda il servizio taxi ci sono due operatori. Indicativamente una corsa in taxi dal fiordo, zona della Unis, fino alla cima di Longyearbyen a Nybyen, all’altezza della Guesthouse 102, ha un costo di 13€ di giorno e 20€ di sera. Non proprio economico!
4.3 L’auto a noleggio
Alle Svalbard non ci sono strade. O meglio, ce ne sono pochissime, solo 46 chilometri per collegare l’aeroporto, il centro abitato, le miniere attive e le varie stazioni di ricerca. Noleggiare un’auto è pressoché inutile e rappresenterebbe un costo in più visto che non è così economico.
Le strade che potresti percorrere al di fuori del piccolo centro abitato sono sterrate e richiedono particolare attenzione, soprattutto con condizioni meteo avverse, oltre ad avere bisogno di fucile, munizioni e lanciarazzi qualora tu volessi uscire dall’area di sicurezza in autonomia.
Esiste comunque la possibilità di noleggiare l’auto attraverso l’unica compagnia di noleggio presente alle Svalbard, l’Arctic Autorent AS, che ha la sua sede proprio all’aeroporto di Longyearbyen.
Muoversi a piedi non sarà comunque un problema. La maggior parte dei tour guidati prevede il transfer dall’alloggio; in pratica ti vengono a prendere e ti riportano dopo l’escursione. Per muoverti dentro Longyearbyen invece puoi noleggiare una bicicletta in estate o una motoslitta in inverno, camminare o chiamare il taxi. Noi abbiamo camminato, ogni giorno circa 4 chilometri per andare e tornare dal centro al nostro alloggio a Nybyen (la parte alta del paese). Alle Svalbard ci si mantiene in forma!
4.5 Con la motoslitta in inverno
Con le motoslitte occorre prestare attenzione perché il traffico può essere intenso ed è facile trovarsi in situazioni di pericolo; per questa ragione il governatore delle Svalbard invita gli inesperti e i principianti a partecipare a tour organizzati piuttosto che noleggiare in autonomia il proprio mezzo.
Alla guida della motoslitta si applicano le stesse norme del Codice della Strada, il The Road Traffic Acts. Si necessita della patente di guida e il limite di velocità è pari a 30 km/h nei centri abitati e 80 km/h al di fuori. Anche la guida in stato di ebrezza segue la normativa delle automobili e, nonostante non sembri, in questo caso le sanzioni sono salatissime e i controlli esistenti. Abbiamo conosciuto un ragazzo che si è fatto un mese di carcere a Tromso per essere stato fermato alla guida della sua auto con un tasso alcolemico poco superiore rispetto alla norma.
Nel caso di sorpasso di un gruppo di slitte trainate da husky occorre moderare la velocità e mantenere una distanza di almeno dieci metri. Prestare sempre attenzione a non disturbare gli animali e a guidare sempre e soltanto sulla neve o sul ghiaccio, evitando il terreno spoglio che porta a surriscaldare il mezzo (per questo talvolta si mette delle neve sopra il poggiapiedi della motoslitta).
Inoltre non tutte le aree sono percorribili con la motoslitta, alcune sono dedicate esclusivamente alle slitte con cani e a sciatori. Altre invece sono proibite per altri motivi, dunque è bene informarsi qualora ci si volesse muovere in autonomia, cosa che ci sentiamo di sconsigliare.
Nella mappa qui sopra si possono notare in rosso le aree in cui non è consentito il transito alle motoslitte e i percorsi principali per raggiungere le destinazioni turistiche più interessanti. C’è da sottolineare che i percorsi qui tracciati sono indicativi in quanto spesso il sentiero da seguire cambia a seconda delle condizioni del terreno e del meteo. Dunque la conoscenza del territorio è un elemento imprescindibile qualora si volesse esplorare in autonomia l’arcipelago delle Isole Svalbard.
Per muoversi alle Svalbard occorre conoscere bene gli spazi in cui è consentito transitare senza avere con sé un’arma. L’area di sicurezza, quella in cui non è necessario essere muniti di fucile, corrisponde più o meno al perimetro del paese fino ai cartelli degli orsi polari, uno posto sulla strada che dal porto va all’aeroporto e uno in Adventalen. Sulla mappa è evidenziata con il colore rosa chiaro. L’area di sicurezza si basa sul presupposto di avere una buona visibilità e l’opportunità di trovare riparo qualora apparisse un orso all’improvviso.
Per questo motivo ci sono comunque due punti dentro la zona sicura in cui non si consiglia di transitare senza fucile se si ha scarsa visibilità o di notte. Si tratta della strada ai piedi della montagna che va oltre il ristorante Huset e di quell’area chiusa dopo gli ultimi edifici di Nybyen, poco illuminate durante la notte. Tra l’altro quest’ultima zona menzionata è perfetta per avvistare l’aurora boreale, essendoci poco inquinamento luminoso, ma dobbiamo ricordarci di fare attenzione.
Fotografia di Ottavio Giannella
6. Dove noleggiare un fucile e come comportarsi
Premetto che consiglio di appoggiarsi ai tour operator locali per visitare l’arcipelago, soprattutto se si sta organizzando per la prima volta. Infatti, per viaggi in totale autonomia, otre a essere muniti di armi e saperle utilizzare, si dovrebbe avere una buona conoscenza del territorio per prevenire eventuali situazioni di pericolo. I tour guidati rimangono quindi per me la soluzione migliore per visitare in sicurezza le Svalbard.
Ecco i requisiti e la documentazione necessaria per noleggiare un’arma (al massimo per 6 mesi):
- essere maggiorenni
- certificato di buona condotta tradotto in inglese o norvegese
- essere in possesso di porto d’armi (tradotto in inglese o norvegese) o permesso del Governatore da richiedere con un certo anticipo
- essere capaci di maneggiare un’arma, da dimostrare al momento del noleggio presso il rivenditore
Per chi non è munito di porto d’armi occorre fare richiesta di uno speciale permesso al Governatore delle Svalbard inviando la domanda con tutta la documentazione richiesta (è necessario circa un mese di attesa per la risposta). Tutti i documenti inviati devono essere tradotti in lingua inglese (anche il certificato di buona condotta – puoi scriverci se ti occorre la traduzione ufficiale di questo documento). Qualora il noleggio superasse le quattro settimane, è comunque necessario il lasciapassare del Governatore. Se fate parte delle forze dell’ordine o dell’esercito, potete portare il vostro documento di identità e il tesserino di riconoscimento così da rendere più rapida la procedura.
