La nave Amerigo Vespucci è la più antica della Marina Militare Italiana e la più bella al mondo.
Questa nave, dalle forme eleganti e raffinate, gode di un trattamento speciale nelle acque di tutto il globo. Maschile o femminile? Il primo, essendo il Vespucci un veliero. Ma il legame con questa nave, simbolo italiano in tutto il mondo, è tale da farcela chiamare “La Vespucci”, come fosse un mamma.
Nella mia città, Livorno, la attendiamo ogni anno; anche se si dice che porti il cattivo tempo. Proprio come il varo di una nuova nave, l’arrivo del veliero ha destato il mio interesse sin da bambina. La voce si sparge subito, «è arrivata la Vespucci». E tutti corrono a vederla.
Ma cosa rende questa nave così speciale? Ecco 10 curiosità sulla nave Amerigo Vespucci.

1. La più bella nave del mondo
È il 1962 e la portaerei americana USS Independence solca il Mediterraneo. Ad un tratto, appare sul radar una sagoma e di seguito la domanda di rito: «Chi siete?». La risposta arriva immediata, «Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana». La portaerei spegne i motori, interrompe la navigazione e suona tre volte la sirena per salutare al grido di «Siete la più bella nave del mondo».
Ma la nave Amerigo Vespucci non è solo la più bella del mondo, è anche la più antica della Marina Militare Italiana con i suoi 86 anni di attività dal primo varo del 1931.
Elvis, nostro lettore, ci fornisce altre due curiosità al riguardo che aggiungiamo qui nell’articolo per sfatare un mito. Quando due navi s’incrociano, è quella più giovane a dover salutare per prima in segno di rispetto, essendo il Vespucci una delle navi più antiche in circolazione, gode dell’assoluto rispetto di saluto a prescindere della sua bellezza estetica.
Inoltre, il motivo per cui il Vespucci vanta questo trattamento speciale non è perché è la più bella nave al mondo, ma perché è una delle pochissime navi naviganti a rientrare in tutte e 2 le categorie che hanno precedenza:
1- navi con difficoltà di manovra
2- navi a vela
Poiché i transatlantici non sono a vela, hanno l’obbligo di dare precedenza al Vespucci, sempre e comunque.

2. Come nasce la nave Amerigo Vespucci
L’Amerigo Vespucci è un veliero, progettato nella seconda meta degli anni ’20, disposto a nave scuola per gli allievi della Marina Militare. All’epoca della sua creazione, nel 1925, si sentì l’esigenza di mandare in pensione la nave scuola in dotazione all’Accademia Navale. Il progetto fu affidato all’ingegnere e tenente colonnello Francesco Rotundi che diresse i lavori dai cantieri navali di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Fu realizzata sulla base del modello del Monarca, ammiraglia della Real Marina delle Due Sicilie della flotta borbonica, e varata nel 1850 (ringrazio Gianluca Sanso per la precisazione nei commenti sotto).
3. Due navi per due destini diversi
In realtà, all’epoca, il progetto aveva previsto la costruzione di due navi scuola: la nave Amerigo Vespucci e la Cristoforo Colombo, identiche in ogni dettaglio. Il destino delle due navi gemelle fu però diverso. La Colombo, divenuta operativa nel 1928, fu ceduta all’URSS dopo la Seconda Guerra Mondiale con il nuovo nome di Dunay; per essere utilizzata come nave scuola nel Mar Nero fino al tragico incendio del 1963, a seguito del quale fu definitivamente radiata.
La Vespucci è oggi invece ancora funzionante e operativa, navigando in lungo e largo in tutto il mondo con il suo carico di allievi.

4. I numeri della Vespucci
Quali sono i numeri dell’Amerigo Vespucci? Parliamo di una nave a vela con motore e tre alberi verticali, lunga 101 metri e pesante 4.146 tonnellate a pieno carico, con una velocità massima di 10 nodi (circa 19 km/h) a motore e 16 a vela. Le sue 24 vele quadre in tela olona, una fibra naturale, hanno un’estensione di 2.635 metri quadri; mentre il totale delle cime, le corde utilizzate a bordo, è pari a 36 chilometri di lunghezza.
5. «Non chi comincia ma quel che persevera», il motto della nave scuola
Nel panorama navale italiano, ogni nave ha un nome e un motto. Una breve frase per stimolare positivamente l’equipaggio. Dagli anni ’30 del Novecento è diventato una consuetudine. Non fa eccezione la nave Amerigo Vespucci. Il motto della nave scuola è «Non chi comincia ma quel che persevera», ufficializzato nel 1978. La frase, attribuita al grande artista Leonardo Da Vinci, sembra calzare a pennello per una nave che continua a essere la più bella del mondo, nonostante ne sia passata parecchia d’acqua sotto i ponti. Il motto è un chiaro riferimento alla severa formazione dei futuri ufficiali della Marina Militare. Non è tanto il cominciare quel percorso, quanto piuttosto il portarlo a termine.

