Spesso siamo circondati da meravigliose bellezze naturali e non ce ne rendiamo conto.Viaggiamo in lungo e largo, attraverso il mondo, alla ricerca di paesaggi mai visti. Recentemente mi sono dedicata alla scoperta e alla visita del territorio in cui vivo, scoprendo una notevole diversità di attrazioni adatte a tutti gusti. Una delle ultime scoperte naturalistiche riguarda la zona della Valdera, e più specificatamente il piccolo paese di Chianni e dintorni.
Chianni è un piccolo borgo medievale situato in un territorio (circa 69 km quadrati) coperto da boschi di castagni e terreni coltivati a vite e olivo. Intorno poi troviamo due monti alti circa 600 metri dove recentemente è stato creato un parco eolico. Il paese è perlopiù famoso dal punto di vista gastronomico grazie alla celebre sagra del cinghiale (specialità locale) che dal 1976, ogni secondo e terzo fine settimana di Novembre, delizia i palati con una cucina contadina tradizionale. Ma non c’è solo questo. È possibile infatti visitare tutta una serie di edifici religiosi che conservano preziosi cimeli, oppure scoprire i verdi e incontaminati boschi poco fuori dal centro abitato.
Ed è proprio di questo che voglio parlarvi. Tramite alcuni amici che abitano in Valdera mi era giunta voce di una serie di cascatelle proprio nelle vicinanze di Chianni. Nessuno in realtà ci era stato, se non due o tre persone che mi hanno dato le dritte per arrivarci. Reduce da un bellissimo viaggio in Islanda fatto di camminate interminabili, mi sono decisa ad avventurarmi con il mio ragazzo per ritagliarci qualche attimo di tranquillità immersi nella natura. E allora ci siamo dati alle ricerca delle fantomatiche cascate del Ghiaccione.
Come raggiungerle:
Arrivate a Chianni e oltrepassate il borgo. Dopo aver trovato un cartello con scritto Carbonaia proseguite un altro po’ fino a un piccolo ponticello. Sul lato destro potete scendere ed entrare nel bosco per camminare lungo il torrente carbonaia. Qui accanto vedete esattamente il punto in cui fermarvi per parcheggiare l’auto, lungo la strada, e inoltrarvi nel bosco.
Il percorso si snoda su un sentiero che segue perlopiù il corso del torrente Carbonaia. Si passa da un lato all’altro per poter camminare adagio ed è per questo che si consigliano scarpe adatte (per non scivolare e per evitare di bagnarsi i piedi). Duranti i mesi invernali l’acqua è più alta ed è quindi più difficile saltare il torrente per passare da una riva all’altra. Vi assicuro che è gelida, sia in inverno che in estate.
Il nome Ghiaccione deriva proprio dal fatto che un tempo, in estate, gli abitanti della zona andavano a cercare refrigerio nelle freddissime acque del torrente. Le cascate del Ghiaccione sono tre ma in realtà solo due sono raggiungibili tramite il sentiero che abbiamo percorso. Abbiamo indagato su come raggiungere la terza, la più grande, ma non siamo riusciti ancora a trovare indicazioni precise (vi terremo aggiornati). Tra le due visibili la seconda è quella più particolare ed emozionante. Per arrivarci sotto abbiamo dovuto arrampicarci su un masso…non è stato semplicissimo ma neppure impossibile. Si chiama Tonfo degli Ebrei perché pare che, durante la Seconda Guerra Mondiale, vi siano stati gettati alcuni ebrei.
Sicuramente non possiamo paragonare queste cascate a quelle islandesi ma, visto che sono a pochi km da casa, possiamo farcele bastare.
Molti amici lettori della zona ancora non sono andati alle cascate del Ghiaccione…vi scrivo almeno due piccoli motivi per farlo:
– Camminare in mezzo al bosco, lungo il torrente, e ammirare i colori vibranti che mutano con il variare delle stagioni. Sedersi su di un masso e nel completo silenzio consumare un piccolo pranzo al sacco. Pura tranquillità.
– Mettersi alla prova fotografando le cascate e lo scorrere dell’acqua (tecnica freeze o slow).
Dimenticavo un consiglio: visitate la zona delle cascate in pieno autunno o in inverno così da evitare la presenza di vipere ma, soprattutto, di noiosissimi tafani. E poi i colori autunnali sono fantastici.
Ringrazio Andrea (un “local” che mi ha fornito alcune informazioni “storiche”) e Sandro (che ci ha dato le indicazioni per raggiungere le cascate del Ghiaccione).
6 Comments
belle davvero le cascate del Ghiaccione vittime purtroppo, come il masso delle fanciulle, dell’invasione da parte di ogni sorta di bipede motorizzato. Se fino a pochi anni fa non le conosceva nessuno un motivo c’era.
Questi luoghi sono bellissimi e andrebbero rivalutati. Ovviamente si spera sempre che i bipedi in esplorazione stiano attenti a preservare questi tesori. Quando siamo stati noi abbiamo trovato una simpatica famiglia con bambini, molto abituati a stare in bosco e quindi assolutamente innocui per l’ambiente naturale.
bono a sapessi! da pontedera è un attimo arrivarci…
Esattamente. Da Pontedera è davvero vicino ed è una camminata rilassante nel bosco!!
la maggioranza non ha alcun rispetto per l’ambiente, basta vedere la situazione nelle strade delle nostre città. Quindi più gente arriva più un luogo si deteriora. La protezione ambientale va attuata escludendo l’uomo non integrandolo.
Ha ragione. Purtroppo spesso l’uomo finisce per comportare danno all’ambiente. Nei miei articoli e con il mio blog, spero sempre di portare il buon esempio a godere della natura rispettandola il più possibile.