Ci sono due negozi autorizzati al noleggio e alla vendita con una vasta scelta di fucili, pistole e lanciarazzi: lo Sportcenteret e Spitsbergen Travel. Grazie al fatto di essere tax free, non è così costoso noleggiare un’arma anche per un periodo di tempo relativamente lungo. Solitamente viene chiesta una cauzione (intorno ai 1200 NOK), oltre al prezzo di noleggio giornaliero.
Non è possibile trasportare armi cariche dentro a Longyearbyen, devono infatti essere scariche e vuote di munizioni. Non è possibile neppure portarle all’interno di alcuni edifici pubblici, ad esempio nei supermercati, in banca o all’ufficio postale dove all’ingresso si trovano degli stipetti appositi per depositare l’arma.
Sul sito ufficiale del Governatore delle Svalbard è possibile trovare tutte le informazioni e i moduli di richiesta.
6.1 Attrezzatura per muoversi in autonomia sulle Isole Svalbard
Il fucile non è l’unico elemento da avere con sé per potersi spostare da soli alle Svalbard. Esiste una sorta di kit di sicurezza composto da diverse tipologie di oggetti, quello che ogni guida dei tour organizzati possiede e tiene con sé durante l’escursione. Oltre al fucile, ci sono altri oggetti indispensabili come una pistola lanciarazzi, deterrente per spaventare e allontanare l’orso, un sistema di recinzione elettrica per il proprio campo base/tenda, un telefono satellitare con gps integrato e infine un trasmettitore di localizzazione d’emergenza (in gergo tecnico “beacon”) capace di inviare un segnale via satellite ai mezzi di soccorso indicando la posizione esatta.
Ovviamente è imprescindibile la capacità di utilizzarli e sapere affrontare una situazione di pericolo. Per questo motivo si sconsiglia di muoversi in autonomia, soprattutto per il fatto di non conoscere il territorio in cui ci si muove.
7. Clima e temperature delle Isole Svalbard
Ci troviamo climaticamente in una zona di confine dove l’aria fredda dell’artico incontra l’aria umida e calda degli oceani e la corrente del Golfo che lambisce una parte delle coste. Dunque si individuano due climi diversi:
– un clima subartico tipico della costa occidentale lambita appunto dalla Corrente del Golfo, dunque più mite
– un clima artico tipico della zona nord-orientale caratterizzato da temperature sotto lo zero tutto l’anno e ghiaccio durante l’inverno
Da un punto di vista meteorologico ciò si traduce in un clima imprevedibile, frequenti tempeste, periodi molto ventosi in inverno e nebbia in estate.
A Longyearbyen il mese più freddo in assoluto è febbraio con temperature tra i -15° e i -20°, mentre il mese più caldo è luglio che non supera comunque i 10°. Nelle zone interne ovviamente le temperature si riducono, arrivano anche a -30° in inverno e non superando i 5° in estate.
Trattandosi di deserto artico, le precipitazioni sono scarse, pur avendo registrato un certo incremento negli ultimi anni. I mesi più secchi sono aprile e maggio e le precipitazioni sono principalmente di tipo nevoso in inverno. Nonostante la vicinanza al Polo Nord, l’umidità è intensa nei mesi di febbraio/marzo e agosto/settembre. Il meteo può essere controllato sul sito norvegese yr.no, il più affidabile in assoluto per la zona scandinava.
8. Quando andare alle Svalbard
Sono dell’opinione che certi luoghi meritino di essere visitati in tutte le stagioni, motivo per il quale sono stata alle Svalbard già 3 volte. Non c’è una stagione sbagliata per un viaggio alle Svalbard, dipende tutto dai tuoi gusti. E ti dirò più: qui le stagioni non sono 4 bensì 5.
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L’inverno tenue (da marzo a maggio)
Si esaurisce la notte polare e le giornate cominciano ad allungarsi. Questo periodo è dominato dal bianco della neve che copre ogni cosa e da quella particolare luce dai toni viola/rosa. L’8 marzo il sole torna a farsi vedere a Longyearbyen e già alla fine di aprile arriva il sole di mezzanotte, ossia giornate lunghissime di 24 ore di luce.
Aprile è il periodo in cui gli orsi polari si riproducono e spesso vanno in giro in gruppi. Le escursioni sono ovviamente quelle tipicamente invernali. Questo è il periodo che ci è stato consigliato dai residenti. Inverno, neve, Artico allo stato puro ma ancora pochi turisti.
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Una brevissima primavera (maggio) con il sole di Mezzanotte
Una primavera cortissima, appena accennata, caratterizzata dal ritorno di molti uccelli migratori. Lentamente riprendono le escursioni in barca con il graduale sciogliersi del ghiaccio marino, la neve scompare e torna la tundra. Una stagione di mezzo adatta per qualche trekking e per rilassarsi a Longyearbyen. Meno avventurosa rispetto l’inverno artico ma comunque meravigliosa. Le escursioni sono a metà tra inverno ed estate, dalle gite in barca a quelle in slitta con gli husky o in motoslitta.
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L’estate (da giugno ad agosto)
Il periodo con più visitatori, grazie alle 24 ore di luce continua e alla maggior possibilità di avvistare uccelli e orsi polari. Il clima non è rigido come in inverno, anche se un adeguato abbigliamento tecnico è comunque consigliato, ed è possibile anche partecipare a escursioni in kayak o immergersi nudi nelle fredde acque artiche (si ottiene addirittura un attestato per l’impresa).
Fino a questo momento direi tutti aspetti positivi. Ma l’estate è anche la stagione più caotica a causa dell’intenso traffico crocieristico e del conseguente sovraffollamento di turisti. La maggior parte dei residenti che abbiamo conosciuto ci ha sconsigliato il periodo, troppo movimentato per poter godere appieno dell’ambiente artico e conoscere chi vi abita, che di solito tende a sparire a giugno per tornare a vivere a fine settembre.