6. Un carico di ufficiali e cadetti
Non c’è nave senza equipaggio. Il motore della Vespucci sono i 16 ufficiali, 70 sottufficiali e 200 marinai che la abitano. Un numero che aumenta fino ad arrivare a 400 persone nel periodo estivo, quando a bordo salgono anche gli Allievi del primo anno dell’Accademia Navale di Livorno, i cadetti, per scoprire i segreti e le tecniche marinaresche. Quest’ultimi sono chiamati “pivoli” e si occupano degli alberi di maestra o mezzana. I marinai, invece, svolgono l’attività di controllo e gestione dell’albero di trinchetto e degli altri due sopracitati.
La vita sulla Vespucci segue la routine della navigazione e quella del porto. Quando è ormeggiata, l’equipaggio si mette a disposizione per condividere la sua storia con i visitatori. Durante il periodo in mare, invece, si seguono ritmi severi con attività che richiamano le tradizioni della marineria velica di un tempo.

7. Una manovra, un fischio
La nave Amerigo Vespucci rappresenta la tradizione. Così, ancora oggi, tutti gli ordini del Comandante vengono impartiti dal Nostromo mediante un fischietto in ottone, il “fischietto del Nostromo”. Un linguaggio in codice in cui a ogni fischio, nota o pausa corrisponde uno specifico comando, proprio come in passato. I nostromi, o nocchieri, sono addetti alle manovre in coperta, sul ponte esterno. Dal varo del 1931, sulla Vespucci si sono succeduti 18 nostromi, i cui nomi sono scritti su una targa a bordo della nave.

8. Un ammiraglio da ricordare, Agostino Straulino
I comandanti restano sulla Vespucci per un anno, ma alcuni rimangono nella storia. Tra questi l’Ammiraglio Agostino Straulino, conosciuto tra gli addetti ai lavori come quello che “annusava” il vento più che osservarlo dagli strumenti tecnici di bordo. Divenne noto per l’aver partecipato a numerose regate nonostante avesse ormai più di ottanta anni. Ma lo si ricorda anche per le sue grandi avventure al comando della nave scuola, ad esempio quando nel 1965 navigò a vele spiegate lungo il Tamigi e, una volta raggiunto il porto di Portsmouth, rifiutò i rimorchiatori e ormeggiò fra un incrociatore e una portaerei come se stesse parcheggiando una Smart in centro città.
9. Un veliero come ambasciatore dell’arte nel mondo
La nave Amerigo Vespucci rappresenta l’Italia in tutto il mondo, un fiore all’occhiello per il nostro paese. Il veliero è ambasciatore sul mare dell’arte, della cultura e dell’ingegneria italiana. Chi meglio rappresenta infatti il nostro Made in Italy? Dal 2007 è anche testimonial dell’UNICEF.
Come disse il Capitano Angelo Patruno, Comandante della nave scuola nel 2017, «C’è un grandissimo rispetto in ognuno di noi, c’è la sensazione di orgoglio, di consapevolezza della storia che questa nave rappresenta per l’Italia».
Piccola curiosità a tema viaggio. L’8 agosto 2018 la nave ha superato per la prima volta nella sua storia il Circolo Polare Artico, navigando per 1640 miglia nell’Atlantico, dalle Azzorre fino all’Islanda, il punto più a nord che abbia mai raggiunto.

10. Questione d’eleganza
Sono i dettagli a fare la differenza, come per la Vespucci. Dallo scafo bianco e nero, con gli oblò che ricordano le batterie dei cannoni dei vascelli dell’Ottocento, fino ai fregi di prora e gli arabeschi di poppa in oro zecchino, e la polena a prua raffigurante l’omonimo esploratore. Il disegno perfetto di un veliero che profuma di mare e avventure. Per non parlare poi delle vele in tela olona, le cime in materiale vegetale e i legni super lucenti.
Gli interni non sono da meno. Elegantissimi arredi in legno degli anni ’30, come la Sala Consiglio in noce e mogano, utilizzata come salotto di rappresentanza.
Altrettanto importante è un lungo corridoio che mostra i Crest, emblemi a forma di scudo scambiati con le autorità dei porti in cui la Vespucci è stata ospitata e ormeggiata. Il lungo viaggio della nave scuola è forse racchiuso in questi pochi metri.