Tramonto invernale alle Svalbard nel mese di Marzo
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L’autunno (da Settembre a Ottobre)
Coincide con la bassa stagione ed è un buon momento per godersi l’Artico in santa pace. Il sole di Mezzanotte è terminato il 23 agosto e la luce comincia a calare di giorno in giorno. La luce e i colori sono meravigliosi.
Noi abbiamo visitato le Svalbard per la prima volta a ottobre con la consapevolezza che avremmo avuto abbastanza ore di luce per poter esplorare e fotografare senza la ressa dei mesi precedenti. Le escursioni possibili sono comunque molte, a eccezione di quelle in kayak e con la slitta, ed è molto più facile entrare in contatto con i locals che sono più rilassati e disponibili ad aprirsi. Climaticamente parlando, fa più freddo ma non è detto che il meteo sia più inclemente dell’estate. Siamo arrivati il primo giorno nel bel mezzo di una bufera di neve e poi abbiamo visto bellissime giornate di sole e altre di pioggia intensa. Insomma un po’ di tutto, perché anche qui il tempo è pazzo e cambia frequentemente. E poi i colori, il bianco delle cime innevate che fa contrasto con il tono scuro del profilo delle montagne, sono bellissimi.
- L’inverno polare (da novembre a febbraio)
Coincide con la notte polare, ossia il buio totale per tutto il giorno, ed è sicuramente un altro momento magico dell’anno. Le aurore boreali possono essere osservate in ogni momento del giorno, se le condizioni lo permettono, e si può partecipare a safari in motoslitta (più brevi), sciare o andare in giro con le Fat Bike. A Fine febbraio fa nuovamente capolino il sole, che però non è ancora visibile da Longyearbyen, e sono tipici di questo momento dell’anno i cieli color pastello.
9. Dove dormire alle Isole Svalbard
Alle Svalbard le possibilità di alloggio non mancano, tutto dipende dal portafogli e dal tuo spirito di adattamento.
9.1 Hotel (categoria di prezzo alta)
Gli hotel alle Svalbard sono di fascia alta, offrendo numerosi servizi e comodità, collocati nel pieno centro di Longyearbyen a breve distanza dai negozi e dai ristoranti.
Radisson Blu Polar Hotel, con 67 camere standard, 27 junior suite e 1 suite è il più elegante di tutto il centro abitato con un ristorante di alta cucina all’interno.
Basecamp Hotel, decorato con uno stile rustico che ricorda la cultura dei cacciatori delle Svalbard, offre 16 camere con bagno.
Funken Lodge, uno storico edificio che ospitava gli impiegati della azienda norvegese Store Norske Spitsbergen e che include oggi una sala meeting e 88 camere.
Svalbard Hotel, con 31 camere di differente tipologia, tra cui alcune suite, caratterizzato da un arredamento moderno ed elegante.
Mary Ann’s Polarrigg, è il più eclettico in assoluto, gestito da una bizzarra signora che ha trasformato questo edificio che prima ospitava i minatori in un hotel decisamente sopra le righe.
Svalbard Hotel – The Vault, il più recente hotel inaugurato nel Febbraio 2018, con 33 camere doppie e due singole. La struttura dell’edificio si ispira a quella del Global Seed Vault.
Per gli avventurosi o quelli in cerca di un’esperienza fuori dal comune (senza badare però alle spese) consigliamo di dare un’occhiata al sito di Base Camp Explorer che propone alloggi del tutto particolari come un lussuoso e isolato hotel nei locali di una vecchia stazione radiofonica, la Isfjord Radio.
9.2 Le guesthouse (categoria economica)
Le guesthouse sono la soluzione più economica in assoluto con camere semplici ed essenziali con bagno e cucina in comune. La maggior parte si trovano nella zona di Nybyen, a una distanza di circa 2 chilometri dal centro di Longyearbyen.
Gjestehuset 102, situata a 2 chilometri dal centro e ricavata dagli edifici in cui risiedevano in passato i minatori più capaci e con più esperienza. Camere doppie e singole con bagno e cucina in comune. Colazione e Wi-Fi inclusi nel prezzo. L’alloggio più economico, ma comunque accogliente.
Haugen Pensjonat, una piccola pensione con 9 piccole camere con bagno e cucina in comune. La colazione non è inclusa nel prezzo e costa 195 NOK al giorno.
Russki Dom Guesthouse, guesthouse di recente costruzione situata sulla riva del’Adventfjorden che può ospitare al massimo 16 persone in 4 camere quadruple (interessante per gruppi di amici). La colazione non è inclusa nel prezzo e ha un costo aggiuntivo di 150 NOK.
Coal Miner’s Cabin, guesthouse a Nybyen a due chilometri dal centro con 75 camere tra singole e doppie con bagno in comune. La colazione a buffet è inclusa nel prezzo.
9.3 Appartamenti (categoria medio-alta)
Alle Svalbard è possibile anche affittare interi appartamenti, soluzione utile per famiglie o gruppi di amici che preferiscono avere la loro privacy.
Sea Lodge, un appartamento moderno con vista mare a soli 8 minuti dal centro di Longyearbyen che può accogliere fino a 6 persone (circa 700 NOK a testa al giorno).
Svalbard Lodge, una serie di appartamenti dislocati nel centro del paese che possono accomodare 6/7 persone.
9.4 Campeggio
Il Longyearbyen Camping, insieme alla Guesthouse 102, è la soluzione più economica per alloggiare alle Svalbard. Il campeggio però è aperto solo in estate, dal 29 maggio al 9 settembre, dotato di area campeggio, cucina, sala da pranzo, toilette, doccia calda (a pagamento). Il pagamento si può effettuare solo in corone norvegesi in contanti.
9.5 La nostra esperienza alla Gjestehuset 102
Per chi vuole risparmiare senza rinunciare alla comodità di un letto, la soluzione più economica in assoluto è la Gjestehuset 102. In entrambi i nostri soggiorno alle Isole Svalbard, nell’ottobre 2015 e nell’inverno 2018, abbiamo soggiornato in questo edificio storico che dal 1946 ha ospitato i minatori più capaci e pagati di Longyearbyen. Questa guesthouse si trova nella parte alta di Longyearbyen, un tempo chiamata Nybyen, dove si trovavano gli edifici in cui risiedevano appunto i minatori più competenti. Le frase che userei per descriverla è “essenziale e accogliente”.
Ammetto di sentirmi un po’ a casa ogni volta che ci torno. La chiamo infatti “la mia casa al 78° parallelo”. La struttura si trova a due chilometri dal centro del paese e dispone di camere singole, doppie e quadruple con bagno e cucina in comune. Le unità sono minimali ma comode, con un piccolo lavandino all’interno e un armadio piuttosto capiente per riporre i propri vestiti. I bagni sono puliti e le docce sono numerose. La colazione viene servita tutti i giorni dalle 7.30 alle 10.00. Oltre alla cucina in comune (il nostro spazio preferito in cui cucinare i pasti condividendo con altri viaggiatori le nostre impressioni di viaggio), dotata di tutti gli accessori utili per cucinare (anche lo scolapasta) e di numerosi frigo, ci sono due aree relax con divani, poltrone e tv.
L’unica pecca potrebbe essere la distanza dal centro, circa 2 chilometri, ma al tempo stesso è anche il suo punto di forza visto che con pochi passi ti trovi completamente al buio per poter osservare le aurore boreali. Questa soluzione è praticamente la più economica (escludendo il campeggio, possibile solo nei mesi estivi), anche perché puoi cucinare tutti i giorni risparmiando molto dato che i ristoranti sono infatti costosi rispetto la media europea.
Totale per una settimana in camera doppia 982,00€ a coppia – 491,00€ a persona
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10. Dove mangiare e fare la spesa
Non esiste una cucina tipica delle Svalbard, ma possiamo dire che si basa essenzialmente sulla tradizione gastronomica norvegese con alcune influenze internazionali (data la presenza di moltissime comunità straniere). A livello di carne e pesce è possibile assaggiare renna, foca, balena, salmone e pernice.
A Longyearbyen ci sono numerosi ristoranti di alta qualità, tra i quali spicca Huset per l’eccellenza della sua offerta culinaria e l’ampia scelta di etichette di vino. Sicuramente i prezzi sono in linea con il resto della Scandinavia, dunque forse un po’ altini per noi turisti italiani.
Una soluzione più economica è rappresentata dai pub, come il Coal Miners Bar & Grill, dove è possibile mangiare piatti più semplici a prezzi contenuti, ad esempio un bel hamburger di carne con patatine fritte. Un’altra opzione molto conveniente per il pranzo sono le caffetterie dove vengono serviti, oltre a caffè e pasticceria, anche panini, piatti freddi e zuppe. Segnalo in special modo la Rabald Cafe & Bakeri, all’interno della Kulturhuset, un locale spesso affollato dagli stessi residenti che propone il piatto del giorno a 115 NOK.
Se avete a disposizione una cucina in comune, potete fare la spesa al supermercato e cucinare in autonomia. Lo Svalbardbutikken è aperto tutti i giorni infrasettimanali dalle 10.00 alle 20.00, il sabato dalle 10.00 alle 18.00 e la domenica soltanto nel pomeriggio dalle 10.00 alle 15.00. Qui troverai tutto, anche frutta e verdura fresca. Al suo interno c’è un reparto dedicato ai souvenir, a mio avviso tra i più carini del paese. Inoltre c’è il Nordpolet, ossia l’unica rivendita di bevande alcoliche (attenzione agli orari che sono diversi da quelli del supermercato). Se sei intenzionato ad assaggiare delle birre locali, non puoi perderti le birre del microbirrificio Svalbard Bryggeri (stout, weiss, chiara e ipa) esclusivamente vendute in lattina. I prezzi dei generi alimentari sono un po’ più alti rispetto all’Italia, ma comunque inferiori alla media norvegese grazie al regime del tax free. Si possono quindi trovare prodotti a ottimi prezzi, ad esempio un pacco di pasta da un chilo a 1,46€.
11. Cosa vedere alle Svalbard
Longyearbyen – Il centro abitato più a nord del mondo e il punto di partenza di ogni viaggio alle Svalbard. La piccola cittadina artica ha tutto l’essenziale per divertirsi e rilassarsi nel cuore dell’Artico. Una buona scelta di musei, montagne su ogni lato per vari trekking, il fiordo per lunghe passeggiate al tramonto e miniere abbandonate da visitare. Un giusto mix di paesaggi e cultura al 78° parallelo. Ne abbiamo parlato in questo articolo su cosa fare e vedere a Longyearbyen.
Isfjorden – È uno dei principali fiordi di Spitsbergen su cui si affacciano gli insediamenti di Longyearbyen, Barentsburg, Pyramiden e la stazione radiofonica Isfjord Radio. Si tratta del fiordo più lungo delle Svalbard e del secondo della Norvegia (alla stregua del famoso Sognefjord).
Adventfjorden – Rappresenta la parte sud del più grande Isfjorden sulla costa occidentale di Spitsbergen. Il fiordo, con una lunghezza di 7 chilometri e una larghezza di 4, è di particolare interesse paesaggistico e culturale. Qui infatti si trova la vecchia stazione di ricerca universitaria dell’aurora boreale, il vecchio aeroporto, un relitto della Seconda Guerra Mondiale e due miniere abbandonate.
Barentsburg – Il secondo insediamento per numero di abitanti che si trova a soli 55 km da Longyearbyen. Non vi sono collegamenti stradali tra i due centri e gli unici mezzi per raggiungerlo sono la motoslitta in inverno e la barca tutto l’anno, eccetto da dicembre a marzo, grazie alle crociere di Henningsen Day Tours. A Barentsburg vivono perlopiù minatori russi e ucraini che prestano servizio nella miniera attiva gestita dalla compagnia russa Arktikugol.