Quando visitare la nave scuola Amerigo Vespucci
Durante le Campagne d’Istruzione della Marina Militare Italiana, quando gli allievi ufficiali dell’Accademia si imbarcano per 3 mesi dopo il primo anno di frequenza; le crociere e le conseguenti soste nei porti nazionali e internazionali; nei mesi invernali quando rimane ormeggiata a La Spezia; durante le festività di San Giuseppe e Santa Barbara.
Sul sito della Marina Militare si può restare aggiornati sui movimenti della nave scuola e sulla possibilità di vederla dal vivo e visitarla quando ormeggiata nei porti.
Dove si trova adesso la nave scuola Vespucci?
A causa della pandemia Covid-19, il tradizionale giro del mondo della nave scuola è sospeso per il 2020.
La nave scuola Amerigo Vespucci sarà ormeggiata presso il molo Capitaneria – Sud del porto di Livorno (in attesa di nuove date)
14 Comments
Non conoscevo queste curiosità sull’Amerigo Vespucci e spero di vederla presto dal vivo.
Grazie Enzo. La troverai in questi giorni in alcuni porti italiani.
Sarai per sempre nel mio Cuore come la più bella donna che abbia mai incontrato sulla mia strada…anzi anche prima di lei…<3
Verissimo. La Vespucci è davvero una creatura spettacolare <3
Sempre unica e da visitare ogni volta <3
Bellissimo articolo, però è doverosa una precisazione: il motivo per cui il Vespucci gode di trattamento speciale non è perché è la più bella nave al mondo ma perché è una delle pochissime navi naviganti a rientrare in tutte e 2 le categorie che hanno precedenza:
1- navi con difficoltà di manovra
2- navi a vela
Poiché i transatlantici non sono a vela, hanno l obbligo di dare precedenza al Vespucci…
Altra curiosità: quando 2 navi s incrociano, è quella più giovane a dover salutare per prima per rispetto , essendo il Vespucci una delle navi più “vecchie ” in circolazione, gode dell assoluto rispetto di saluto
Grazie mille per i complimenti. Abbiamo molto apprezzato le tue informazioni e le abbiamo allora inserite nell’articolo citando il tuo nome (o quello che appare qui nel commento). Se vuoi, possiamo inserire nome e cognome se preferisci.
In realtà il Vespucci nacque dai progetti del Monarca, ammiraglia della flotta borbonica del Regno delle Due Sicilie del 1850.
Magari questa informazione ti può essere utile per ampliare l’articolo.
Complimenti e buon lavoro.
Credo sia noto a tutti che il vespucci a differenza del Monarca pur esondo simile in tutto e per tutto in apparenza . il monarca era in legno di querce proveniente dalla Calabria con linea di galleggiamento in lamine di rame e montava un motore a vapore mentre il vespucci tutto in ferro e naturalmente monta un motore diesel …….ecc
Grazie mille dell’approfondimento. Sinceramente è molto appassionante l’argomento e spero presto di poterla rivedere!
Per quanto concerne il genere, utilizzerei le seguenti considerazioni:
1.- Nelle comunicazioni ufficiali e radio le singole unità del naviglio militare vengono sempre preceduti dall’apposizione “Nave”, qualunque sia il tonnellaggio o l’armamento (es. Abbiamo incrociato “nave Vespucci”, ormeggiati a babordo di “nave Grecale”…). Notiamo che gli inglesi usano sempre l’acronimo HMS, per His Majesty Ship, e gli americani, che niente hanno da insegnarci in termini di marineria, USS, per United States Ship.
2.-Nel caso di soggetto collettivo si usa il nome indeclinabile “unità” (es.: una unità, due unità, parecchie unità…)
3.- Familiarmente ci si rivolge sia al maschile che al femminile come si fa per i cognomi
In conclusione, civilmente, si possono usare entrambi i generi.
Sulla Cristoforo Colombo:
in realtà non erano perfettamente uguali. Fu ceduta come bottino di guerra alla Russia e venne quasi subito adibita a nave da trasporto (legna/carbone) : “Sparita la scritta CRISTOFORO COLOMBO sul giardinetto e la splendida colorazione dello scafo, della plancia e dell’alberatura”. Fu infine, dopo un incendio, radiata e demolita tra il 19633 e il 1971.
pare si veda in un episodio di Don Camillo, (quando si recano in Russia).
Grazie mille Giovanni di questa carinissima segnalazione che andrò a verificare!