Fotografia di Ottavio Giannella
Pyramiden – È la città fantasma per eccellenza delle Isole Svalbard. L’insediamento fu popolato stabilmente fino al 1998 da minatori russi, ma adesso vivono qui solo una trentina di persone operanti nel settore del turismo. Pyramiden si può visitare tutto l’anno, in inverno con la motoslitta (gita di due giorni) o con la barca se il ghiaccio lo permette, e in estate solo con quest’ultima. C’è perfino un albergo e una caffetteria. Si dice che grazie al basso tasso di decadimento per il clima gelido, gli edifici della città sarebbero ancora integri dopo 500 anni anche senza intervento dell’uomo.
Ny Alesund – Si trova nel Nord-ovest dell’isola di Spitsbergen ed è un piccolo centro di ricerca scientifica abitato principalmente da ricercatori scientifici durante la stagione estiva (in inverno vi risiedono al massimo 50 persone) e gestito in tutto e per tutto dalla Kings Bay Company, una società norvegese a capitale pubblico-privato che in passato si occupava delle miniere di carbone. In estate si raggiunge in nave e in inverno con la motoslitta, oppure con un brevissimo volo interno. Ci sono due particolarità su Ny Alesund: la prima è che si trova oltre il 78° parallelo, dunque come latitudine sta più a nord di Longyearbyen, la seconda invece riguarda il fatto che qui si ha un importante osservatorio scientifico per geologi e meteorologi. Qui troviamo anche la stazione artica “Dirigibile Italia” del Cnr, un vecchio cottage in legno di 330 metri quadri con sette posti letto che ospita i ricercatori italiani al 79° parallelo.
Costa est – Questa zona dell’isola di Spitsbergen è tra le più fredde per il fatto che è lambita dalle acque polari piuttosto che dalla corrente del Golfo che qui non arriva. Le temperature sono dunque molto più basse e il mare resta ghiacciato quasi tutto l’anno. L’ambiente ideale per gli orsi che cercando di procacciarsi cibo passeggiando sulla banchisa polare. La costa Est è caratterizzata da meravigliosi ghiacciai che si ergono sullo Storfjorden dove, con un cielo limpido, è possibile osservare l’isola di Edgeøya.
Tempelfjorden – Questo fiordo fa parte del più ampio Isfjorden e deve il suo nome alla montagna che lo sovrasta, il Templet, che ha la forma di un tempio. Si arriva qui in motoslitta, solo in inverno ovviamente, passando la Advent Valley per arrivare al Tuna Glacier completamente immerso nel mare ghiacciato. Interessante da un punto di vista culturale il capanno, chiamato Fredheim, in cui si rifugiava per cacciare il famoso cacciatore norvegese Hilmar Nøis, anche detto “il re del Sassen”.

Tempelfjorden in inverno
12. Scegliere le escursioni alle Svalbard
Alle Svalbard l’offerta delle escursioni organizzate è molto variegata e tutto l’anno è possibile provare esperienze diverse all’insegna dell’avventura. Credo che questo sia il modo migliore per esplorare l’arcipelago in tutta sicurezza. I prezzi delle escursioni variano altrettanto e sono uno degli aspetti che incidono maggiormente sul costo finale del viaggio.
In un ambiente come quello Artico, scegliere cosa visitare e quali attività fare richiede molta attenzione. Innanzitutto per motivi di sicurezza, il consiglio è quello di affidarsi sempre ai tour organizzati, così da evitare di mettere in pericolo se stessi o gli altri. In questo modo però il prezzo lievita poiché di base le escursioni hanno un prezzo che mediamente si aggira intorno ai 150 € (dai 100 € per i trekking fino ai 300 € per le escursioni in motoslitta). A maggior ragione scegliere i tour che più si adattano alle nostre esigenze e capacità diventa essenziale per non sprecare denaro.
Cosa tenere in conto quando si scelgono le escursioni? Importante è non sopravvalutare le proprie capacità e rendersi conto dei propri limiti (anche se ogni tanto è bello provare a superarli). Non affrontare un trekking di 6/8 ore se non hai mai neppure passeggiato in un bosco la domenica; piuttosto scegline uno da un paio d’ore. Per certe escursioni un minimo di preparazione è consigliata.
Inoltre sarebbe bene arrivare attrezzati come si deve, e ciò significa avere un abbigliamento tecnico che ci permetta di vivere serenamente l’attività outdoor. Non fatemi più vedere la scena del turista messicano che scende una montagna ripidissima e piena di sassi con le Converse. Ovviamente per determinate escursioni, come la motoslitta o il kayak, il tour operator fornisce l’attrezzatura necessaria e un abbigliamento adeguato (nel caso delle motoslitte ad esempio vengono forniti la tuta termica, il casco, la balaclava, le moffole e gli stivali). Altrimenti a Longyearbyen potrai acquistare abbigliamento tecnico a prezzi molto interessanti.
Le escursioni si possono prenotare online oppure direttamente alla reception della tua struttura. In estate, visto l’afflusso di turisti, è consigliato farlo con largo anticipo. Durante il resto dell’anno invece (a eccezione di febbraio/marzo) si può prenotare anche qualche giorno prima, così da valutare le condizioni meteorologiche.
Può capitare che le escursioni saltino a causa di pioggia, neve e altro ancora. La sicurezza è sempre d’ordine. Un’altra idea potrebbe essere quella di cercare delle guide freelance, munite di porto d’armi e fucile, che possano creare un tour personalizzato sulla base dei tuoi desideri e delle tue capacità. Il nostro viaggio 2015 alle Svalbard non sarebbe stato così magico se non avessimo trovato una guida eccezionale come Timon di Fat Bike Spitsbergen.
Per il nostro viaggio del 2018 ci siamo affidati a Svalbard Hurtigruten per quanto riguarda le tre escursioni in motoslitta (Costa est, Tempelfjorden e Svea), che vi racconteremo presto in un articolo specifico, Henningsen Transport & Guiding per due gite in barca a Pyramiden e Barentsburg, See & Explore per un tour di avvistamento delle volpi artiche e Svalbard Maxi Taxi per il tour di Longyearbyen.
Fotografia di Ottavio Giannella
13. Come essere sostenibili alle Svalbard
In un viaggio del genere la sostenibilità è essenziale, ed è per questo che vorremmo aiutarti a capire che non si può visitare l’Artico senza essere un turista responsabile. Sarebbe un errore gravissimo. Le Svalbard sono un importante osservatorio per lo stato di salute del nostro pianeta, infatti le prime conseguenze del cambiamento climatico si avvertono qui.
Il 2017 è stato anno di record negativi per la banchisa polare tanto da mettere in seria difficoltà la fauna artica. Per fortuna l’inverno 2018 ha visto invece un aumento del ghiaccio come non si registrava da anni.
La prima considerazione si allaccia a ciò di cui abbiamo parlato prima, come muoversi. Cerca di scegliere il mezzo meno impattante a livello ambientale. Viaggiare in aereo produce molta CO2 ma spesso è l’unico mezzo che possiamo utilizzare o permetterci. Se non riusciamo proprio a evitarlo, possiamo perlomeno scegliere la compagnia aerea con la migliore efficenza di consumi. Una delle migliori è proprio la Norwegian che garantisce 40 passeggeri/chilometro per un litro di carburante, mentre la Sas si ferma a 28.
Nel Giugno 2016 le Svalbard hanno ottenuto dal governo norvegese il certificato di Destinazione Sostenibile per gli sforzi messi in atto per preservare una natura incontaminata e un ecosistema fragile come quello artico. Ci troviamo di fronte a una delle aree naturali più protette e meglio conservate del mondo, addirittura più dell’Antartide. Dal 2007 tutti i turisti che si recano alle Svalbard versano una tassa di 150 NOK/18€ circa (inclusa nel biglietto aereo) destinata a un fondo grazie al quale si finanziano importanti progetti culturali e ambientali. Un viaggio alle Svalbard può essere un viaggio sostenibile.
Alle Isole Svalbard la valuta corrente è la corona norvegese (NOK). Il consiglio è quello di cambiare i soldi in loco, prelevando allo sportello ATM in centro a Longyearbyen accanto all’ufficio postale (lo sportello è interno all’ufficio quindi osserva gli orari di apertura e chiusura canonici). In realtà si può pagare praticamente tutto, anche importi piccolissimi, con le carte di credito/debito e bancomat dei più classici circuiti accettati ovunque (anche per il biglietto dello shuttle dell’aeroporto). Dunque, non vi è una reale necessità di avere contanti.
Le Svalbard sono area tax free ed è per questo che i prezzi di alcuni prodotti sono inferiori a quelli della terraferma norvegese. I prezzi indicati sono già esentasse.
15. Elettricità e prese elettriche
Alle Svalbard troviamo le prese elettriche di tipo C e F, entrambe a due poli come quelle utilizzate in Italia. Il voltaggio è di 220V con una frequenza di 50Hz. Consiglio sempre di portare una ciabatta con più prese elettriche. Qualora la ciabatta avesse la presa a 3 poli, ricordate di portare un adattatore da 2 a 3 poli.
16. Telefonia ed internet
Per quanto riguarda la telefonia mobile sulle Isole Svalbard troviamo il segnale GSM 900/1800. Occorre ricordare che la copertura di rete è prevista solo negli insediamenti urbani, mentre nelle zone più interne è probabile che non si abbia segnale.
Per quanto riguarda la connessione internet alle Svalbard possiamo utilizzare il traffico dati del nostro piano telefonico senza incorrere in costi extra dato che le Svalbard fanno parte della Norvegia e il roaming è stato abolito. Possiamo quindi anche chiamare, ricevere chiamate e inviare sms sempre sfruttando l’offerta che abbiamo anche in Italia. Il prefisso delle Isole Svalbard è 0047.
La connessione Wi-Fi è presente anche qui, in questo angolo remoto di mondo, ed è velocissima. Alle Svalbard è attiva una connessione internet ultra veloce grazie a un sistema di fibra ottica sottomarina costato circa 50 milioni di dollari. Si tratta di due coppie di cavi che percorrono circa 800 miglia, a dieci piedi di profondità, passando perfino sotto lo strato di ghiaccio. Questo intervento è stato realizzato dal Governo Norvegese con lo scopo di garantire una connessione in grado di trasmettere i dati dei satelliti delle orbite polari alla terraferma (progetto che vede coinvolto anche la Nasa).
17. Cosa mettere in valigia: abbigliamento e accessori per il tuo viaggio alle Svalbard
Parlando di abbigliamento mi limiterei a dire che determinati tipi di capi sono un must, tra questi sicuramente abbigliamento waterproof, windproof e scarpe da trekking.
In inverno si consiglia di adottare la tecnica degli strati secondo cui occorre indossare un buon intimo termico traspirante (meglio se in lana merino o tessuto sintetico tecnico), pile o maglione di lana, pantaloni e giacca da sci in tessuto goretex, preferibilmente waterproof e windproof. Ovviamente mai dimenticare cappello di lana, guanti touch, guanti più spessi (a me sono bastati quelli touch), calzini di lana, para collo e sciarpa.
In estate, dato che le temperature raramente superano i 10°, occorre essere comunque ben coperti, magari sempre utilizzando la tecnica del vestirsi a cipolla. Un k-way per ripararsi dalla pioggia o una giacca che tiene parecchie colonne d’acqua potrebbe essere l’accessorio ideale per non bagnarsi.
Altri due accessori che metterei in valigia sono il binocolo (per avvistare qualche animale durante le gite) e i ramponi per il periodo invernale. Come accessori esterni che mi sentirei di consigliare c’è anche il powerbank, visto che le batterie si consumano in un battibaleno quando fa molto freddo. Per ovviare a questo problema cerca di tenere il telefono ed eventuali batterie della fotocamera nelle tasche interne della felpa così da mantenerle cariche grazie al calore del corpo.
Fotografia di Ottavio Giannella
17.1 Attrezzatura fotografica
Per quanto riguarda l’attrezzatura fotografica, o più in generale digitale, comincio subito con il discorso batterie. Soprattutto in inverno è bene portarsi un bel po’ di batterie di riserva visto che con le basse temperature si scaricano rapidamente. Durante le escursioni tienile nelle tasche interne ed estraile solo al momento di inserirle nella fotocamera.
A livello di obiettivi sarebbe opportuno avere un parco ottiche ampio che comprenda un grandangolo spinto (per le notturne – leggi come fotografare l’aurora boreale), una lente zoom per paesaggi (ad esempio un 16-35 mm o un 24-70 mm) e infine un tele per poter immortalare la fauna (direi dai 200 mm minimo ai 400 mm). Non dimenticare un treppiede necessario per i tramonti o per l’aurora boreale.
Fotografia di Ottavio Giannella
18. Il costo di un viaggio alle Svalbard?
Per rispondere a questa domanda abbiamo deciso di portarvi il nostro esempio pratico, così da darvi un’idea approssimativa del costo.
Abbiamo volutamente escluso dal totale l’aereo per Oslo (il cui prezzo cambia a seconda dell’aeroporto di partenza) e ciò che abbiamo speso per mangiare (anche qui dipende da quello che sceglierete di fare).
Ecco i costi che abbiamo sostenuto per una settimana in inverno alle Isole Svalbard (2.330€ circa) – prezzi Marzo 2018
- Volo a/r Oslo – Longyearbyen 162,00€ con un bagaglio da 20 chili incluso
- Alloggio presso Gjestehuset 102 in camera doppia con colazione inclusa e bagno in comune per 7 notti 982€ euro per due persone – 491€ a testa
- Due escursioni in barca per Pyramiden e Barentsburg 420,00€ a persona – 210€ per ogni gita
- Escursione in motoslitta sulla costa Est come driver 389€ a persona, escursione in motoslitta a Svea come driver 325€ a persona, escursione in motoslitta come driver a Tempelfjorden 315€ a persona (per un eventuale seconda persona come passeggero occorre aggiungere 167€ su ogni escursione) – totale per una persone come driver 1.029€ circa
- Gita di Longyearbyen con Svalbard Maxi Taxi 35€ a persona
- Escursione di avvistamento volpi artiche con See & Explore 199€ a persona
Includendo eventuali pasti e il volo dall’Italia a Oslo ci si aggira intorno ai 2.500/2.600€. Ovviamente questo è un esempio di itinerario di viaggio che include molte escursioni in motoslitta che tirano su il prezzo finale.
Fotografia di Ottavio Giannella
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Gran parte delle fotografie utilizzate per questo articolo, tra cui quella di apertura, sono state scattate dal fotografo Ottavio Giannella durante il suo viaggio invernale alle Svalbard, supportato dal brand fotografico Hasselblad.
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Se vuoi saperne di più sulle Svalbard e vuoi conoscere alcune curiosità su queste terre ai confini del mondo, leggi il nostro articolo 10 curiosità da sapere prima di visitare le Svalbard.
28 Comments
che bello, prima o poi vorrò andarci anche io!
leggendo la descrizione dell’ostello, mi è preso un colpo quando ho letto che il bagno era esterno…. avevo capito che era proprio esterno, all’aperto in mezzo al freddo e al gelo! ahahahah :-)
eleonora
Ciao Eleonora, per fortuna il bagno era esterno alle camere e non all’edificio. Contando il vento artico che soffia forte, farsi la doccia fuori sarebbe stato un vero e proprio incubo. :)
Un viaggio che definirei estremo e straordinario! Non avevo mai preso in considerazione le Svalbard ma sono sempre alla ricerca di itinerari fuori dal comune.. questo lo è di sicuro :) Stendiamo un velo pietoso sul tipo con le Converse.
Ciao Stella, la tua definizione calza a pennello. Le Svalbard sono Artico allo stato puro e sono davvero un luogo fuori dal comune. Ovviamente va affrontato con la giusta preparazione mentale e tecnica. Purtroppo lì arrivano anche i turisti poco consapevoli, quelli che rischiano la vita scendendo una montagna in Converse.
Ciao, sono una nuova lettrice del blog e devo dire che mi hai affascinata moltissimo fin dalle prime parole. Cercavo in particolare alcune informazioni sulle Svalbard, ma sono finita a leggere anche i tuoi articoli su Groenlandia e Islanda. Tutti interessantissimi. Complimenti.
Da un po’ di tempo sto valutando l’idea di qualche viaggio nel Nord Europa e soprattutto nell’Artico (devo ammettere che mi sono un po’ abbattuta leggendo i costi di cui parli). La mia idea di viaggio, per di più, non equivale alla lunghezza di una vacanza, ma più a quella di una spedizione (da un mese in su, possibilmente) perché vorrei “sentire” davvero il luogo, sapere cosa significa viverlo (non solo per interesse personale, ma anche per arricchire il mio bagaglio di esperienze e di ambientazioni per un libro che sto scrivendo ed altri che scriverò in un prossimo futuro e che sono ambientati, appunto, nell’Artico o poco più giù). Arrivando al punto, volevo chiederti se per caso tu conosci un modo per affrontare un viaggio del genere e non spendere un patrimonio (specialmente per l’alloggio). Mi interessa specialmente Spitsbergen, ma anche Islanda, Groenlandia, Alaska e altre zone a latitudine simili. Forse chiedo troppo, ma mi sembri molto informata, quindi ci provo.
Ti ringrazio in anticipo e mi complimento di nuovo per gli articoli interessanti di Artic Lover.
Ciao Sharon, grazie mille per i complimenti, che ci fanno moltissimo piacere. Anche io sono appassionata di Artico e il tuo modo di vivere il viaggio lo sento vicinissimo. Non si tratta solo di apprezzare dei paesaggi incredibili, ma di entrare dentro un luogo attraverso la sua storia, quotidianità e persone. Purtroppo in alcune di queste zone non è così semplice stare a lungo senza spendere davvero molto. Mi viene da pensare che potresti provare a cercare in rete dei progetti di campo lavoro o stile “workaway”, infatti spesso in cambio del proprio lavoro viene offerto anche l’alloggio. Sicuramente ne troverai per l’Islanda, l’Alaska e la Groenlandia.
Sono molto curiosa di saperne di più sul tuo libro. Se ti va, scrivici sulla mail e facciamo due chiacchiere insieme.
Gogo
bellissimo articolo,ben scritto e molto interessante.
Vorrei visitare le Svalbard il prossimo anno, avrei due possibilità, o una settimana fine aprile-inizio maggio o fine agosto. Personalmente preferirei aprile ma ho visto che le escursioni con la barca riprendono a maggio, quindi probabilmente me le perderei… Cosa consigli ?
Grazie mille!
Ciao Laura, la scelta non è semplicissima. Ad Aprile sicuramente le escursioni in barca non ci sono poiché il mare è ghiacciato. Ma in questo periodo dovrebbe ancora esserci un po’ di neve e parecchie ore di luce. Forse come prima volta meglio Agosto così da avere un range di escursioni più ampie. In inverno vale la pena se si ha modo di partecipare a un tour di un paio di giorni in motoslitta (molto costoso ahimè).
Facci sapere cosa sceglierai!
Saluti
Gogo
Ciao,
ho letto con molto interesse il racconto. Vorrei organizzare un viaggio alle Svaldbard nel 2018 e ho una domanda: con il tour operator Fat Bike Spitsbergen avete fatto solo l’escursione sul Plateaumountain o ne avete combinate più di una?
Grazie mille e…buone feste!
Margherita
Ciao, con Fat Bike Spitsbergen abbiamo fatto l’escursione trekking al Plateau e poi la gita con le fat bike in Adventalen che consiglio moltissimo. Ne abbiamo parlato qui http://www.spiccandoilvolo.com/blog/2017/11/30/escursioni-alle-svalbard-fatbike/.
Tim è una guida ottima perché spiega veramente tutto e risponde a tutte le curiosità che si hanno. Diciamo che ci aiutato molto a capire meglio queste isole.
L’unica cosa che mi blocca è il pericolo orsi
Ciao Susanna,
il pericolo orsi c’è ma è contenuto dato che esiste una zona di sicurezza oltre la quale ci si può spingere solo con la guida armata. Io sono stata due volte e non mi sono mai sentita in pericolo, neppure durante le escursioni in zone più remote, grazie a guide molto competenti e attente.
Dunque, ti consiglio di andare :)
Ciao, mi sono imbattuto quasi per caso nel tuo blog e ne sono rimasto folgorato; davvero ottime indicazioni e suggerimenti preziosi. Mi piacerebbe organizzare qualcosa per il prossimo anno, quindi ti chiedo se la prima volta conviene scegliere l’estate o Ottobre come faceste voi. Tieni presente che vorremmo vedere orsi ed aurora boreale, quindi Luglio lo dovrei scartare a priori. Grazie!
Per riuscire a vedere entrambi, con un pizzico di fortuna, sarebbe meglio optare per settembre/ottobre. Settembre potrebbe essere un buon momento. Magari potreste valutare un tour di due giorni a Pyramiden così da navigare nel Billenfjord e magari vedere qualche orsetto abbarbicato sulla costa. :)
Bellissimo blog ed informazioni utili che seguirò di certo. Ti chiedo, dato che sono interessato a visitarle, se Settembre-Ottobre come prima volta si possono fare. Mi piacerebbe poter vedere orsi ed aurora boreale! Grazie in anticipo.
Ciao Cristian,
grazie mille per i complimenti.
Settembre/Ottobre è un ottimo periodo per visitare le Svalbard (anche io andai la prima volta in questo momento dell’anno). Ci sono molte cose da fare e l’aurora boreale potrebbe fare capolino. Per gli orsi, è sempre un terno al lotto a dire il vero. La natura è davvero imprevedibile.
Scrivici se vuoi qualche informazione in più! Abbiamo anche un codice sconto!
Ho trovato per caso vostro sito. Complimenti, è davvero interesante e utile! Sono una nonna “Arctic Lover” preparando il nostro ( io e mio marito) prossimo viaggio il prossimo mese alle Svalbard e mi diletto leggendo qua e la , ma siete molto preparati in materia e ho apprezzato molto i consigli dove mangiare, ecc. Sarà il nostro 5 “salto”al di là del circolo polare ed spero non l’ultimo. Die with memories, non dreams, sounds good!!
Ciao Nancy,
che bello sentire le vostre parole. Sarà un bellissimo viaggio e aspetto i vostri feedback in merito. Dove altro siete stati nell’Artico?
Fantastica Guida! Fantastici i viaggi che fate!
Sto per cominciare a preparare il mio primo viaggio alle Svalbard e pensavo a fine agosto- inizi settembre. Sono in tempo?
Vado da sola. Secondo voi è fattibile?
Grazie da un’altra artic lover.
Buongiorno Cristina,
il periodo è ottimo anche se alcune escursione estive non saranno più disponibili (vedi il walrus safari). Però ci sarà meno confusione.
Da sola è fattibilissimo perché comunque partecipi a tour organizzati e quindi sarai sempre in compagnia alla fine. Una meta molto sicura!
avete un sito fantastico. le vostre guide sono utilissime e dettagliate. Molto molto utili. Grazie
Ciao! Sono appena tornato dalle Svalbard delle quali mi sono letteralmente innamorato, tanto da programmare già il mio ritorno ad inizio anno prossimo per vivere il tenue inverno polare…
Questa “guida” è stata fantastica, quindi grazie per tutti i preziosi suggerimenti e per le ricchissime informazioni che hai condiviso con noi viaggiatori per farci giungere in capo al mondo preparati nel migliore dei modi.
Buon viaggio a tutti!
Ciao!
andando a luglio in questo paradiso è possibile allo stesso modo fare delle escursioni in motoslitta?
grazie
No, purtroppo le escursioni in motoslitta sono possibili sono in inverno!
Complimenti, articolo molto interessante con le informazioni giuste senza fronzoli.
Speriamo di tornare alla normalità (senza il problema del corona-virus) per poter raggiungere questo posto fantastico
grazie per aver condiviso la tua/vostra esperienza
saluti,
Pino
Cia Pino,
grazie per avere apprezzato. Anche noi speriamo presto torni tutto alla normalità perché le Svalbard ci mancano moltissimo.
Francesca
Mi sembrano tutti ottimi consigli visto che devo fare una ricerca sulle Svalbard e Oslo, mi siete stati di grande aiuto con hotel posti da visitare e viaggio!
Benissimo, siamo molto felici di avervi aiutato!